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21 Maggio 2025 - 13:27
La serie Netflix campione di visualizzazioni arriva a Chivasso: ecco dove e quando si girano le riprese
Dal 22 al 26 maggio 2025, la frazione Mandria di Chivasso si trasformerà in un set cinematografico. Le telecamere della serie La legge di Lidia Poët, campione di visualizzazioni su Netflix, arriveranno tra cascine e stradine della provincia torinese per girare alcune scene della terza stagione.
La conferma è arrivata nei giorni scorsi direttamente da Groenlandia S.r.l., la casa di produzione che sta realizzando la nuova stagione della serie. Il progetto gode del patrocinio della Città di Torino e del sostegno della Film Commission Torino Piemonte, a testimonianza del crescente interesse delle produzioni audiovisive per il nostro territorio.
Per garantire lo svolgimento in sicurezza delle riprese, la Città Metropolitana di Torino ha emanato l’ordinanza n. 214 del 20 maggio 2025. Un documento che regola la viabilità nella zona interessata dai ciak, con dettagli precisi su divieti, obblighi e prescrizioni operative.
Strada Frazione Mandria, in particolare, sarà chiusa al traffico veicolare dalle ore 7 di giovedì 22 maggio fino alle 13 di lunedì 26 maggio, con divieto di sosta e rimozione forzata su entrambi i lati. Altri stop riguardano la direttrice nord fino a sabato 24, la direttrice ovest-est-sud e la strada di collegamento tra via Bays e la chiesa di Mandria, che resteranno interdette dal 23 al 24 maggio.
Anche via Giuseppe Giacinto Bays sarà chiusa dalle ore 7 di venerdì 23 maggio fino alla mezzanotte di sabato 24 maggio. Ai residenti è stato chiesto di prestare attenzione alla segnaletica temporanea, agli avvisi apposti sui fabbricati e di considerare percorsi alternativi. In caso di emergenza, l'organizzazione dovrà rimuovere immediatamente ogni mezzo o struttura in modo da consentire l'accesso ai soccorsi.
La Mandria di Chivasso
Al momento non è dato sapere quali sequenze verranno effettivamente girate a Mandria, ma si tratta certamente di inquadrature significative per la terza stagione. Le campagne torinesi, con la loro estetica senza tempo, sembrano offrire lo sfondo perfetto per la narrazione ottocentesca della serie. Dopo le riprese effettuate a San Sebastiano, l’arrivo a Chivasso rappresenta un’ulteriore conferma del ruolo centrale del Piemonte nella cinematografia storica italiana.
La legge di Lidia Poët è una delle serie italiane più acclamate degli ultimi anni. Con 85 milioni di ore di visualizzazione su Netflix nel 2023, si è affermata come la produzione italiana più vista della piattaforma nello scorso anno. Una cifra che ha convinto la produzione a mettere in cantiere una terza stagione, attesissima dai fan.
Tornerà ovviamente Matilda De Angelis, nel ruolo dell’avvocatessa Lidia Poët, la prima donna iscritta all'albo degli avvocati in Italia. Accanto a lei, Eduardo Scarpetta, nei panni del giornalista Jacopo Barberis, e Gianmarco Saurino, che interpreta il procuratore del Re Fourneau. Al timone della regia, Pippo Mezzapesa, che ha già firmato la seconda stagione.
Alla fine della scorsa stagione, i telespettatori avevano lasciato Lidia indecisa tra restare a Torino o seguire l’amore a Roma. In un finale emozionante, con Gunpowder di Samsaruh in sottofondo, Lidia saliva sul treno per baciare Jacopo, per poi scendere e tornare alla sua battaglia professionale. Una scena iconica, densa di tensione emotiva e simbolica.
La serie racconta non solo la vicenda personale di Lidia, ma anche il contesto storico e sociale dell’Italia postunitaria. Un Paese attraversato da trasformazioni profonde, dove alle donne era ancora negato il diritto di voto e in cui si lottava per l'affermazione di nuovi diritti civili. Torino – città protagonista della serie – è ritratta nel pieno del suo sviluppo urbano e culturale.
“Una città in grande espansione, con i lavori pubblici, dieci anni prima della fondazione della Fiat, la Mole antonelliana in costruzione, il re con la corte ma pure i circoli anarchici, i camorristi, gli imprenditori, i socialisti”, ha raccontato il produttore Matteo Rovere, che ha definito la serie “un feuilleton italiano con ambizione internazionale”.
A rendere tutto credibile è anche la qualità delle maestranze italiane: “Macchinisti, attrezzisti, scenografi: ci invidiano in tutto il mondo”, ha detto Rovere. E in effetti è così: la serie è costruita con una cura maniacale per i dettagli storici, dagli abiti d’epoca agli interni, fino alle strade lastricate scelte come set.
L’arrivo di una produzione di questo calibro rappresenta un’occasione importante per Chivasso, che si conferma terra di cinema dopo altri progetti recenti. Se da un lato comporta qualche disagio per la viabilità, dall’altro offre un ritorno d’immagine notevole per il territorio e un’opportunità anche economica per i fornitori locali coinvolti nel catering, nella logistica e nei servizi tecnici.
Il nome di Mandria, frazione silenziosa e discreta, finirà dunque nei titoli di coda di una serie vista in tutto il mondo. Un piccolo orgoglio locale che si somma a quello già vissuto nel 2023 quando alcune riprese erano state effettuate nel vicino Castello di San Sebastiano da Po.
La data di uscita della terza stagione non è ancora stata resa nota, ma è verosimile che Netflix la proponga nel corso del 2026. Intanto, i fan continuano a interrogarsi sul futuro dei protagonisti e su quali nuove battaglie legali, sentimentali e civili dovrà affrontare Lidia.
E forse, tra un’inquadratura e l’altra, proprio Mandria farà da sfondo a uno di quei momenti di svolta che hanno fatto la fortuna della serie.
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