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Caso Khaby Lame, Tajani assicura: “Nessun italiano finirà a Guantanamo”

Il Ministro degli Esteri interviene sul caso del TikToker che ha lasciato gli Usa

Caso Khaby Lame, Tajani assicura: “Nessun italiano finirà a Guantanamo”

Il caso di Khaby Lame, il tiktoker italiano più seguito al mondo, ha sollevato un'ondata di reazioni dopo la sua espulsione dagli Stati Uniti per presunte violazioni del visto. Oggi, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha rilasciato un'intervista a RTL 102.5, affrontando direttamente la questione e rassicurando sull'impegno del governo italiano nel tutelare i diritti dei propri cittadini all'estero.

L'intervento di Tajani: "Nessun italiano andrà a Guantanamo"

Durante l'intervista, Tajani ha dichiarato: "Nessun italiano andrà a Guantanamo". Questa affermazione arriva in risposta alle preoccupazioni sollevate da un articolo del Washington Post, che ipotizzava la possibilità che cittadini europei, tra cui italiani, potessero essere detenuti nella base militare di Guantanamo Bay a seguito delle recenti politiche migratorie statunitensi.

Il Ministro ha sottolineato che l'Italia ha già comunicato all'amministrazione americana la disponibilità a riprendere i propri cittadini irregolari, garantendo il rispetto dei loro diritti individuali e l'assistenza consolare. Ha inoltre annunciato una telefonata prevista per domani con il Segretario di Stato Marco Rubio per ottenere ulteriori chiarimenti sulla situazione.

Khaby Lame

Il caso Khaby Lame: detenzione e partenza volontaria

Khaby Lame, il cui nome completo è Seringe Khabane Lame, è stato fermato il 6 giugno all'aeroporto internazionale Harry Reid di Las Vegas dalle autorità dell'Immigration and Customs Enforcement (ICE) per aver superato i termini del suo visto. Lame era entrato negli Stati Uniti il 30 aprile per partecipare a eventi come il Met Gala a New York. Dopo il fermo, gli è stata concessa una "partenza volontaria", evitando così un ordine formale di espulsione che avrebbe potuto impedirgli il rientro negli USA per un periodo fino a dieci anni.

Secondo quanto riportato da diverse fonti, tra cui The Guardian e AP News, Lame ha lasciato gli Stati Uniti lo stesso giorno del fermo e si è diretto in Canada. Successivamente, ha condiviso una storia su Instagram da San Paolo, Brasile, suggerendo un ulteriore spostamento.

La vicenda ha assunto una dimensione politica quando Bo Loudon, un influencer conservatore e autoproclamato amico di Barron Trump, ha rivendicato su X (ex Twitter) di aver segnalato Lame alle autorità per presunte violazioni del visto e evasione fiscale. Loudon ha definito Lame un "immigrato illegale di estrema sinistra", nonostante non avesse mai visionato i suoi contenuti.

Queste dichiarazioni hanno suscitato critiche e accuse di strumentalizzazione politica, evidenziando come la fama internazionale di Lame lo abbia reso bersaglio in un clima di crescente tensione sulle politiche migratorie negli Stati Uniti.

La reazione del governo italiano

Tajani ha minimizzato l'episodio, affermando che "gli italiani verrebbero ripresi, non si sa quanti ne siano coinvolti". Ha ribadito l'impegno del governo nel garantire che nessun cittadino italiano venga detenuto in strutture come Guantanamo e ha sottolineato l'importanza di tutelare i diritti dei connazionali all'estero.

Khaby Lame: da Chivasso al successo globale

Nato a Dakar, Senegal, nel 2000, Lame si è trasferito con la famiglia a Chivasso, in Piemonte, giovanissimo. Dopo aver perso il lavoro in fabbrica durante la pandemia di COVID-19, ha iniziato a pubblicare video su TikTok, diventando famoso per le sue reazioni silenziose e ironiche a video di "life hack" complicati.

Con oltre 162 milioni di follower su TikTok, Lame è diventato il creator più seguito al mondo. Nel 2022 ha firmato una partnership con Hugo Boss e nel gennaio 2025 è stato nominato ambasciatore di buona volontà dell'UNICEF.

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