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Disabile multata mentre scende dall’auto: la battaglia di Antonella contro le barriere del paese

Una storia di coraggio e frustrazione in Canavese: Antonella chiede risposte per lei, per sua madre e per tutti coloro che affrontano le stesse difficoltà...

Disabile multata mentre scende dall’auto: la battaglia di Antonella contro le barriere del paese

Disabile multata mentre scende dall’auto: la battaglia di Antonella contro le barriere del paese

Le barriere architettoniche sono silenziose, nascoste agli occhi di chi non ha mai dovuto confrontarsi con esse. Muri, gradini, angoli spigolosi che sembrano parte del paesaggio quotidiano, invisibili per chi cammina senza ostacoli. Ma per chi vive con una disabilità, questi ostacoli diventano montagne insormontabili, muri che separano dalla vita, dalla libertà, spesso dalla stessa dignità umana. 

Quei gradini che non spaventano chi cammina, per chi è in carrozzina si trasformano in barriere impenetrabili, spigoli che lacerano, che feriscono, che rendono ogni piccolo gesto quotidiano una lotta. È come se il mondo, così facile per molti, improvvisamente si contraesse, diventando ostile, incapace di accogliere. 

Da Leini arriva una storia che parla direttamente di queste barriere, è la storia di Antonella, una residente in città che vive con problemi di salute e si prende cura di sua madre, disabile, che risiede in una struttura. Ogni volta che la porta a casa, però, si trova ad affrontare un muro: quello dell’incapacità di parcheggiare in modo adeguato, di fermarsi in un luogo sicuro per far scendere la madre in carrozzina.

“Il problema sono i posti auto per disabili -  racconta Antonella - alla fine di via Carlo Alberto è zona pedonale quindi non posso chiedere parcheggio. Vorrei sapere come faccio a portare mia madre a casa se non posso nemmeno sostare davanti al portone di casa, per farla scendere e salire in carrozzina?".

La situazione è più complicata di quanto sembri. Parcheggiare fuori dal portone è una necessità quotidiana per Antonella, ma il marciapiede non consente nemmeno di aprire la portiera dell’auto senza rischiare di non far scendere sua madre in sicurezza. Eppure, quando si rivolge alle autorità, non trova risposte.

“Ho parlato con i vigili, con il sindaco, con l’ufficio tecnico, ma non ho mai ricevuto una risposta concreta. Spetterebbe per legge la possibilità di parcheggiare davanti a casa con un disabile?”, si domanda Antonella ma tutte le sue domande restano sospese, cadendo nel vuoto.

Antonella non vuole accusare nessuno, non ha intenzione di fare polemiche: lei vuole solo lanciare un appello per tutte le persone che vivono, come lei, una quotidianità fatta di difficoltà invisibili per chi non le vive sulla propria pelle.

“Un giorno mi sono fermata momentaneamente davanti al cancello – racconta – Ho messo le quattro frecce per far entrare la carrozzina e mia madre in casa, ma in quel tempo mi è stata fatta la multa. Ci sono stata almeno 10 minuti, perché farla salire non è mai semplice. Avevo il tesserino disabile, ma mi hanno detto che poteva essere falso. Ho lasciato perdere, ho pagato la multa, ma ho chiesto spiegazioni al sindaco. Mi è stato detto di andare dai vigili, che mi hanno chiesto scusa, ma ormai avevo già pagato”.

La rabbia di Antonella non è contro le istituzioni, ma contro l’indifferenza che, spesso, accoglie le sue richieste.

"Leini è piena di barriere architettoniche e non si tratta solo di difficoltà a parcheggiare - prosegue - ci sono molte buche, marciapiedi sconnessi. Con mia madre in carrozzina, ogni volta è una sfida. Se non si fa attenzione, rischiamo di ribaltare la carrozzina. Non è un problema solo mio, è un problema che riguarda molte persone.”

L’appello di Antonella è chiaro: “Si può fare qualcosa per cambiare la situazione? Vorrei poter prendere mia madre dalla struttura e passare con lei una giornata tranquilla, senza ostacoli. Vorrei semplicemente che, se esiste una legge che ci tutela, si faccia valere. Voglio solo le cose giuste. Se posso aiutare qualcun altro che vive nella mia situazione, sono pronta a farlo.”

La sua è una voce che cerca di far luce su una questione troppo spesso dimenticata, quella delle barriere architettoniche che non sono solo ostacoli fisici, ma barriere psicologiche e sociali che escludono, che isolano.

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