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01 Giugno 2025 - 11:54
Andrea Cantoni
La città di Ivrea ha un nuovo logo. O, come preferisce dire l’Amministrazione, un nuovo city branding. Si chiama “Ivreaè”, con un punto arancione perfettamente allineato, e una “è” finale che dovrebbe racchiudere l’identità eporediese in un colpo d’occhio.
È stato presentato nei giorni scorsi dal sindaco Matteo Chiantore, accompagnato da parole chiave, slide, rendering e palette cromatiche. L’obiettivo è dichiarato: raccontare la città in modo più efficace, valorizzarne l’identità, attirare visitatori. Insomma, modernizzarla. Almeno nella grafica.
Ma se per il Comune Ivrea è, per l’opposizione Ivrea è anche altro.
A criticarne la sostanza è il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Andrea Cantoni, che replica con lo stesso linguaggio scelto dall’amministrazione: quello visivo. Sui social ha pubblicato una versione alternativa del logo, identica nello stile, ma con una sola variazione: la scritta. Non più “Ivreaè”, ma “Chiantorè”. Un’operazione grafica che non ha bisogno di spiegazioni.
“Non abbiamo ancora capito bene cosa sia Ivrea, ma forse dovremmo iniziare a capire chi è davvero il suo Sindaco”, scrive provocatoriamente Cantoni, che accompagna il post con un affondo caustico ma preciso. “Bellissimo il nuovo logo. Però, a mio parere, sarebbe meglio concentrarsi sui problemi che abbiamo, prima di pensare alla pubblicità”. E rilancia con un consiglio: “Miglioriamo anche il mayor branding”.
A sostegno della sua critica, Cantoni riporta una serie di dichiarazioni rilasciate dal sindaco negli ultimi mesi, in Consiglio comunale, nelle interviste o nei comunicati ufficiali. Le riprende, le affianca, le mette in fila. E lascia che parlino da sole.
Cita, ad esempio, le parole del sindaco sulla Polizia Locale, definita “ex bibliotecari o personale amministrativo disarmato e non addestrato per affrontare situazioni critiche”. Oppure le due affermazioni, a pochi giorni di distanza, sulla questione campo nomadi: “Non conosco queste persone”, e poi “Sono nato a Ivrea, conosco la situazione, ci stiamo lavorando da mesi”.
Ricorda anche la risposta del sindaco alle oltre duemila firme raccolte sulla sicurezza: “Non sono uno sceriffo”. E sottolinea l’insistenza con cui Chiantore ha minimizzato la criminalità parlando solo di “comportamenti di disagio sociale e aggressività”. Da qui, evidenzia Cantoni, la decisione di firmare un accordo con l’Associazione Nazionale Carabinieri: un accordo di cui, però, secondo il consigliere, non si è visto nulla.
C'è poi, nella ricostruzione di Cantoni, il commento su Apolide, il festival sostenuto con 40.000 euro di fondi pubblici: “una manifestazione stupenda che ha rilanciato l’immagine della città”, parole che il consigliere definisce smentite dai fatti, visto che l’edizione 2025 è stata già annullata.
Sempre secondo Cantoni, non può essere dimenticata la dichiarazione con cui Chiantore ha definito “non condivisibile”la mozione che proponeva di non utilizzare i fondi della Fondazione Guelpa per finanziare direttamente iniziative dell’Amministrazione, tra cui il bando culturale per le associazioni.
E non manca, nel lungo post dell’esponente di Fratelli d’Italia, il riferimento all’episodio in cui il sindaco, durante una seduta del Consiglio comunale, ha letto e commentato le note riservate della collega Elisabetta Piccoli, concludendo con la frase: “Non voglio pensare che ci si faccia scrivere le mozioni dai maestri di tennis”.
Cantoni ricorda anche la proposta – definita “sconcertante” – di contrastare la criminalità giovanile con “libri e chitarre”, presentata direttamente al Prefetto. E chiude citando una delle affermazioni che, a suo dire, più sintetizzano la filosofia dell’Amministrazione: “Il coltellino in tasca non è reato, ma crea insicurezza. Un ragazzino che lo estrae per un nonnulla non è un criminale, ma va seguito”.
Su tutto, conclude Cantoni, aleggia una parola: “percezione”. È così che, secondo lui, Chiantore liquida ogni forma di preoccupazione dei cittadini. Una percezione che – scrive – “sarebbe fomentata dai giornali e dai cattivissimi Consiglieri di opposizione”. E con sarcasmo, aggiunge: “Potremmo andare avanti per giorni, scrivendo un’enciclopedia intera e non un bignami, come mi ha accusato il Primo Cittadino di fare quando lo metto di fronte alle assurdità che dice…”.
E così, mentre il Comune presenta il suo marchio nuovo di zecca, con font elegante e accento sulla vocale finale, dall’opposizione arriva un altro tipo di racconto. Un contro-logo, fatto di parole già pronunciate.
Alla fine, “Ivreaè” resta un logo. “Chiantorè”, invece, è un messaggio. Uno di quelli che – al contrario del city branding – non ha bisogno di essere spiegato.
Commenti all'articolo
Sovietico Eporediese
02 Giugno 2025 - 08:34
Ah ricordo al Cantoni che grazie a Della Pepa abbiamo ottenuto UNESCO, con i suoi invece Ivrea è diventato il casino attuale. Non è una novità che alla Destra facciano schifo le Associazioni e la Cultura, d'altronde se si fa un festino con Povia..
Sovietico Eporediese
02 Giugno 2025 - 08:27
Forse il problema è che il Cantoni non conosce assolutamente Ivrea e continua a fare attacchi molto poco in linea con il tessuto sociale Eporediese di tutt'altra pasta rispetto a lui. Il Comune non è un Ring e un minimo di rispetto per il nostro Sindaco e la Sua Maggioranza che rispecchia la maggioranza degli Eporediesi da decenni e decenni.
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