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26 Maggio 2025 - 22:11
Giro d'affari da 3mila euro al mese dietro i cuccioli "mendicanti"
Tre mila euro al mese. Più di 600 euro a settimana. Non per un lavoro, ma per un sistema. Un giro che faceva guadagnare tanto a pochi e sfruttava, ancora una volta, i più deboli: gli animali. Cinque “capetti” e una ragnatela di coinvolti molto più ampia. Diciotto persone denunciate a vario titolo, dalla contraffazione di passaporti e libretti sanitari di cani, fino al porto d’armi senza licenza. È l’esito dell’inchiesta avviata nel dicembre 2022 dalle Forze dell’Ordine. Un’indagine che oggi torna a far paura. Perché si teme che il sistema sia ancora attivo. Anzi, si teme una recidiva.
I cani – sempre gli stessi – ora sarebbero in mano a nuovi soggetti. Ma sempre dentro un meccanismo spietato. E non arrivano da vicino. Vengono dalla Transilvania, nel cuore della Romania, “terra del conte Dracula” per chi ama le metafore.
L’allarme, forte e chiaro, è rimbombato tra le pareti della Sala Rossa, al Consiglio comunale di ieri. A sollevarlo è stato il consigliere di minoranza Giuseppe Iannò (Torino Libero Pensiero): «Sono numerose le segnalazioni di cittadini che denunciano presunto sfruttamento e maltrattamento di animali. Spesso legato a fenomeni di accattonaggio forzato, con sospetto di racket organizzati».
Ma l’assessore alla Sicurezza Marco Porcedda ha cercato di rassicurare: «La situazione è monitorata da anni da parte del corpo di Polizia. Nel corso dell’attività di fine aprile è stato rilevato che i soggetti che detengono gli animali arrivano dalla Transilvania, cambiano nel tempo e i cani sono sempre gli stessi ma utilizzati da soggetti diversi».
In pratica, i cani “viaggiano” da una mano all’altra, in un sistema di dossimilazione pianificato nei dettagli. Un cane al giorno, leva il business di torno? Macché. La notte li passano in corso Vittorio Emanuele II, tra via XX Settembre e corso Re Umberto. Dal lunedì al venerdì li trovi ovunque. Il sabato e la domenica, invece, tutti in centro. La “zona turistica”, dove le tasche dei passanti sono più facili da toccare.
Intanto, è stata presentata notizia di reato contro ignoti alla Procura, che ora dovrà decidere come procedere. L’unica notizia che tira un sospiro – per ora – è che non sembrano essere state riscontrate condizioni di sofferenza per i cani. Ma è davvero sufficiente?
I numeri dicono che nel 2024 sono state 193 le sanzioni per violazioni al Regolamento 320, quello che disciplina il trattamento degli animali. Al 15 maggio 2025, sono già 82. Ma nessuna per maltrattamento. Forse qualcosa non torna.
«Servono più risorse per le forze volontarie delle guardie zoofile e più ispezioni - ha insistito Iannò -, soprattutto nella periferia di Torino e più sanzioni». Ecco. Perché, se è vero che la città è monitorata, è anche vero che certi giri non si fermano da soli. E i cani, ancora una volta, pagano per tutti.
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