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Dove il sentiero incontra la ricerca: viaggio in quota con guide, muli e scienziati

Domenica speciale nel Parco del Gran Paradiso

la montagna si racconta tra cammino e ricerca

Un’esperienza che unisce natura e conoscenza (foto di repertorio)

Un mulo, uno zaino, una guida. E una montagna che si racconta non solo con il silenzio dei suoi prati, ma con la voce di chi la studia ogni giorno. È questo lo spirito dell’iniziativa “A dorso di mulo verso la ricerca scientifica”, in programma domenica 3 luglio 2025 nel Parco Nazionale Gran Paradiso: un’escursione gratuita, aperta a tutti a partire dai 10 anni, che unisce cammino, sostenibilità e divulgazione scientifica. Il percorso parte da Pont Valsavarenche, in Valle d’Aosta, per raggiungere il Colle del Nivolet, uno dei luoghi simbolo dell’alta montagna italiana. Ad accompagnare i partecipanti lungo il sentiero saranno i muli di Trek Mule Alps, custodi di un’antica tradizione di trasporto lento e rispettoso, e le guide ufficiali del Parco, pronte a raccontare storie, piante, animali e paesaggi.

Ma il vero cuore dell’esperienza sarà l’incontro con i ricercatori del CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, impegnati in progetti di monitoraggio ambientale, biodiversità alpina e cambiamenti climatici. Al Colle del Nivolet, camminatori e curiosi potranno osservare strumentazioni scientifiche, conoscere da vicino i metodi usati per raccogliere dati a oltre 2.500 metri di quota e capire come si studia un ecosistema in equilibrio sempre più fragile.

La giornata sarà interamente dedicata alla condivisione di conoscenze sul campo, in una forma accessibile e coinvolgente, pensata per adulti e ragazzi. L’attività è gratuita, ma l’iscrizione è obbligatoria via email scrivendo a info@pngp.it. Il ritrovo è alle 8:00 a Pont Valsavarenche; è necessario portare con sé pranzo al sacco, acqua e abbigliamento da montagna adeguato. In caso di maltempo, l’escursione sarà annullata.

Più che un’escursione, è un’alleanza tra saperi e natura, tra chi percorre i sentieri per passione e chi li esplora per mestiere. Un modo per sentire la montagna non solo con gli occhi e con le gambe, ma anche con la mente, accompagnati dal respiro dei muli e dalla precisione degli strumenti scientifici.

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