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25 Maggio 2025 - 10:38
Caschi per il Cuore: Marco Bezzecchi e i piloti della MotoGP al fianco dei piccoli pazienti del Regina Margherita
Un casco. Un pennarello. Un bambino. Basta poco, a volte, per trasformare un pomeriggio d’ospedale in una pista di emozioni. È successo sabato 24 maggio all’Ospedale Regina Margherita di Torino, dove alcuni tra i nomi più noti delle due ruote hanno fatto tappa per la terza edizione del progetto Caschi per il Cuore. Tra di loro Alessio Reboa, Alberto Surra, Luca Pedersoli, Alberto Butti, Josephine Bruno, Alessio Finello, Andrea Sorrenti e Mattia Sorrenti.
Hanno portato caschi, aneddoti, passione e, soprattutto, tempo. Tempo da donare ai piccoli pazienti dell’Associazione Amici dei Bambini Cardiopatici – ONLUS, a cui hanno dedicato storie, disegni, e un bel po’ di sogni a due ruote.
Il progetto, promosso da E20Motors con EMG Eventi, è nato da un’idea della pilota Marco Bezzecchi, con il patrocinio della Federazione Motociclistica Italiana. L’obiettivo? Accendere sorrisi e trasformare i caschi in vere e proprie tele d’artista. I disegni realizzati dai bambini vengono infatti riprodotti sui caschi dei piloti, che poi li indosseranno in gara. E non finisce qui: alla fine della stagione, i caschi saranno messi all’asta per raccogliere fondi da destinare alla solidarietà.

Foto di una visita speciale all'ospedale Regina Margherita di Torino
«Caschi per il Cuore è una bellissima iniziativa perché dà l’opportunità di regalare un po’ di sorrisi e felicità a tutti i bambini che soffrono e alle loro famiglie. Per noi è un grande onore poter partecipare a questo progetto, cercando di dare una mano nel mio piccolo», hanno dichiarato i piloti in visita.
La magia dei motori ha già toccato tante vite: il 31 gennaio, con Alessandro del Bianco, Alessia Tonini, Silvia Comincioli, Alex Oriani, Simone Primavera. Il 14 maggio, invece, oltre a Bezzecchi, c’erano Alessandra Ardelean di E20Motors, Alessandro Arcidiacono di Bimbo Tu, Marco Mazzarini, designer dei caschi, e Domenico Nocera, ex pilota.
Tutto questo è possibile grazie a un ampio gioco di squadra. Fondamentale, infatti, il contributo di aziende come Zep Italia, Selleria Merolla, Cantine Merlotta, Puravida76, Maz Design, Confartigianato Torino e Bologna Metropolitana e tanti altri che credono in un’idea semplice: anche la velocità, a volte, sa rallentare per dare una carezza.
Il messaggio è chiaro: Caschi per il Cuore non è solo beneficenza. È incontro. È scambio. È quel rombo che, per un attimo, copre il suono dei monitor e accende quello, dolcissimo, delle risate.

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