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31 Maggio 2025 - 10:21
Cava di San Bernardo
Tutti contenti. Tutti felici. Finita qui? Macché. La storia della cava di San Bernardo non si conclude con il voto unanime del Consiglio comunale di Ivrea che, qualche giorno fa, ha approvato un ordine del giorno contrario alla realizzazione dell’impianto estrattivo.
È stato, certo, un passaggio importante. Il sindaco Matteo Chiantore, dopo settimane di silenzi e di risposte evasive, ha fatto un passo indietro. Le opposizioni e la maggioranza si sono trovate, per una volta, d’accordo. I cittadini hanno applaudito. Gli attivisti del Comitato No Cava di San Bernardo hanno parlato di "un raro e significativo momento di unità".
Ma non è un punto di arrivo. È, semmai, un punto di partenza.
Il voto del Consiglio, spiegano dal Comitato, "è un segnale politico forte". Per la prima volta, entrambi gli schieramenti politici hanno ritirato le rispettive mozioni, convergendo su un documento comune: un gesto considerato "raro" nella storia della politica eporediese, e che conferma quanto sia stato determinante il percorso partecipativo promosso dal basso. Ma la fiducia non è cieca. "Ringraziamo tutti i consiglieri comunali – scrivono gli attivisti – ma adesso ci aspettiamo che dalle parole si passi ai fatti. E subito."
"In particolare – stigmatizzano – auspichiamo che l’Amministrazione Comunale, in coerenza con quanto deliberato, conferisca con urgenza mandato all’Ufficio Tecnico affinché sospenda ogni ulteriore procedura amministrativa legata alla variante del Piano di Classificazione Acustica nell’area della cava. La sospensione di tali atti è un primo passo indispensabile per dare piena attuazione alla volontà espressa dal Consiglio Comunale e per costruire insieme un futuro di tutela e valorizzazione del nostro territorio..."
Una posizione netta, che riflette il clima che si è respirato negli ultimi mesi nel quartiere di San Bernardo, dove la paura di vedere riaperta la ferita della cava ha riacceso le tensioni. Da qui le riunioni, i banchetti, gli incontri pubblici e la raccolta firme. Tutto coordinato da un comitato civico che ha saputo riportare il tema al centro dell’agenda politica locale, con la forza dei cittadini.
A complicare lo scenario ci pensano, il giorno dopo, quelli del Movimento 5 Stelle che, per la cronaca, non fanno parte della maggioranza ma sono rappresentati in giunta dall’assessore Massimo Fresc. In un lungo comunicato stampa, i pentastellati contestano apertamente il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Andrea Cantoni, accusandolo di voler "intestarsi" la battaglia dei cittadini.
Andrea Cantoni
"Per sua sfortuna – commentano – i cittadini sanno perfettamente badare a sé stessi e non hanno bisogno del Cantoni di turno. Non è nostro costume, ma se c’è una forza politica che può rivendicare coerenza e militanza contro la cava, quella è il Movimento 5 Stelle, che fin dai primi giorni della battaglia, nel 2014, si è schierato al fianco dei residenti di San Bernardo, fino alla richiesta di parere al Consiglio di Stato, parere che fu però favorevole alla concessione..."
Un passato rivendicato e un presente da protagonisti. Sarebbero stati loro, infatti, a promuovere una riflessione approfondita all’interno della maggioranza, che avrebbe favorito una chiara presa di posizione, culminata nell’approvazione dell’ordine del giorno presentato dal Comitato No Cava.
"Già nelle scorse settimane – sottolineano i grillini – il Comune di Ivrea ha evidenziato le molte criticità della concessione rilasciata dalla Provincia di Torino, che ha poi rallentato l’iter autorizzativo di sua competenza chiedendo maggiori approfondimenti ..."
E da qui, il lungo elenco delle ragioni del “no”, ampiamente note. Sui camion in transito ("alcune stime parlano di una media di circa 90 camion di medie dimensioni al giorno per dieci anni"), sui disagi, sul rumore, sulle polveri in una zona che confina direttamente con il centro abitato sul deprezzamento degli immobili "spesso frutto di grandi sacrifici da parte di semplici cittadini".
"Nel 2014 - spiegano - ARPA osservava che non sarebbe stato possibile reperire nei soli comuni limitrofi, in dieci anni, i 206 mila metri cubi di terre e rocce da scavo richiesti. Questo significa che, alla fine, il riempimento dello scavo dovrà avvenire con materiali provenienti da altre zone, delle quali non si sa nulla e che, pertanto, richiederebbero fin dall’origine controlli rigorosi ... Dieci anni fa si diceva che, senza quella cava, l’attività sarebbe stata compromessa e con essa i posti di lavoro di molti operai. Ma a distanza di dieci anni, non un solo grammo è stato estratto. Dunque, tutta questa urgenza evidentemente non c’era. E, presumibilmente, non c’è nemmeno oggi. Questa situazione di incertezza, protratta nel tempo, continua ad alimentare preoccupazioni nel quartiere..."
I 5 Stelle guardano anche oltre, alla necessità di una riforma normativa a livello nazionale.
"E’ tempo di avviare un’azione politica che cambi le regole. Bisogna limitare il periodo di tempo in cui si concede il diritto di sfruttamento delle cave, così come – più in generale – il diritto a costruire. Non deve essere un diritto acquisito per sempre..."
Non si è fatta attendere la replica del consigliere Andrea Cantoni.
"I Pentastellati, invece di gioire per una buona notizia, tentano disperatamente di lanciare il grido “esistiamo anche noi, ci siamo ancora”. Ora, comprendo che non sia piacevole essere pressoché l’unica forza politica a non poter esprimere il proprio voto in Consiglio, specialmente di fronte a una tematica sempre sostenuta – e, di questo, si deve dare atto al Movimento 5 Stelle. Però, a dirla tutta, fatico veramente a comprendere quale atto possa essere stato visto in quest’ottica: aver presentato una mozione per far prendere una posizione al Consiglio Comunale? L’ha fatto anche la maggioranza. Aver organizzato un gazebo per parlare con la cittadinanza? Coinvolgimento della popolazione e partecipazione attiva. Non era uno dei pilastri del Movimento? Come se non bastasse, il sottoscritto, “impreparato e approssimativo” (sic), sarebbe anche reo di aver effettuato una “fantasiosa ricostruzione” delle vicende. Ma davvero? Dà così tanto fastidio agli ex Grillini (ora Contiani?) precisare che fu un errore il rilascio della concessione nel 2014? Eppure è proprio quello che sostenevano anche loro. L’unica spiegazione è anche la più semplice: ai Pentastellati crea imbarazzo ricordare che una delle loro principali battaglie sia sempre stata portata avanti contro quelli con cui si sono alleati nel 2023..."
E poi l’affondo: "Era il 2014 quando il Comitato No Cava, sostenuto anche dal Movimento 5 Stelle, attaccava pesantemente (e giustamente) il Sindaco Della Pepa e l’Amministrazione comunale a guida PD, convinta nel progetto della cava di San Bernardo. Si arrivò anche a una deliberazione di Consiglio Comunale il 19 marzo 2014, giusto per confermare che, ai tempi, c’era una chiara volontà politica. Per questo motivo, senza volersi intestare nulla, riconosco l’impegno dei 5 Stelle nel contrasto al progetto della cava. Quello che non posso riconoscere – e che, sì, mi intesto – è la coerenza di non allearsi con avversari con cui si è in netto contrasto ideologico solo per strappare un assessorato. Perché, ricordiamolo, l’assessore Massimo Fresc è l’unico esponente del Movimento all’interno dell’Amministrazione e, ciononostante, lo vediamo particolarmente silenzioso, non solo su questo tema. Anche da parte dell’assessore Francesco Comotto – che nel 2014 votò contro la sopra citata deliberazione – nessuna forte presa di posizione..."
Infine, Cantoni ricorda al consigliere Andrea Gaudino, di Laboratorio Civico, che in Consiglio comunale ha evidenziato come il gruppo sia a favore della sostenibilità e contro il consumo del suolo, che la sua collega Erna Restivo, tra le fila del Partito Democratico nel 2014, votò a favore della cava.
"Tutto cambia e, di conseguenza, si può anche cambiare idea. Per fortuna, questa volta, è avvenuto a favore dei cittadini, ma comunque a scapito della credibilità di una maggioranza colma di contraddizioni. A tutto ciò non aiuta un Sindaco che prima balbetta e si nasconde dietro tecnicismi e poi, più per paura che per convinzione, ritratta. L’importante, però, è che la posizione assunta all’unanimità dal Consiglio Comunale non rimanga lettera morta: il Comitato e i cittadini di San Bernardo avranno ancora bisogno della politica e, senza intestarsi alcunché, Fratelli d’Italia sarà al loro fianco.".
Che dire: la cava resta chiusa, ma le fratture in Consiglio restano spalancate.
Commenti all'articolo
Sovietico Eporediese
01 Giugno 2025 - 10:54
Mi dispiace ancora ma caro Cantoni è palese e storia di Ivrea che la questione della Cava è più vicino alla battaglia tipica dei 5Stelle e Comotto che se ne sono interessati ben prima di chi è da poco nel comune Eporediese senza conoscerlo davvero. Un grazie al Sindaco che ha dimostrato serietà e professionalità e disponibilità a cambiare la linea del comune essendo cambiate le dinamiche.
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