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Premio a Draghi, fischi e fuoco davanti alle OGR: bandiere bruciate, striscioni contro l’Ue e un fantoccio con la coppa “guerra e miseria”

Mentre il Politecnico di Torino consegna all’ex premier il “PoliTO Foresight and Innovation”, in piazza esplode la rabbia degli attivisti: “Draghi simbolo di riarmo e povertà”

Premio a Draghi, fischi e fuoco davanti alle OGR

Premio a Draghi, fischi e fuoco davanti alle OGR: bandiere bruciate, striscioni contro l’Ue e un fantoccio con la coppa “guerra e miseria”

Un fantoccio con le fattezze di Mario Draghi, una coppa dorata tra le mani e una scritta feroce: “Primo premio in guerra e miseria”. È iniziata così, tra striscioni, cori e bandiere date alle fiamme, la contestazione pubblica messa in atto da un gruppo di attivisti fuori dalle OGR di Torino, mentre all’interno si svolgeva la cerimonia ufficiale per la consegna del premio internazionale “PoliTO Foresight and Innovation”, conferito dal Politecnico di Torino all’ex presidente della Bce ed ex premier italiano.

Draghi, atteso come ospite d’onore per il riconoscimento legato al suo impegno per l’innovazione e la competitività europea, è entrato da un ingresso laterale, al riparo dalla protesta. Ma la sua presenza non è passata inosservata. Gli attivisti lo hanno indicato come simbolo di un’Europa che investe nel riarmo e nell’austerità, accusandolo di aver favorito politiche che generano conflitti e disuguaglianza.

Sotto accusa non solo la figura di Draghi, ma l’intera Unione Europea, bersaglio di uno striscione che recitava: “L’innovazione di Ue e Draghi: riarmo, guerra e miseria!”. In un gesto clamoroso, alcuni fogli raffiguranti le bandiere di Israele e dell’Unione Europea sono stati bruciati, in segno di protesta contro le politiche militari e gli equilibri geopolitici percepiti come complici di guerra.

All’interno della cerimonia, il sindaco Stefano Lo Russo ha invece difeso il premio, parlando di lungimiranza e innovazione come “lo spirito di Torino” e sottolineando l’importanza di “scelte coraggiose in un mondo dove l’alternativa è l’irrilevanza”. Il rettore Stefano Corgnati ha ribadito che “le università devono essere attori protagonisti dell’innovazione”, mentre l’assessore Bussolino ha parlato di un Piemonte protagonista delle sfide globali.

Mario Draghi, nel suo discorso, ha spostato l’attenzione sul Rapporto sulla competitività europea da lui redatto nel 2024, dicendo: “Il vero premiato è il Rapporto. Solo l’innovazione può aumentare la produttività e salvare i valori dell’Europa”. Ha parlato di dati che smentiscono i vecchi stereotipi sugli europei “pigri e protetti”, e di un futuro possibile solo se si investe con urgenza nella ricerca, nella scienza e in un forte sistema sociale.

Fuori, però, la città ha raccontato un’altra storia. La protesta ha lasciato il segno, trasformando un momento celebrativo in un evento dal forte valore simbolico, che ha messo a nudo le contraddizioni tra elogi istituzionali e voce della piazza.

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