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27 Giugno 2025 - 00:20
Cosa pensano i commercianti del futuro del commercio a Borgaro? E cosa serve davvero per rilanciare le attività locali? Queste domande hanno trovato risposta durante l’ultimo incontro del Distretto Urbano del Commercio (DUC), che si è tenuto lunedì 16 giugno.
Un incontro che ha visto la partecipazione di vari attori locali; Comune, Ascom, Sinapsi, Pro Loco, Associazione Commercianti e Cooperativa E.T., con l’obiettivo di analizzare lo stato attuale del commercio e definire le linee guida per il futuro del settore.
Alla base dell’incontro, i risultati di un questionario che ha coinvolto 70 attività commerciali della città. Un documento fondamentale per capire le sfide quotidiane del commercio di prossimità e i punti di forza su cui costruire la resilienza del settore.
I dati emersi dalle risposte al questionario sono stati analizzati con attenzione. Come hanno sottolineato Claudio Gambino, Sindaco di Borgaro, e Gianna Nicosia, consigliera comunale delegata al commercio, i numeri parlano chiaro: il commercio locale presenta diverse fragilità, ma anche molte opportunità su cui lavorare.
Nonostante la crescita delle vendite online e la competizione dei grandi supermercati, il commercio di prossimità a Borgaro mostra una forte resilienza, grazie soprattutto alla varietà dell’offerta merceologica e alla vicinanza alla comunità locale.
Le 70 attività commerciali che hanno partecipato al sondaggio hanno raccontato una realtà variegata. Il dato più interessante riguarda la struttura delle attività: nella maggior parte dei casi si tratta di piccole imprese, con il 43% dei negozi gestiti esclusivamente dal titolare e l'80% delle attività con due o meno dipendenti. Non solo piccole dimensioni, ma anche clientela locale: il 63% delle attività ha una clientela esclusivamente cittadina, mentre la fascia di età più rappresentata tra i clienti è quella 40-60 anni.
Borgaro raccoglie dati sul commercio
Per quanto riguarda l’andamento economico, la situazione appare stabile ma con qualche area di difficoltà: il 47% degli intervistati segnala un fatturato costante negli ultimi tre anni, ma c’è anche una percentuale significativa di attività (25,7%) che ha registrato un incremento delle vendite, contrapposta a un 27% che ha visto un calo. Le principali difficoltà sono legate alla concorrenza della grande distribuzione e delle piattaforme online, ma anche a problematiche interne, come la mancanza di personale qualificato e la difficoltà di accesso a finanziamenti per investire in innovazione e miglioramenti.
Una delle voci più ricorrenti emerse dalle interviste riguarda la necessità di rinnovare gli spazi commerciali. Molti commercianti hanno evidenziato l'importanza di interventi esterni, come la miglioramento delle vetrine, delle insegne, delle facciate e l’installazione di dehors o migliori sistemi di illuminazione.
Inoltre, l’aggiornamento delle competenze professionali e l’implementazione di strumenti digitali sono considerati aspetti cruciali per rimanere competitivi.
Ma cosa serve davvero per dare una spinta al commercio locale? I commercianti sono chiari: il lancio di campagne di sensibilizzazione per incentivare gli acquisti locali deve essere una delle priorità. Non solo pubblicità, ma anche la creazione di iniziative attrattive che possano rendere il centro commerciale naturale di Borgaro un luogo vivo e dinamico, capace di attrarre sia i cittadini che i visitatori. È stato anche proposto uno studio per il riutilizzo dei locali sfitti, che spesso rappresentano un “vuoto urbano” poco valorizzato, e la creazione di un piano di marketing territoriale per migliorare la visibilità del commercio cittadino.
La riunione del Distretto Urbano del Commercio è stata un momento di confronto e scambio di idee tra i diversi attori locali. Un'occasione utile per raccogliere spunti e suggerimenti dai commercianti e pianificare insieme le prossime azioni. Come ha sottolineato la rappresentante di Ascom, Federica Fiore, la collaborazione tra istituzioni, commercianti e cittadini è fondamentale per il successo di qualsiasi iniziativa legata al commercio di prossimità.
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