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27 Giugno 2025 - 18:11
Un’industria inarrestabile tra club, festival e nuove generazioni
La musica elettronica non è più un genere di nicchia, ma un colosso culturale e industriale da 12,9 miliardi di dollari. È questo il dato chiave emerso dall’IMS Business Report 2025, pubblicato da MIDiA Research e presentato all’International Music Summit di Ibiza, la conferenza globale più autorevole sulla club culture.
Il settore, in crescita del 6% rispetto al 2023, ha consolidato la propria supremazia grazie a un ecosistema ormai maturo, capace di unire streaming, tour globali, festival, merchandising e piattaforme digitali. In un momento in cui la musica registrata rallenta la sua corsa (+6% contro il +10% del 2023), la musica elettronica continua a correre, sorretta da una base di appassionati tra le più attive al mondo.
Lo streaming rimane la colonna vertebrale del mercato: nel 2024 ha generato 22,2 miliardi di dollari, con 818 milioni di abbonati a livello globale e una crescita del 12%. Spotify domina con una quota del 32% e oltre 250 milioni di utenti premium. In nove dei tredici principali mercati mondiali, la musica elettronica è oggi il primo o secondo genere più ascoltato. Sulle piattaforme social, l’hashtag #ElectronicMusic ha superato i 13 miliardi di visualizzazioni su TikTok, registrando un +45% in un solo anno.
Il comparto live ha registrato un ritorno travolgente. I festival elettronici rappresentano ormai il 18% della programmazione dei 100 eventi musicali più importanti del mondo, e ben 9 di questi sono interamente dedicati al genere. Solo a Ibiza, simbolo planetario del clubbing, i ricavi da biglietteria nel 2024 hanno superato i 150 milioni di euro. A spingere il mercato sono anche i nuovi sottogeneri, in particolare l’Afro House, che riflette l’ascesa culturale del Global South. Questo stile ha scalato le classifiche di Beatport e Loopmasters, entrando nella top ten mondiale. È il segno tangibile di una scena in fermento, sempre più aperta alla contaminazione e all’ibridazione sonora.
Anche sul piano sociale, il settore evolve. Il DJing al femminile è in espansione: le DJ donne registrate su AlphaTheta sono passate dal 4% al 16% in pochi anni. Una crescita che sta contribuendo a cambiare la percezione del mestiere, tradizionalmente maschile, rendendolo più inclusivo e rappresentativo delle nuove generazioni. Altro tema cruciale è la generative AI: nel 2024 oltre 60 milioni di utenti hanno sperimentato app per la produzione musicale basate sull’intelligenza artificiale. Dalla manipolazione dell’audio al remix in tempo reale, la tecnologia sta abbattendo le barriere tra ascoltatore e creatore, aprendo nuovi spazi espressivi e creativi.
Accanto ai grandi numeri ci sono le storie simboliche: come quella di Pacha Ibiza, marchio storico che ha saputo evolversi in brand globale, tra hotel di lusso, festival e collezioni moda. O come le italiane Amnesia Milano e Phi Beach, che continuano a portare il clubbing tricolore nelle mappe internazionali.
Nel suo insieme, la musica elettronica si conferma non solo come genere musicale, ma come fenomeno culturale capace di unire linguaggi, generazioni e tecnologie. E se i numeri parlano chiaro, il futuro promette ancora più connessioni, più comunità, più libertà creativa.
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