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A.A.A. cercasi un gestore per il bar Pont Viei: il bando che rilancia la montagna del Canavese

Bando per la rinascita: il Comune affida il cuore del borgo a chi crede nei piccoli paesi

A.A.A. cercasi un gestore per il bar Pont Viei: il bando che rilancia la montagna del Canavese

A.A.A. cercasi un gestore per il bar Pont Viei: il bando che rilancia la montagna del Canavese

C’è un cuore che batte nel verde delle Valli Orco e Soana, e si chiama Ingria.

Non solo uno dei “Borghi più belli d’Italia”, ma un laboratorio vivente di comunità alpina, resiliente e accogliente.

A rendere ancor più evidente questo spirito è il nuovo bando pubblico per la gestione del bar-ristorante “Pont Viei” di località Belvedere, lanciato ufficialmente dal Comune con l’obiettivo di affidare non un semplice locale, ma un presidio sociale, culturale e turistico. In parallelo, l’estate ingriese si è aperta con un fine settimana da record, pieno di visitatori e di emozioni, confermando che il piccolo borgo sa parlare al cuore di chiunque vi arrivi.

Il bando prevede l’affidamento in gestione per sei anni (rinnovabili) di uno stabile comunale da destinare a centro polivalente, attività di bar-ristoro, punto informativo turistico e vendita di prodotti tipici.

Ma c’è di più: in comodato gratuito verranno affidate al gestore otto mountain bike e relativi caschi, da curare e noleggiare secondo tariffe concordate con il Comune.

Non è quindi solo un luogo dove consumare un caffè o un panino, ma una vera antenna sociale, snodo tra le iniziative del paese, il turismo dolce e la riscoperta dei sapori locali.

Bambini in festa ad Ingria

Il gestore, infatti, dovrà garantire l’apertura durante tutto il periodo primaverile-estivo, i fine settimana festivi e le principali ricorrenze, e soprattutto diventare parte attiva della vita del paese: eventi, incontri, manifestazioni. La selezione privilegerà non solo l’offerta economica, ma soprattutto l’esperienza nella ristorazione e una proposta gestionale capace di generare impatto positivo sulla comunità. Chi vorrà candidarsi dovrà farlo entro il 7 luglio 2025.

Ed è proprio questa idea di “fare comunità” che ha animato le giornate dal 30 maggio al 2 giugno. A cavallo del ponte della Festa della Repubblica, Ingria ha registrato una partecipazione straordinaria di visitatori, amici e famiglie.

Ma più ancora dei numeri, a colpire è stata l’energia umana: volontari impegnati, bambini festosi, amministratori sul campo e associazioni unite da un solo obiettivo – rendere vivo il paese. Il grazie più sentito, come ha sottolineato l’amministrazione, va alla Pro Loco di Ingria guidata da Luciano Orso Giacone, e alle realtà culturali e sociali che hanno collaborato, tra cui Effepi – Studio di Lingue Francoprovenzali, Pietra su Pietra, UNCEM, l’Associazione Paesi dell’Acqua e ovviamente Comuni Fioriti.

Quest’ultima ha compiuto un gesto concreto e commovente: donare fiori al Comune, ancora provato dai danni dell’alluvione primaverile. Non solo piante, ma segni tangibili di solidarietà e presenza. Come ha ricordato l’amministrazione: “Gli amici si vedono nel momento del bisogno”. E in quel momento, Sergio Ferraro, presidente di Comuni Fioriti e Asproflor, c’era con il suo staff.

Tra i momenti più toccanti, la giornata dedicata al progetto “Scuole Alte di Ingria”, che ha riportato per un giorno nei locali scolastici del borgo i bambini delle scuole di montagna.

Una presenza simbolica ma potente: Ingria vuole restare un luogo dove si cresce, si impara, si immagina il futuro.

Ed è proprio l’educazione uno dei cardini attorno a cui ruotano le sfide delle piccole comunità alpine: mantenere relazioni tra generazioni, coltivare identità, trasmettere saperi.

Al convegno con Marco Miceli, presidente dell’Associazione Internazionale Paesi dell’Acqua, si è parlato anche di questo: sostenibilità e coesione.

Le parole di Miceli dopo la visita sono state un inno a Ingria: “Le sue frazioni sono un arcipelago di comunità perfettamente integrate urbanisticamente e soprattutto umanamente nell’ambiente circostante”. Un elogio alla cura, alla presenza costante degli abitanti, all’amore per i dettagli. Perché un muro a secco tenuto in ordine, un fiore messo a dimora, un sentiero pulito non sono solo decorazione, ma resistenza attiva.

Ingria non si ferma. Dopo il week-end di apertura, il 21 giugno sarà la volta della Notte Romantica, iniziativa nazionale che celebra i Borghi più Belli d’Italia, tra poesia, luci soffuse e atmosfere da fiaba. A seguire, il 28 giugno, esploderà l’energia dell’Ingria Woodstock Festival, con musica, convivialità, natura. Due date che invitano a tornare, a scoprire, a lasciarsi coinvolgere. Ma non si tratta solo di eventi. La vera forza di Ingria è la sua trama umana: amministratori come Federico Bianco Levrin, Walter Perardi e Renato Poletto, presenti sempre in prima linea; volontari che sistemano i fiori insieme ai bambini; associazioni che condividono visioni; cittadini che fanno dell’accoglienza uno stile di vita.

Il bando per la gestione del bar-ristoro “Pont Viei” si inserisce in questo contesto: una chiamata per chi vuole essere parte di qualcosa di più grande, un’iniziativa concreta per rafforzare la rete di relazioni tra chi vive, visita o investe nel borgo.

Non servono grandi capitali, ma idee, passione e spirito di servizio. Perché gestire quel bar non sarà solo servire caffè, ma creare legami, essere punto d’incontro, far sentire a casa. Ingria insegna che nelle valli alpine si può vivere bene, con lentezza e qualità, ma serve il contributo di tutti: istituzioni, cittadini, turisti, gestori di attività. È un puzzle di relazioni, dove ogni pezzo conta. Oggi più che mai, in un tempo di dispersione e disgregazione sociale, le piccole comunità diventano fari, modelli alternativi, luoghi dove si sperimenta un modo diverso di abitare il mondo.

Ingria, con il suo bando, i suoi fiori e i suoi bambini, sta indicando la via. E invita chiunque ci creda a salire in montagna, non per evadere, ma per costruire.

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