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22 Maggio 2025 - 10:25
Menadito e Breccolotti
A Cascinette d’Ivrea la campagna elettorale è entrata nella fase più infuocata. Niente più sorrisi e strette di mano, è il tempo delle parole pesanti, degli affondi, dei comunicati che sembrano più arringhe da tribunale che inviti al voto. Il primo a rompere il fragile equilibrio è stato Andrea Breccolotti, giovane candidato di Cascinette Tricolore, che ha deciso di alzare il livello dello scontro con un intervento durissimo contro entrambe le liste avversarie, Cascinette Domani e Cascinette Futura. La sua tesi è chiara: entrambe rappresentano il vecchio, il confuso, l'inciucio, la politica di sempre travestita da rinnovamento.
“La lista Cascinette Domani si presenta come un progetto di rinnovamento, ma è solo una somma eterogenea di personalità troppo diverse per costruire qualcosa di coerente. E il passato amministrativo di alcuni di loro parla chiaro: divisioni, immobilismo, scelte discutibili”, scrive Breccolotti, che non risparmia nemmeno Cascinette Futura, accusata di essere la “lista dell’ex”, cioè dell’ex sindaco decaduto.
“Un sindaco che oggi appoggia una lista legata alla Lega, dopo essere stato eletto col PD. Un cambio di casacca che getta un’ombra su tutta l’operazione”.
Per il giovane candidato, quella che si presenta come una proposta alternativa è in realtà “una minestra riscaldata, fatta di opportunismi e ambizioni personali”. Lui, invece, rivendica di rappresentare “una lista libera, senza accordi trasversali, senza zavorre del passato”, che mette al centro “trasparenza, partecipazione e coerenza”. E chiude con un richiamo netto: “Non si amministra per occupare un posto, ma per servire una comunità”.
La replica non si è fatta attendere. A prendere la parola è Marco Menaldino, candidato sindaco di Cascinette Domani, che ha scelto toni più istituzionali ma non per questo meno taglienti. Senza mai citare direttamente il nome dell’avversario, il suo messaggio è chiaro fin dall’incipit: “L’esperienza non si improvvisa, il rispetto si impara”. Poi l’affondo: “Capita che a 22 anni si confonda il volume con il valore, e la polemica con la proposta. Ma amministrare un paese richiede di più che slogan e proclami: serve ascolto, radicamento e un po’ di umiltà”. Parole che risuonano come una lezione, ma anche come un avvertimento. Menaldino rivendica la natura civica e apartitica della sua lista, sottolineando che “non ci sono esponenti politici a sostenerci, né accordi mascherati. Solo persone che vivono davvero a Cascinette, che ci lavorano, che lo amano”.
Ma soprattutto, Menaldino alza il tono sulla questione dei valori. “Il confronto è legittimo. L’attacco personale no. E il rispetto — soprattutto in campagna elettorale — non dovrebbe mai mancare”. Un modo per respingere al mittente le accuse di incoerenza e trasformismo lanciate da Breccolotti. E per chiudere, l’ultima stilettata: “Cascinette ha già vissuto troppi teatrini e divisioni. Non si governa contro qualcuno, ma per tutti”.
Insomma, a Cascinette si è aperto il duello vero. Le maschere sono cadute, le liste hanno mostrato il volto autentico del confronto politico. Da una parte chi denuncia trasformismi e inciuci, dall’altra chi difende l’esperienza e la pluralità. Sullo sfondo, un paese ancora scottato dall’instabilità degli ultimi anni e stanco dei giochi di palazzo. Ora la parola passa agli elettori, che dovranno decidere da che parte stare. E non sarà una scelta indifferente.
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