AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
24 Giugno 2025 - 12:24
La casa va a fuoco ma il Comune chiede l'IMU: otto famiglie alla disperazione
Non bastava aver perso tutto. La casa, i ricordi, la stabilità. A Brandizzo, otto famiglie colpite da un devastante incendio lo scorso 3 marzo – incendio che ha reso inagibile una palazzina intera di via Giovanni Falcone – si sono viste recapitare anche il conto dell’Imu. Proprio così. L’acconto della tassa sugli immobili è arrivato regolarmente, come se nulla fosse successo. Come se quelle prime case non fossero ora scheletri anneriti. Come se chi ci abitava non stesse dormendo da mesi ospite da zii, nonni, amici.
Sotto, l’edificio è sbarrato. Sopra, è completamente distrutto. Ma il Comune? Fa spallucce: «Non possiamo farci nulla». E la beffa diventa istituzionale.
“Siamo in una situazione assurda”, dicono i residenti, a nome delle venti persone rimaste senza un tetto. Alcuni stanno ancora pagando il mutuo di una casa che non esiste più, e ora devono pure pagare tra i 150 e i 200 euro di Imu. Per l’anticipo. A fine anno, il conguaglio. “Chi era sopra è rimasto in mutande, e paga anche per la seconda casa, se ha la residenza altrove”.
La casa è inagibile per ordinanza comunale, e i tempi per tornare alla normalità si annunciano lunghi, tra perizie, assicurazioni e lavori da pianificare. Ma intanto le cartelle esattoriali non aspettano.
L'immobile è attualmente inagibile
E qui il paragone è inevitabile. Perché quando nel 2021, a Milano, il rogo della Torre dei Moro ha spazzato via decine di appartamenti, la politica si è mossa. Lì, nel capoluogo lombardo, non solo il Comune ha sospeso l’Imu, ma il Parlamento – grazie a un emendamento firmato da Italia Viva – ha istituito un fondo per coprire la tassa anche nel 2025.
Un’azione concreta, per evitare quella che i residenti hanno definito “l’ennesima beffa”. E che a Brandizzo invece si è materializzata senza nemmeno un tentativo di evitarla.
Dove Milano ha risposto con un «non vi lasceremo soli», Brandizzo ha replicato con un burocratico «non ci possiamo fare nulla». Eppure basterebbe poco: una delibera, una mozione, una richiesta formale al Governo. Qualcosa per dire che il Comune sta dalla parte delle sue famiglie. Per ora invece il messaggio è chiaro: bruciata la casa, vi resta il debito.
Otto famiglie, zero aiuti. Le fiamme sono spente, ma l’ingiustizia arde ancora.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.