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12 Giugno 2025 - 22:17
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Il morbillo non molla la presa. Continua a rappresentare una minaccia concreta per la salute pubblica e i dati parlano chiaro: i casi sono in aumento in Italia. Secondo l’ultimo aggiornamento dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), nel solo mese di maggio si è registrato un quasi raddoppio dei contagi rispetto ad aprile. Un’impennata che preoccupa gli esperti, anche per le implicazioni che potrebbe avere in vista dell’estate.
Le cause? Molteplici. Tra queste, l’intensificarsi degli spostamenti durante le recenti festività, che ha favorito la diffusione del virus. Ma il vero nodo critico è un altro: il calo delle coperture vaccinali. Un fenomeno che sta spalancando le porte a una recrudescenza del morbillo nel nostro Paese.
“È un trend molto preoccupante”, avverte l’infettivologo Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, in un’intervista all’ANSA. E i numeri, purtroppo, gli danno ragione.
Nel mese di maggio sono state registrate 65 segnalazioni, contro le 37 di aprile. Un dato che l’Iss definisce “allarmante”, specialmente considerando l’imminente arrivo delle vacanze estive, quando i viaggi e i contatti tra persone tendono ad aumentare. Complessivamente, da inizio anno i casi notificati sono già 334, stando a quanto riportato nel bollettino periodico Morbillo & Rosolia News dell’Iss pubblicato a giugno.
Un altro dato significativo: il 20% dei casi tra gennaio e maggio 2025 è stato associato a viaggi internazionali, contro il 18% del periodo precedente. Segno che il morbillo non è un problema solo italiano, ma europeo, se non globale.
Lo stato vaccinale dei contagiati è noto per 313 dei 334 casi. E il quadro che emerge è allarmante: in ben 275 casi (quasi il 90%) le persone non erano vaccinate. Ma non è tutto. In 108 casi, circa un terzo del totale, sono state riportate complicanze anche gravi: epatite, polmonite, trombocitopenia. E si contano pure tre encefaliti, tutte in persone non vaccinate.
La raccomandazione degli esperti è chiara: prima di intraprendere viaggi, soprattutto all’estero, è fondamentale verificare il proprio stato vaccinale e, se necessario, immunizzarsi immediatamente. Questo vale a maggior ragione per gli adulti: quasi l’80% dei casi si verifica in soggetti con più di 15 anni, spesso non vaccinati o vaccinati con una sola dose.
Ma non sono solo gli adulti a rischio. Anzi. La fascia d’età con l’incidenza più alta rimane quella sotto i cinque anni. Particolarmente vulnerabili sono i lattanti, per i quali la prima dose di vaccino MPR (morbillo, parotite, rosolia) è prevista a partire dai 12 mesi. Come sottolineano gli esperti, la loro protezione dipende esclusivamente dall’immunità di gregge.
Nel medesimo periodo analizzato (1 gennaio – 31 maggio) è stato inoltre segnalato un caso sospetto di rosolia, a conferma di un contesto epidemiologico in peggioramento.
Il confronto con gli anni precedenti è impietoso. “Nel 2023 abbiamo avuto appena 23 casi in tutto l’anno”, spiega ancora Andreoni. “Nel 2024 i casi sono stati circa 1.010. E nel 2025 siamo già a 350 nei primi sei mesi. È un trend allarmante”, ribadisce.
La spiegazione? Nonostante la buona copertura vaccinale alla prima dose (intorno al 95%), l’aderenza al richiamo, previsto tra i 5 e gli 11 anni, cala drasticamente. Un calo che lascia intere fasce della popolazione esposte e che favorisce la creazione di focolai in aree a bassa copertura vaccinale. Il morbillo, ricorda Andreoni, “è tra le malattie più contagiose conosciute”, e basta poco per innescare una catena di trasmissione.
L’obiettivo dell’OMS è ambizioso: eliminare il morbillo in Italia entro il 2030. Ma l’Italia, nel 2024, è stata il secondo paese in Europa per numero di casi, dietro solo alla Romania. Una posizione che deve far riflettere.
Il messaggio degli esperti è netto: “È fondamentale vaccinarsi, a qualunque età. Anche gli adulti devono effettuare il richiamo se non lo hanno mai fatto”. La preoccupazione è crescente, soprattutto perché l’aumento dei casi si osserva in tutta Europa. Per questo motivo, proteggersi con la vaccinazione, oggi più che mai, è indispensabile.
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