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Sempre online: la giornata lavorativa comincia all’alba e finisce a notte

Il lavoro non ha più pause e invade ogni momento della giornata

Il lavoro non si ferma più

Una notifica ogni due minuti, mail già alle sei e call anche di sera

Non ci sono più orari, né confini. Il lavoro si insinua al risveglio, si trascina fino a sera e spesso si affaccia anche nel fine settimana. È quanto emerge dal nuovo Work Trend Index 2025 di Microsoft, un’indagine che analizza miliardi di interazioni digitali attraverso la suite Microsoft 365. Il risultato? Un’immagine nitida di un mondo in cui il lavoro non si spegne mai davvero. Secondo il rapporto, il 40% degli utenti controlla la posta elettronica già alle sei del mattino, ancor prima di scendere dal letto. Una forma di iperconnessione che si è ormai cronicizzata, alimentata da una routine di interruzioni costanti. Ogni giorno, il lavoratore medio riceve 117 e-mail e 153 messaggi su Teams, molti dei quali vengono letti in meno di un minuto. Non si tratta solo di quantità, ma di ritmo: una notifica ogni due minuti basta a distruggere qualsiasi tentativo di concentrazione.

Le riunioni, poi, rappresentano un’altra zavorra: il 50% si concentra tra le 9 e le 11 e tra le 13 e le 15, proprio nel cuore della produttività. Il martedì è il giorno peggiore, con il 23% del totale, mentre il venerdì sembra dare un minimo di tregua. Il risultato è un paradosso: si lavora sempre, ma con una qualità sempre più frammentata. Non a caso, il 48% dei lavoratori descrive le proprie giornate come "caotiche e spezzate". Il momento di massima congestione si registra alle 11 del mattino, quando oltre la metà degli utenti è immersa in uno scambio frenetico tra e-mail, call e passaggi tra applicazioni. Un carico che compromette la possibilità di affrontare qualsiasi attività con continuità.

Ma la pressione non si ferma al tramonto. Le riunioni dopo le 20 sono cresciute del 16% ogni anno, e quasi il 30% dei lavoratori torna a leggere le e-mail entro le 22. Per alcuni è il momento più produttivo della giornata, per altri solo un prolungamento tossico di una routine che non dà tregua. Il lavoro ibrido, anziché riequilibrare tempi e spazi, sembra averli definitivamente fusi. Nemmeno il weekend è più al sicuro. Un lavoratore su cinque consulta la posta il sabato prima di mezzogiorno, e oltre il 5% riprende in mano il cellulare la domenica sera, già dalle 18. Il risultato è una settimana senza pause, senza disconnessione, senza vera separazione tra lavoro e vita.

L’impressione generale, sintetizza il rapporto, è quella di giornate infinite. E non è solo una sensazione: è il nuovo paradigma del lavoro post-pandemico, sempre più digitale, ma anche sempre più pervasivo.

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