AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
07 Giugno 2025 - 13:13
khaby Lame è il tiktoker più seguito al mondo anche nel 2023
Tutto parte da un tweet. Anzi, da un account in cerca di visibilità. Bo Loudon, 18 anni, influencer conservatore americano e — dettaglio che fa audience — amico personale di Barron Trump, spara la bomba su X: Khaby Lame è stato arrestato a Las Vegas per violazione delle leggi sull’immigrazione e si trova ora in un centro di detenzione dell’Ice in Nevada. Aggiunge che il tiktoker è una “star di estrema sinistra”. Boom. Il messaggio rimbalza su siti, blog, canali Telegram, forum. La macchina del fango si mette in moto. Ma è tutto vero?
Per ora, no. La notizia non trova conferma da nessuna fonte ufficiale. Il nome di Khabane Serigne Lame, 25 anni, nato in Senegal e cittadino italiano, non risulta presente nel database pubblico dell’Ice, l’agenzia federale che si occupa dei controlli sull’immigrazione. Nessuna registrazione di arresto, nessuna notifica formale. Solo un’indiscrezione virale. Una fake news ben congegnata o un fatto reale che precede la documentazione?
Nessun commento nemmeno dalla famiglia o dall’entourage del tiktoker, che da tempo ha interrotto i rapporti con l’ex manager Nicola Paparusso: “Ora si occupano di lui i parenti dal Senegal”, ha dichiarato Paparusso. “È un bravo ragazzo. Se davvero fosse stato arrestato, potrebbe trattarsi di un’irregolarità sul visto o di natura fiscale, magari legata ai guadagni non dichiarati negli USA”.
In un’epoca in cui i social fanno e disfano le reputazioni in 280 caratteri, basta un tweet a gettare un’ombra su chi è diventato, senza dire una parola, uno dei volti più famosi del pianeta.

Il tweet di Bo Loudon
Khaby Lame non è solo un influencer. È un simbolo. Della rivincita silenziosa, del talento che esplode in un momento di crisi. La sua storia inizia proprio da Chivasso, quartiere Borgo Sud Est, dove ha vissuto per oltre dieci anni. Nato a Dakar, è arrivato in Italia da piccolo e durante il lockdown, dopo essere stato licenziato dalla fabbrica, ha iniziato a pubblicare video su TikTok. Ironici, muti, universali. Ha conquistato il mondo senza dire nulla. E così, un giorno dopo l’altro, ha scalato la classifica globale, superando anche la regina Charli D’Amelio.
Nel 2022, il riconoscimento ufficiale: la cittadinanza italiana. Non senza fatica. Dopo lamentele social e appelli pubblici, arrivò il tweet del sottosegretario agli Interni Carlo Sibilia: “Caro Khaby, il decreto è stato emanato. A breve verrai contattato per il giuramento. In bocca al lupo”. Ed è a Palazzo Santa Chiara, proprio a Chivasso, che il giovane prestò giuramento.
Con lui anche il sindaco, Claudio Castello, che scrisse: “Al di là della mia posizione sulla normativa in termini di diritti, oggi sono compiaciuto del fatto che essere residente nel nostro Comune da oltre 10 anni abbia contribuito a fare del nostro Khaby un italiano a tutti gli effetti”.
Una cittadinanza ottenuta “tardi”, sì, ma comunque celebrata. Da Chivasso agli Stati Uniti d'America, passando per le copertine internazionali, le collaborazioni con brand e le ospitate da star. Perché Khaby Lame, anche se al momento naviga tra dubbi e smentite, resta il ragazzo che da un alloggio popolare piemontese è diventato il più seguito del pianeta. Con o senza parole.
Edicola digitale
I più letti
Ultimi Video
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.