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Carrefour li sta massacrando. I lavoratori incrociano le braccia

Lavoratori in rivolta contro carichi insostenibili, trasferte forzate e precarietà organizzativa. I sindacati accusano GS Spa di ignorare le richieste e affossare il marchio

Carrefour li sta massacrando. I lavoratori incrociano le braccia

Carrefour

“Quale futuro per i punti vendita Carrefour di Torino?” È la domanda che da mesi, se non da anni, si pongono lavoratrici e lavoratori degli ipermercati della catena francese nella città e nella provincia. Ma oggi, alla domanda si accompagna un grido di esasperazione: “Basta!”. Basta alle condizioni di lavoro definite insostenibili, basta alla mancanza di risposte, basta all’arroganza di un’azienda che – denunciano i sindacati – non ascolta, non investe e non rispetta.

Per questo sabato 14 giugno i dipendenti degli ipermercati Carrefour dell’area metropolitana torinese incroceranno le braccia per l’intero turno lavorativo. Lo sciopero, indetto da FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTuCS UIL, sarà accompagnato da un presidio cittadino, dalle 9 alle 12 davanti al centro commerciale Le Gru di Grugliasco, in via Crea 10.

Le accuse mosse a GS spa, la società che gestisce il marchio Carrefour in Italia, sono nette e circostanziate: carichi di lavoro eccessivi, pressione costante sugli addetti in nome di una produttività calcolata dall’algoritmo, che ignora completamente le “variabili umane” e mette seriamente a rischio la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro.

Gli organici sono ridotti ai minimi termini. E chi resta, deve fare tutto: “promiscuità esasperata delle mansioni senza adeguata formazione”. Dal banco del pesce a quello della macelleria, dalla cassa al magazzino: tutto ricade su chi è già al limite. Il servizio peggiora, la professionalità si disperde.

sciopero

E poi c’è il tema delle trasferte coatte, forse il simbolo più eloquente di un’organizzazione del lavoro che pare andare a tentoni. L’azienda – denunciano i sindacati – sposta il personale da una sede all’altra per tappare i buchi di organico, senza pianificazione, senza criterio, senza investimenti in nuove assunzioni. Il risultato è uno solo: stress, disagio, vita privata a pezzi.

Non è un caso isolato. L’intera rete degli ipermercati Carrefour di Torino e provincia è in sofferenza da anni, mentre l’azienda scarica tutto sul costo del lavoro, evitando qualsiasi assunzione di responsabilità rispetto alla carenza di investimenti, al deterioramento dei negozi, all’assenza di politiche commerciali competitive sui prezzi.

“Chiediamo di fermare sin da subito le trasferte coatte e ripristinare condizioni di lavoro dignitose per lavoratrici e lavoratori che negli anni hanno consentito all’azienda francese di diventare uno dei marchi più diffusi e importanti nel mercato italiano della distribuzione moderna organizzata”, affermano congiuntamente Germana Canali (FILCAMS CGIL), Marilena Rocco (FISASCAT CISL) e Luca Sanna (UILTuCS UIL).

Il presidio di sabato non sarà solo una protesta: sarà un messaggio chiaro a un’azienda che non può continuare a voltarsi dall’altra parte. Il futuro dei lavoratori non può più aspettare.

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