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27 Maggio 2025 - 15:27
Giorgia Povolo (Lega), Fabrizio Lotito (FDI)
Non ce la fanno. Giorgia Povolo e Fabrizio Lotito proprio non ce la fanno a restare in silenzio. Hanno da dire la loro. Eccome se ce l’hanno. E lo fanno con il dito ben puntato verso l’Amministrazione comunale, colpevole di non saper gestire nemmeno un calendario.
Il corteo pro Palestina? Affollato, ordinato, pacifico. Circa duemila persone sabato pomeriggio hanno riempito le vie di Ivrea, sventolando bandiere e scandendo slogan. Tutto si è svolto senza incidenti. Bene! Bravi! Bis! Ma, come spesso accade, finito il corteo... iniziano le polemiche.
E chi se non loro, i coordinatori cittadini di Lega e Fratelli d’Italia, potevano cogliere l’occasione per sollevare il tema della sovrapposizione? Il problema, infatti, non è la manifestazione in sé, ma il fatto che coincidesse con altre iniziative politiche – già programmate da tempo – firmate centrodestra.
La Lega, ad esempio, aveva pianificato con largo anticipo un gazebo informativo per il tesseramento. Tutto autorizzato, tutto pronto. Ma alla fine, gazebo smontato prima ancora che il corteo si mettesse in moto. Una scena che, a detta di qualcuno, ricordava un pit-stop di Formula 1. La decisione? Di “responsabilità”, come precisa la segretaria Giorgia Povolo, che le parole le sceglie, ma le usa tutte.
“Abbiamo preferito ritirare tutto prima dell’inizio – afferma – perché la concomitanza con il corteo avrebbe potuto generare reazioni anche violente. È già successo altrove.”
Un gesto, aggiunge, per tutelare “cittadini, commercianti e forze dell’ordine, che troppo spesso si trovano a gestire situazioni delicate senza averne colpa.” Ma dietro il senso civico, la stoccata arriva puntuale: “Autorizzare il corteo nello stesso giorno della nostra iniziativa ha limitato la nostra libertà di fare politica. Bastava un po’ più di attenzione.”
E mentre Povolo piega tavolini e roll-up, Fabrizio Lotito accende i riflettori sulla sala del suo convegno. Il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, infatti, aveva organizzato un incontro sulla sicurezza. L’evento si è svolto, sì, ma – racconta – in un’atmosfera tutt’altro che rilassata.
“Il nostro evento si è tenuto – spiega – ma con la presenza costante delle forze dell’ordine. Non l’abbiamo chiesta noi, sia chiaro, ma è stata necessaria per tutelare i partecipanti. Due iniziative così diverse nello stesso giorno? Una scelta poco sensata.”
Anche lui, come Povolo, non risparmia critiche a chi doveva coordinare meglio. “Bastava spostare uno degli appuntamenti. Serve buonsenso. E un po’ di rispetto per il pluralismo democratico.”
Alla fine, il corteo è passato, il convegno si è tenuto, il gazebo no. Nessuno scontro, nessun incidente. Ma resta una polemica tutta eporediese, che più che sulle bandiere si gioca... sull’agenda.
E a questo punto, viene da chiedersi: a Ivrea serve davvero un piano per la convivenza civile, o basterebbe un’agenda Google condivisa? Nel dubbio, la prossima volta, meglio controllare anche le fasi lunari.
Commenti all'articolo
Sovietico Eporediese
29 Maggio 2025 - 20:59
E sinceramente è irrispettoso questo andazzo di costante attacco politico all'amministrazione comunale in linea con il DNA di Ivrea città di Partigiani e di Olivettiani. Essere in minoranza vale anche per gli eventi politici fatevene una ragione. Sicurezza? La si fa con i principi di pace.
Sovietico Eporediese
29 Maggio 2025 - 20:51
La convivenza civile con la Destra eporediese che ha da sempre minacciato e cacciato associazioni e gruppi e trasformato Ivrea in un Ring? La agenda forse dovrebbero usarla a Destra visto che sono oltre 180 sabati che c'è un presidio di Pace (concetto alieno da parte del partito che con Berlusconi ha fatto accordi militari ufficiali con Israele). Ivrea è una città di cultura pacifica .
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