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02 Giugno 2025 - 11:44
Nella foto di Luisa Romussi, Tony Cuomo, Cosmo, Antonietta e Lucia
Vent’anni dopo la prima mestolata, Corso Nigra si è trasformato ancora una volta in una cartolina viva, odorosa, festosa. Una via che oggi — 2 giugno 2025 — non è solo un corso cittadino, ma un lungo abbraccio popolare. È in corso la ventesima edizione della Grande Zuppa di Pesce, creata da Tony Cuomo, cuoco visionario e napoletano dal cuore eporediese, e la gente ha risposto come sempre: con la fame giusta. Fame di sapori, ma anche di appartenenza.
Il brodo bolle fin dalle prime ore del mattino, e le cucchiaiate sono già migliaia. La coda per riceverle arriva fin quasi al ponte della Dora. Eppure nessuno si lamenta. Si chiacchiera, si ride, si brinda. Si aspetta come si aspetta una carezza: con pazienza e gratitudine.
Davide Mindo guida la giornata tra musica e parole, mentre sul palco si alternano artisti e gruppi locali. Gli ZetaGiòscaldano l’atmosfera, seguiti da Gli Amis d’la Crota. Ma l’applauso più spontaneo esplode quando dalla folla sbuca lui: Cosmo, all’anagrafe Marco Jacopo Bianchi.
Lo abbiamo subito immortalato in uno scatto accanto alla moglie Antonietta, alla sorella Lucia e a Tony Cuomo. Niente formalità, niente palco. Oggi non è qui per un concerto, ma per una zuppa. Eppure, l’effetto è lo stesso: vicinanza, condivisione, festa.
Dopo la zuppa, arriverà anche la torta. Una torta enorme — quattro metri di dolce e orgoglio partenopeo — dedicata alla vittoria del Napoli. Tony Cuomo l’ha voluta come regalo alla città per celebrare i vent’anni di zuppa. Azzurra, ovviamente, come la squadra del cuore, ma anche come il mare che ha portato fin qui il gusto e l’anima della sua cucina.
Tant’è! Oggi a Ivrea verranno distribuite oltre 3.000 porzioni, con pesce freschissimo, gamberoni, cozze, pomodori maturi, cipolle, vino bianco. Un’orchestra di sapori suonata da decine di mani esperte.
Intorno al gigantesco pentolone, Tony Cuomo si muove come un direttore d’orchestra che conosce ogni nota. Ma oggi, più che mai, è il maestro di una sinfonia affettiva. Un uomo che, con una zuppa, ha costruito un rito civile, una liturgia collettiva. “Ogni cucchiaio è un grazie”, dice, mentre saluta chi passa. Il suo sguardo è lucido. E non solo per il vapore.
Ci sono famiglie, comitive, ragazzi. Ci sono vecchi amici e nuovi arrivati. Ci sono i volontari, i commercianti, i passanti. E oggi, tutti si sentono parte di qualcosa. Qualcosa che ha il sapore del sud e il calore del Canavese. Qualcosa che profuma di casa, anche per chi la casa magari l’ha persa. Perché alla Grande Zuppa si è tutti uguali: cittadini di una città che, almeno per un giorno, si riconosce in un mestolo e in un sorriso.
Nel frattempo i musicisti riprendono a suonare. Qualcuno balla. Qualcuno ride di gusto. E in un angolo, Cosmo scatta foto e si gode lo spettacolo. Quello vero. Quello della gente. Della sua gente.
Tony sorride. E mescola. Come sempre. Come ogni 2 giugno da vent’anni. E mentre la festa continua, Corso Nigra continua a cucinare memoria, condivisione e bellezza. Una zuppa alla volta.
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