AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
13 Giugno 2025 - 11:45
Carrefour
“Quale futuro per i punti vendita Carrefour di Torino?” È la domanda che da mesi, se non da anni, si pongono lavoratrici e lavoratori degli ipermercati della catena francese nella città e nella provincia. Ma oggi, alla domanda si accompagna un grido di esasperazione: “Basta!”. Basta alle condizioni di lavoro definite insostenibili, basta alla mancanza di risposte, basta all’arroganza di un’azienda che – denunciano i sindacati – non ascolta, non investe e non rispetta.
Per questo sabato 14 giugno i dipendenti degli ipermercati Carrefour dell’area metropolitana torinese incroceranno le braccia per l’intero turno lavorativo. Lo sciopero, indetto da FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTuCS UIL, sarà accompagnato da un presidio cittadino, dalle 9 alle 12 davanti al centro commerciale Le Gru di Grugliasco, in via Crea 10.
Le accuse mosse a GS spa, la società che gestisce il marchio Carrefour in Italia, sono nette e circostanziate: carichi di lavoro eccessivi, pressione costante sugli addetti in nome di una produttività calcolata dall’algoritmo, che ignora completamente le “variabili umane” e mette seriamente a rischio la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro.
Gli organici sono ridotti ai minimi termini. E chi resta, deve fare tutto: “promiscuità esasperata delle mansioni senza adeguata formazione”. Dal banco del pesce a quello della macelleria, dalla cassa al magazzino: tutto ricade su chi è già al limite. Il servizio peggiora, la professionalità si disperde.
E poi c’è il tema delle trasferte coatte, forse il simbolo più eloquente di un’organizzazione del lavoro che pare andare a tentoni. L’azienda – denunciano i sindacati – sposta il personale da una sede all’altra per tappare i buchi di organico, senza pianificazione, senza criterio, senza investimenti in nuove assunzioni. Il risultato è uno solo: stress, disagio, vita privata a pezzi.
Non è un caso isolato. L’intera rete degli ipermercati Carrefour di Torino e provincia è in sofferenza da anni, mentre l’azienda scarica tutto sul costo del lavoro, evitando qualsiasi assunzione di responsabilità rispetto alla carenza di investimenti, al deterioramento dei negozi, all’assenza di politiche commerciali competitive sui prezzi.
“Chiediamo di fermare sin da subito le trasferte coatte e ripristinare condizioni di lavoro dignitose per lavoratrici e lavoratori che negli anni hanno consentito all’azienda francese di diventare uno dei marchi più diffusi e importanti nel mercato italiano della distribuzione moderna organizzata”, affermano congiuntamente Germana Canali (FILCAMS CGIL), Marilena Rocco (FISASCAT CISL) e Luca Sanna (UILTuCS UIL).
Il presidio di sabato non sarà solo una protesta: sarà un messaggio chiaro a un’azienda che non può continuare a voltarsi dall’altra parte. Il futuro dei lavoratori non può più aspettare.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.