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Meta IA entra nei tuoi social: oggi è l’ultimo giorno per dire no e salvare i tuoi dati

La società di Zuckerberg potrà raccogliere i tuoi dati pubblici per “allenare” la sua IA: il consenso scatta in automatico se non agisci oggi stesso

Meta IA entra nei tuoi social

Meta IA entra nei tuoi social: oggi è l’ultimo giorno per dire no e salvare i tuoi dati (foto di repertorio)

Scade oggi, lunedì 27 maggio, il termine per opporti all’uso dei tuoi dati personali da parte di Meta per l’addestramento della sua intelligenza artificiale. Chi non compila entro stasera il modulo previsto darà automaticamente il consenso all’utilizzo dei propri post pubblici, foto, commenti e interazioni su Facebook e Instagram, purché si tratti di contenuti pubblici e dell’account di un maggiorenne. I messaggi privati, almeno per ora, restano esclusi.

È una scadenza passata quasi sotto silenzio, eppure riguarda milioni di utenti italiani ed europei. Dopo l’annuncio di aprile e le prime notifiche inviate nelle scorse settimane, Meta AI – il nuovo colosso algoritmico lanciato da Mark Zuckerberg – potrà attingere ai contenuti condivisi dagli utenti per rendere la propria IA più “intelligente”. Il tutto sulla base del principio del legittimo interesse, che può essere contestato solo tramite esercizio del diritto di opposizione.

Il Garante Privacy italiano aveva chiarito che la scadenza per opporsi è fine maggio, ma nei moduli forniti da Meta la data è inequivocabile: 27 maggio, e cioè oggi. Chi non si oppone in tempo potrà farlo anche in seguito, ma solo per i dati pubblicati dal momento in poi: tutto ciò che è già online diventerà materiale di addestramento algoritmico.

Come fare per opporsi? Il modo più semplice è accedere a Facebook o Instagram, entrare nel Centro sulla privacy, cercare l’avviso relativo all’intelligenza artificiale e cliccare sul link blu con la dicitura “opporti”. Un modulo da compilare e inviare chiude la procedura. In alternativa, se si è ricevuta l’email da Meta, si può compilare il modulo anche da lì. Alla fine, Meta risponde con un laconico: “Accoglieremo la tua opposizione”.

L’IA ha bisogno di contenuti, e i nostri contenuti sono il suo carburante. Per questo la posta in gioco non è solo giuridica, ma profondamente culturale: decidere se dare o meno i propri post, pensieri, immagini e interazioni in pasto a un’intelligenza artificiale significa dire qualcosa su come concepiamo la nostra identità digitale e la nostra libertà informativa.

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