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24 Giugno 2025 - 09:53
Bruscia ad fer una delle squadre partecipanti al torneo
È molto più di un torneo di calcio. È un rito collettivo, un’estate che comincia davvero solo quando parte lui: il Torneo di Nando, per gli amici il “Solativo”. A Ivrea, basta pronunciare questo nome per scatenare ricordi, passioni, rivalità accese e una carica di entusiasmo che nessun’altra manifestazione riesce a eguagliare.
Oggi va in scena la prima di sei lunghe giornate in piazza Ferrando l’appuntamento cult dell’estate eporediese, giunto ormai alla sua diciannovesima edizione.
Il Solativo non si gioca su un campo sportivo, ma in piazza Ferrando, nel cuore della città.
Nando è anche il nome del locale che fa da epicentro a questa tradizione. Un locale, un’idea, una piazza e una comunità: questi gli ingredienti di un evento che è diventato leggenda.
Quest’anno la struttura dove si giocherà il calcetto a 5 è stata ingrandita e migliorata, con l’aggiunta di un maxischermo in cima che permetterà a tutti di seguire le partite comodamente, anche da bordo campo o dal tavolino con un bicchiere in mano. E per non rimanere a stomaco vuoto o con la gola secca, ci sarà un servizio esterno di panini, birre e cocktail. Non mancherà neppure il mitico Kiosco della Zia che offrirà frutta fresca e granite, portando un tocco di dolce refrigerio al caldo eporediese.
Ogni estate, il Torneo di Nando raduna squadre improbabili ma agguerrite: trentenni con ginocchia scricchiolanti, ragazzini pieni di sogni, vecchie glorie e nuovi amici. Tutti in campo per onorare una tradizione che è ormai una dichiarazione d’amore per Ivrea. Non ci sono spalti, solo marciapiedi e motorini parcheggiati. Non ci sono arbitri col fischietto, ma regole non scritte e rispetto autentico.
Il Solativo è l’essenza stessa del calcio di strada: partite che iniziano con la luce e finiscono a fari accesi, rigori tirati con la gente attorno, risate che si mescolano a urla di gioia e qualche (inevitabile) discussione da VAR fai-da-te. Ma tutto si stempera, sempre, davanti a una birra fresca e a un panino mangiato seduti per terra.
Gli ultimi momenti di installazione della nuovissima "gabbia" di sicurezza che ospiterà campo di calcetto a 5
Negli anni ha visto passare campioni veri e meteore, ragazzi pieni di futuro e adulti che quel futuro lo rincorrono ancora. Ma una cosa non cambia mai: la voglia di esserci, di ritrovarsi, di dire “c’ero anch’io”. Perché il Solativo non si guarda: si gioca.
I preparativi sono ormai quasi terminati, e non possiamo che augurarci una splendida edizione, fatta di divertimento, risate e – perché no – anche di autentica professionalità calcistica.
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