Uscire a correre in piena estate può sembrare una sfida contro la logica. Il caldo opprimente, l’umidità, l’asfalto che ribolle: tutto sembra sconsigliare l’attività fisica. Ma la corsa non va sospesa, va semplicemente ripensata. Con le giuste accortezze, anche nei mesi più bollenti è possibile allenarsi in sicurezza.
La regola numero uno è l’orario: mai nelle ore centrali. Meglio all’alba, quando l’aria è più pulita, o al tramonto, quando il sole perde aggressività. L’ambiente conta quanto l’ora: l’asfalto va evitato. Il consiglio è di spostarsi su percorsi nel verde, nei parchi, nei boschi, su sterrati ombreggiati. Dove c’è ombra. L’idratazione, poi, è fondamentale. Bere con regolarità, anche prima della corsa, e portare con sé una borraccia se si resta fuori a lungo. Se lo sforzo supera i 45 minuti, servono sali minerali. Anche l’equipaggiamento fa la sua parte: indumenti chiari, leggeri, traspiranti. Un cappellino con visiera, magari bagnato, può aiutare a tenere a bada il calore. D’estate non si gareggia, si gestisce. Correre con il caldo richiede ritmi più lenti, pause più frequenti, attenzione ai segnali del corpo. Accettare una camminata in mezzo all’allenamento non è un fallimento: è intelligenza applicata al movimento. Un gesto semplice, come bagnarsi i polsi o la nuca, può abbassare la temperatura corporea in pochi secondi.

Ma la corsa non va sospesa, va semplicemente ripensata
Un altro aspetto da considerare: quello invisibile. Diversi studi hanno dimostrato che lo sforzo fisico troppo intenso, specie in condizioni di calore estremo, può indebolire temporaneamente il sistema immunitario. È il cosiddetto effetto “finestra aperta”: una condizione che può durare da poche ore a tre giorni, durante la quale il corpo è più esposto a infezioni, soprattutto respiratorie. Ecco perché serve equilibrio. Alternare allenamenti duri a sedute leggere, dormire bene, mangiare in modo completo, non forzare quando si è stanchi. Anche attività meno impegnative, come lo yoga o una camminata veloce, possono mantenere alta la forma fisica e proteggere la salute.
Correre d’estate, dunque, si può. Ma non a qualsiasi costo. Il benessere non si misura in chilometri, né in sudore. Si misura nella capacità di ascoltarsi, di sapere quando spingere e quando fermarsi. Perché restare in forma non significa ignorare i limiti, ma saperli rispettare. Anche quando la voglia di correre non conosce ferie.