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Attualità
19 Giugno 2025 - 12:44
Se l’esame riflette il mondo che cambia, allora ogni traccia diventa un’occasione di crescita
Il 18 giugno si è aperta la Maturità 2025 con la tradizionale prova di italiano. Sette le tracce proposte dal Ministero, suddivise tra analisi del testo, testi argomentativi e attualità. Tra gli autori e i riferimenti scelti figurano nomi importanti come Pier Paolo Pasolini, Riccardo Maccioni, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Paolo Borsellino e Telmo Pievani. personaggi indiscutibili della nostra cultura, ma che hanno generato reazioni contrastanti.
Molti studenti, infatti, si aspettavano che almeno una traccia toccasse alcuni dei temi più rilevanti dell’attualità: l’intelligenza artificiale, i conflitti internazionali, la crisi climatica, le trasformazioni sociali in atto.
Pur riconoscendo la qualità letteraria e storica delle proposte, la percezione diffusa è che la scuola faccia ancora fatica a dialogare con il presente, a cogliere le sensibilità e le domande delle nuove generazioni. La tipologia C – quella dedicata all’attualità – era prevista come sempre, ma secondo molti studenti non è riuscita a centrare davvero le sfide del nostro tempo. Le critiche non sono mancate, anche da parte di insegnanti ed esperti. Riforme frammentarie, risorse limitate, eccessiva burocrazia: queste sono le difficoltà che rallentano la scuola italiana. Eppure, il potenziale per costruire un’istruzione più attenta al presente non manca. L’intelligenza artificiale, per esempio, potrebbe diventare non solo oggetto di studio, ma anche uno strumento educativo; il cambiamento climatico, un punto di partenza per un’educazione civica consapevole e partecipata.
La scuola fatica a stare al posso coi tempi
Occorre però una visione lunga, che affianchi i docenti, valorizzi le loro competenze e permetta ai ragazzi di sentire che il sapere scolastico non è distante dalla vita quotidiana. La Maturità dovrebbe rappresentare il culmine di questo percorso: un’occasione per dimostrare non solo la padronanza di contenuti, ma anche la capacità di comprendere e interpretare il mondo. Ecco perché tanti studenti speravano in un confronto più diretto con i temi del presente. Non per “semplificare” l’esame, ma per sentirsi parte di un dialogo vero tra scuola e società.
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