AGGIORNAMENTI
Cerca
Il paradosso
25 Maggio 2025 - 10:14
Il parco giochi è dimenticato: i volontari ripuliscono, ma rischiano la denuncia
Ennesimo grido di dolore, e di incavolatura, dal cosiddetto campetto polivalente dei Pogliani, dove dovrebbero esserci mamme papà nonni e soprattutto bambini. Una cittadina della frazione si è stufata di vedere il degrado e l’abbandono nel quale il campetto è lasciato. Come ha fatto altre volte, ci è andata lei, ha pulito, ha riempito sacchi di rumenta. E così sono potuti arrivare dei ragazzini che si sono messi a giocare al calcio e con quel che resta delle attrezzature. Le fotografie mostrano il disastro del cosiddetto parco polifunzionale e i sacchi dell’immondizia.
Dopo il lavoro, la cittadina si chiede su facebook a chi tocca tenere in ordine il campetto e ripristinare le strutture degradate, compresa la casetta regolarmente vandalizzata. A chi tocca? Al Comune, alla società delle discariche? No, è toccato a lei andare a ripulire, e lei stessa si dà della scema che va a sgobbare al campetto al posto di chi dovrebbe farlo.
UNA LUNGA STORIA DI INCURIA
Il degrado del campetto non è certo di oggi. Nel 2008 la società delle discariche, che oggi si chiama SGRA e allora SMC, ottenne dalla Provincia l’autorizzazione a realizzare la “collina” della quarta discarica (detta “Chivasso 3”), proprio davanti alle case della frazione. E si impegnò nero su bianco a creare a proprie spese e su proprio terreno un campo giochi. Il luogo fu individuato in un’area fra le case di Crova e la futura collina della discarica. Un luogo privo di contaminazioni (così si spera) perché in passato era stata usata solo come discarica di inerti.
Sono passati quasi vent’anni, il parco è stato realizzato, ma ora si trova nelle disastrose condizioni che vediamo nelle fotografie.
Perché si trova in quelle condizioni? Lo spiega, dettagliatamente ma non troppo, il capo dell’Ufficio tecnico del Comune ingegner Mascara nella nota predisposta (inviata a Castello e Debernardi) per rispondere all’interrogazione della consigliera Marta Clara, che fra le altre domande ne pone una: perché il Comune non ha riscosso la fideiussione accesa dalla società a garanzia della esecuzione dei lavori?
IL COMUNE RISPONDE A MARTA CLARA
L’impegno assunto da SMC, contenuto nell’autorizzazione, non bastava. L’autorizzazione infatti demandava la delineazione dei dettagli ad una futura convenzione fra il Comune e SMC. Lemme lemme, Comune e SMC ci mettono due anni a firmare la convenzione. Mascara tace, per carità di patria, su quella convenzione: era talmente pasticciata che non era facile individuare le rispettive competenze.
Dunque Mascara tace, o è stato pregato di tacere sulla convenzione: menzionarla equivarrebbe ad ammettere che quella convenzione era un pasticcio confezionato nella pasticceria detta Ufficio tecnico prima che arrivasse lui. Forse è proprio quella convenzione all’origine di tutti i ritardi: essendo un casino i contraenti la tireranno ognuno a proprio vantaggio, e se la tirerà a suo pro soprattutto la società delle discariche, secondo la ricostruzione di Mascara.
Così, appena realizzato il campo giochi, comincia il tiro alla fune tra Comune e SMC. Chi deve manutenere il campo, tanto per dirne una? Passano gli anni, e il campetto continua a restare praticamente inutilizzabile.
IL COMUNE SI ARRABBIA, MA CON CAUTELA
Le amministrazioni che si susseguono imputano a SMC, oggi SGRA, le inadempienze. Nel 2019 il sindaco Castello sembra voler prendere provvedimenti: annuncia che il Comune riscuoterà la fideiussione e con quei soldi sistemerà a proprie spese il campetto. Anche questo annuncio viene omesso nella nota che Mascara manda a Castello e Debernardi perché rispondano alla consigliera Clara. Parlarne sarebbe ammettere che il Comune quella fideiussione non l’ha mai riscossa. Perché? Non si sa. Colpa del Comune o di SMC? O di entrambi?
Alla fine l’ingegner Mascara (leggi Castello e Debernardi) precisa che quando la fideiussione verrà riscossa dal Comune allora il Comune farà faville e il campetto diventerà Disneyland. La signora dei Pogliani che è andata a ripulire il campetto è pregata di attendere…
LA BEFFA FINALE
Nelle conclusioni Mascara, correttamente, ammonisce gli incauti: guardate che “l’area è privata [è della società delle discariche] … nessuno attualmente può accedere all’area senza il consenso e sotto la responsabilità della proprietà”. E ribadisce che per adesso “trattasi di proprietà privata”.
Ecco, cara volenterosa signora dei Pogliani, stia attenta, lei con le sue scope e i suoi sacchi della spazzatura: lei si introduce in una proprietà privata senza il permesso, e poi lo scrive addirittura su facebook. Faccia attenzione a quello fa, gentile signora!
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.