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"Che succede in questo Comune?": è polemica dopo la revoca di un altro incarico alla professionista

L'ex sindaco se la prende con l'attuale amministrazione comunale. Ecco cosa sta succedendo

Il Comune di Montanaro e, nel cerchio, il sindaco Antonino Careri

Il Comune di Montanaro e, nel cerchio, il sindaco Antonino Careri

A fine maggio, nella pagina facebook dell’ex sindaco e del suo gruppo consiliare, l’ingegner Giovanni Ponchia, ora capogruppo della minoranza, critica l’amministrazione del dottor Antonino Careri chiedendo: "Un'altra revoca di incarico professionale.... Cosa succede in questo Comune?”. E pubblica la determina n. 45/163 del 29 aprile 2025, recentemente comparsa nell’albo pretorio digitale. Ecco, appunto, cosa succede? Succede che il sindaco Careri fa ciò che Ponchia, da sindaco, non faceva: far revocare all’Ufficio Tecnico gli affidamenti di lavori e di prestazioni professionali ritenuti troppo costosi per il Comune e assegnati senza gara o consultazione di più operatori. Careri ha fatto revocare tali affidamenti almeno un paio di volte in aprile: una delle due revoche è quella che ha scandalizzato Ponchia.

La prima revoca (determinazione dell’Ufficio tecnico n. 44/162 del 29/04/2025) annulla l’affidamento diretto ad un professionista esterno della progettazione, direzione lavori ecc. dell’asfaltatura di via Torino e della sistemazione della rotonda all’ingresso del paese. Pochi mesi prima infatti la dirigente dell’Ufficio tecnico geometra Tomassini aveva assegnato questo incarico professionale ad un geometra di Castellamonte, costo totale per il Comune di ben 11.913 euro. Non solo: lo aveva affidato senza avere consultato più professionisti, e cioè senza poter confrontare più preventivi. È intervenuto allora Careri, insieme al segretario comunale: il sindaco ha giudicato eccessiva la somma da corrispondere al geometra e ha fatto notare alla dirigente la mancata consultazione di altri operatori.

E così ha imposto alla geometra Tomassini di revocare l’affidamento al geometra castellamontese. La seconda revoca è quella stabilita dalla determina dell’Ufficio tecnico n. 45/163 dello stesso 29 aprile 2025. È la determina che ha fatto indignare Ponchia. Mesi prima, con apposita determina, l’Ufficio tecnico aveva affidato ad un professionista la progettazione, direzione lavori ecc. della riqualificazione dell’area Tapiform. Anche in questo caso Tomassini aveva interpellato un solo professionista, titolare di uno studio tecnico di Saluzzo, ne aveva accettato il preventivo e gli aveva affidato il lavoro: costo complessivo per il Comune di euro 31.085. Anche questa volta interviene l’amministrazione Careri a imporre a Tomassini di revocare l’affidamento, e rifare tutto da capo: ma questa volta consultando un certo numero di professionisti della zona, non uno solo del Cuneese.

Il post su facebook dell'ex sindaco Giovanni Ponchia

Ora, dove sarebbe lo scandalo? Caso mai lo scandalo starebbe nelle prestazioni professionali e nei lavori affidati proprio quando era sindaco l’ingegner Ponchia: affidamenti senza gara né consultazione. Il Comune pagava e via. Qualche esempio? Eccoli. Delibera della Giunta comunale n. 160 del 20/12/2023: l’amministrazione Ponchia affida direttamente, senza gara né consultazione di più operatori, i lavori della sistemazione del primo lotto del piazzale del cimitero (lavori mai cominciati) ad una impresa edile della zona, costo complessivo per il Comune euro 56.204. Determinazione dell’Ufficio tecnico n. 182/549 del 29 dicembre 2023: cava Borra, affidamento diretto, senza gara né consultazione di alcuni operatori, a Eurolab per le indagini di caratterizzazione dell’area. Costo per il Comune euro 97.609. Determina n. 181/547 del 29 dicembre 2023: complesso edilizio “PEC 5”, affidamento diretto, senza gara né consultazione di più operatori, dei lavori di completamento delle opere di urbanizzazione primaria ad una azienda edile della zona, costo per il Comune euro 113.276. Ma il punto ancora più interessante è il seguente: in tutti e tre questi atti dell’amministrazione Ponchia si afferma che la normativa vigente obbliga ad affidare in modo diretto, senza gara né consultazione di più operatori, i lavori al di sotto di 150.000 euro e i servizi e forniture sotto i 140.000. Il testo dei tre atti infatti recita: la normativa stabilisce che per gli affidamenti sotto tali soglie “si debba procedere ad affidamento diretto, anche senza consultazione di più operatori economici”. La norma citata è l’articolo 50, comma 1, lettera a) del DLGS del 31 marzo 2023, n. 36. Ma è proprio vero che quell’articolo di quel decreto legislativo obbliga gli enti pubblici a procedere mediante affidamento diretto? Oppure semplicemente permette, ma non obbliga? E lascia al Comune libertà di scelta? La questione ha fatto discutere. C’erano interpretazioni diverse di quella norma.

Finché il 20 novembre 2023 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato una circolare che, per ora, ha messo fine alle discussioni, e che interpreta la norma nel modo seguente: quella norma consente l’affidamento diretto, ma non obbliga a farlo. Sotto le soglie stabilite (140.000 e 150.000 euro) il Comune può scegliere quale delle due procedure adottare: o interpellare un solo operatore e assegnargli l’affidamento se ritiene congrua l’offerta, oppure consultare più operatori, confrontare le loro offerte e scegliere quella ritenuta migliore per il Comune. Gli atti dell’amministrazione Ponchia che ho citato sono tutti successivi alla circolare ministeriale: quindi Ponchia e il responsabile dell’UTC avrebbero dovuto conoscerla. La norma permette, ma non obbliga all’affidamento diretto. Nulla vieta agli enti pubblici di adottare la procedura ordinaria della consultazione di più operatori. E infatti abbiamo visto, all’inizio di questo articolo, che il 29 aprile il sindaco Careri – assistito dal segretario comunale – ha applicato correttamente la norma: ha costretto l’Ufficio tecnico a revocare due affidamenti diretti, visto che è possibile scegliere la procedura della consultazione di più operatori. Vedi appunto le due determine del 29 aprile 2025 (asfaltatura di via Torino e sistemazione del piazzale del cimitero) menzionate all’inizio, una delle quali ha fatto chiedere a Ponchia: “Che succede in Comune?” Risposta: succede che Careri ha applicato correttamente la normativa, mentre Ponchia no, almeno nei suoi tre atti che ho ricordato. Di cosa si lamenta dunque l’ex sindaco Ponchia? Perché non si è indignato quando era ora, cioè quando sindaco era lui?

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