Cerca

Il paradosso

Il parco giochi è dimenticato: i volontari ripuliscono, ma rischiano la denuncia

Pogliani, vent'anni di abbandono: il Comune tace, i cittadini puliscono

Il parco giochi è dimenticato: i volontari ripuliscono, ma rischiano la denuncia

Il parco giochi è dimenticato: i volontari ripuliscono, ma rischiano la denuncia

Ennesimo grido di dolore, e di incavolatura, dal cosiddetto campetto polivalente dei Pogliani, dove dovrebbero esserci mamme papà nonni e soprattutto bambini. Una cittadina della frazione si è stufata di vedere il degrado e l’abbandono nel quale il campetto è lasciato. Come ha fatto altre volte, ci è andata lei, ha pulito, ha riempito sacchi di rumenta. E così sono potuti arrivare dei ragazzini che si sono messi a giocare al calcio e con quel che resta delle attrezzature. Le fotografie mostrano il disastro del cosiddetto parco polifunzionale e i sacchi dell’immondizia.
Dopo il lavoro, la cittadina si chiede su facebook a chi tocca tenere in ordine il campetto e ripristinare le strutture degradate, compresa la casetta regolarmente vandalizzata. A chi tocca? Al Comune, alla società delle discariche? No, è toccato a lei andare a ripulire, e lei stessa si dà della scema che va a sgobbare al campetto al posto di chi dovrebbe farlo.

UNA LUNGA STORIA DI INCURIA

Il degrado del campetto non è certo di oggi. Nel 2008 la società delle discariche, che oggi si chiama SGRA e allora SMC, ottenne dalla Provincia l’autorizzazione a realizzare la “collina” della quarta discarica (detta “Chivasso 3”), proprio davanti alle case della frazione. E si impegnò nero su bianco a creare a proprie spese e su proprio terreno un campo giochi. Il luogo fu individuato in un’area fra le case di Crova e la futura collina della discarica. Un luogo privo di contaminazioni (così si spera) perché in passato era stata usata solo come discarica di inerti.
Sono passati quasi vent’anni, il parco è stato realizzato, ma ora si trova nelle disastrose condizioni che vediamo nelle fotografie.
Perché si trova in quelle condizioni? Lo spiega, dettagliatamente ma non troppo, il capo dell’Ufficio tecnico del Comune ingegner Mascara nella nota predisposta (inviata a Castello e Debernardi) per rispondere all’interrogazione della consigliera Marta Clara, che fra le altre domande ne pone una: perché il Comune non ha riscosso la fideiussione accesa dalla società a garanzia della esecuzione dei lavori?

IL COMUNE RISPONDE A MARTA CLARA

L’impegno assunto da SMC, contenuto nell’autorizzazione, non bastava. L’autorizzazione infatti demandava la delineazione dei dettagli ad una futura convenzione fra il Comune e SMC. Lemme lemme, Comune e SMC ci mettono due anni a firmare la convenzione. Mascara tace, per carità di patria, su quella convenzione: era talmente pasticciata che non era facile individuare le rispettive competenze.
Dunque Mascara tace, o è stato pregato di tacere sulla convenzione: menzionarla equivarrebbe ad ammettere che quella convenzione era un pasticcio confezionato nella pasticceria detta Ufficio tecnico prima che arrivasse lui. Forse è proprio quella convenzione all’origine di tutti i ritardi: essendo un casino i contraenti la tireranno ognuno a proprio vantaggio, e se la tirerà a suo pro soprattutto la società delle discariche, secondo la ricostruzione di Mascara.
Così, appena realizzato il campo giochi, comincia il tiro alla fune tra Comune e SMC. Chi deve manutenere il campo, tanto per dirne una? Passano gli anni, e il campetto continua a restare praticamente inutilizzabile.

IL COMUNE SI ARRABBIA, MA CON CAUTELA

Le amministrazioni che si susseguono imputano a SMC, oggi SGRA, le inadempienze. Nel 2019 il sindaco Castello sembra voler prendere provvedimenti: annuncia che il Comune riscuoterà la fideiussione e con quei soldi sistemerà a proprie spese il campetto. Anche questo annuncio viene omesso nella nota che Mascara manda a Castello e Debernardi perché rispondano alla consigliera Clara. Parlarne sarebbe ammettere che il Comune quella fideiussione non l’ha mai riscossa. Perché? Non si sa. Colpa del Comune o di SMC? O di entrambi?
Alla fine l’ingegner Mascara (leggi Castello e Debernardi) precisa che quando la fideiussione verrà riscossa dal Comune allora il Comune farà faville e il campetto diventerà Disneyland. La signora dei Pogliani che è andata a ripulire il campetto è pregata di attendere…

LA BEFFA FINALE

Nelle conclusioni Mascara, correttamente, ammonisce gli incauti: guardate che “l’area è privata [è della società delle discariche] … nessuno attualmente può accedere all’area senza il consenso e sotto la responsabilità della proprietà”. E ribadisce che per adesso “trattasi di proprietà privata”.
Ecco, cara volenterosa signora dei Pogliani, stia attenta, lei con le sue scope e i suoi sacchi della spazzatura: lei si introduce in una proprietà privata senza il permesso, e poi lo scrive addirittura su facebook. Faccia attenzione a quello fa, gentile signora!

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori