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22 Maggio 2025 - 11:44
Mathi, scontro sull’asilo Varetto: Bianco e Fariello ai ferri corti
Il Consiglio comunale di lunedì 19 maggio ha acceso i riflettori su uno dei temi più delicati per la comunità mathiese: la gestione dell’asilo Varetto. L’aula si è animata attorno all’interpellanza presentata da Danilo Bianco, consigliere del gruppo Mathi, una svolta per il domani, il quale ha chiesto chiarimenti puntuali in merito ai costi sostenuti dal Comune per l’acquisto e la ristrutturazione dell’edificio scolastico di via Domenico Borla, chiedendo anche quando si prevede la conclusione del cantiere.
Bianco ha sollevato inoltre la questione della denatalità, facendo notare che il numero di bambini iscritti alle scuole del paese è in costante calo, e ha quindi posto interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine dell’investimento. Il sindaco Vittorio Rocchietti, nel rispondere, ha ricostruito il percorso economico della struttura, spiegando che il Comune ha acquistato in due momenti distinti i due piani dell’edificio per un totale di 421.000 euro, cifra a cui si sono aggiunti 850.000 euro provenienti da fondi regionali, destinati alla messa in sicurezza sismica, alla sostituzione del tetto e al miglioramento dell’efficienza energetica. A queste somme si sono poi aggiunti 500.000 euro recentemente ottenuti per far fronte a criticità emerse durante i lavori, più altri 150.000 euro messi a bilancio direttamente dall’Amministrazione comunale.
Rocchietti ha assicurato che il cantiere è in fase avanzata e che entro novembre-dicembre 2025 dovrebbe concludersi, auspicando che nel 2026 i bambini possano fare ritorno nell’edificio rinnovato.
Il confronto, tuttavia, si è inasprito quando Bianco ha dichiarato che, a suo avviso, il Comune avrebbe pagato un prezzo eccessivo per l’acquisto dell’immobile, sostenendo che la cifra complessiva, pari a circa 700.000 euro, fosse sproporzionata rispetto al valore reale. Il consigliere ha aggiunto che l’operazione sarebbe avvenuta a vantaggio di un ente che versava in condizioni finanziarie difficili, prossimo a un possibile dissesto, tanto da non riuscire nemmeno a garantire il TFR ai dipendenti. Secondo lui, nell’ambito della trattativa sarebbe stato opportuno includere anche il cinema parrocchiale, oggi in condizioni fatiscenti, così da ampliare l’offerta culturale del paese e riqualificare uno spazio abbandonato.
Alle critiche ha replicato con fermezza Maurizio Fariello, ex sindaco e oggi capogruppo del gruppo Nuove Idee in Comune, ricordando che il cinema era stato effettivamente inserito nella trattativa iniziale, ma che successivamente la parrocchia aveva deciso di sfilarsi dall’accordo. Fariello ha difeso la scelta compiuta dalla sua amministrazione, spiegando che, attraverso la valutazione dell’immobile, si era riusciti a garantire non solo il pagamento dei debiti pregressi dell’ente venditore, ma anche il mantenimento del contributo annuale di 40.000 euro che all’epoca l’Amministrazione destinava all’asilo.
Fariello ha ripercorso anche la genesi dell’operazione, sottolineando che, a fronte del rischio concreto che l’immobile venisse messo all’asta e acquisito da soggetti privati, la Giunta dell’epoca aveva deciso di procedere con l’acquisto integrale dell’edificio, senza ricorrere a mutui, ma utilizzando l’avanzo di amministrazione. Ha aggiunto che il piano superiore è stato messo a disposizione del Cpia, un servizio che, a suo giudizio, rappresenta un’eccellenza per il territorio.
Secondo l’ex sindaco, anche in presenza di un calo demografico, era necessario domandarsi quale futuro si volesse dare al paese: da qui, la convinzione che la scuola materna dovesse continuare a esistere, con l’obiettivo di fornire nuovi servizi educativi. Inoltre, l’ingresso dell’asilo nella proprietà comunale ha consentito di accedere a bandi e finanziamenti pubblici che prima non erano disponibili.
Bianco, tuttavia, ha continuato a sostenere che l’interesse della collettività sia stato sacrificato per favorire una parte, e ha ribadito che non contesta la necessità di mantenere attivo l’asilo, quanto piuttosto le modalità e i costi dell’acquisto, che a suo avviso avrebbero dovuto essere più favorevoli per il Comune.
Fariello, infine, ha chiarito che uno dei fattori determinanti nella scelta di acquistare l’edificio è stato il brevissimo margine temporale imposto dalla Regione Piemonte, che nel giro di tre mesi — da giugno a settembre — richiedeva il passaggio della scuola da paritaria a pubblica. In caso contrario, ha precisato, Mathi avrebbe rischiato di perdere del tutto il servizio di scuola materna.
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