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Ozegna al bivio: il duello tra cugini che infiamma la corsa a sindaco

Scontro elettorale a Ozegna: Bartoli contro Bartoli, tra voglia di continuità e promesse di rinnovamento. Chi guiderà il paese verso il futuro?

Ozegna al bivio: il duello tra cugini che infiamma la corsa a sindaco

Sergio Bartoli è con Federico Pozzo

Ed eccoci allo sprint finale! A Ozegna, incredibile ma forse vero, a sentire molti ozegnesi, si sta consumando il “Bartoli contro Bartoli”, da una parte il Sindaco uscente che, incompatibile con la sua nuova carica di Consigliere Regionale, ha dovuto cedere la fascia tricolore da “Primo cittadino ed è candidato al Consiglio comunale in appoggio del suo ex Vicesindaco Federico Pozzo, leader della lista “Trasparenza e Futuro”, che da due legislature governa Ozegna con ottimi risultati.

Dall’altra parte la cugina, Rosella Bartoli, candidata Sindaco alla guida della lista “Ozegna punto a capo” che, parole della candidata sindaco, propone agli ozegnesi di “ripartire dal punto in cui dialogo e comunicazione si erano interrotti e andare a capo, verso una nuova realtà più aperta, coinvolgente e libera”.

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Rconoscimento ELoGE

Eloge

Cose assolutamente condivisibili se non fosse che Ozegna, proprio sotto la guida di Sergio Bartoli con Vicesindaco Federico Pozzo, ha ottenuto nel 2022, insieme a soli altri 38 comuni italiani, il riconoscimento “ELoGE”, marchio europeo di eccellenza della governance, premio riconosciuto dal Consiglio d’Europa alle amministrazioni locali che si distinguono per la loro capacità di garantire una governance democratica, efficiente ed efficace. 

Comunque il traguardo è ormai vicino, lunedì prossimo si saprà se Ozegna continuerà con “Trasparenza e Futuro” o se vorrà metterci un bel Punto e andare a capo. 

Si tratta di fare le ultime “vasche” e i candidati delle due liste sicuramente non si stanno risparmiando. Certamente, ciò che balza inevitabilmente all’occhio, è il modo di far campagna elettorale, mentre da una parte, Federico Pozzo e i candidati della sua lista spiegano ciò che si è fatto, come si è fatto e parlano di progetti, già in cantiere, da ultimare e di nuova progettualità atta a migliorare la sicurezza e la vita degli ozegnesi, dall’altra parte, implicitamente, quando si parla di “dialogo e comunicazione interrotti”, quando si propone “una nuova realtà più aperta, coinvolgente e libera”, si accusa il Sindaco uscente Sergio Bartoli e il suo vice, Federico Pozzo, di aver sin qui gestito e proposto un’amministrazione “opaca”, poco aperta, poco libera e poco coinvolgente.

La cosa ovviamente ha scaldato i sostenitori delle parti in “gioco” ed è così che i meno giovani sono arrivati a rispolverare quell’estate del 1996, quando Rosella Bartoli con le sue dimissioni da Consigliere comunale di maggioranza fece franare, consegnando Ozegna nelle mani del Commissario prefettizio, la giunta guidata da Ivo Chiarabaglio, eletto sindaco solo nell’aprile dell’anno precedente. Insomma, è così un pò ovunque, Ozegna non è certo un caso isolato, in campagna elettorale si “scaglia il sasso”, ma poi, spesso non si riesce a ritrarre la mano senza essere visti.

Da sottolineare, comunque, al di là delle inevitabili schermaglie elettorali, se si vuole, anche giuste, da parte dei sostenitori dei due schieramenti, non fosse altro perché la cosa sottolinea l’attenzione dei cittadini per l’appuntamento con le elezioni che fra domenica 25 e lunedì 26 maggio daranno a Ozegna il nuovo Sindaco, c’è la correttezza di Sergio Bartoli, che nella lettera inviata alla cittadinanza parla solo di amicizia, amore, programmi e progetti, senza mai accennare al fattaccio del 1996.

Lo stesso si può dire dell’appello al voto di Federico Pozzo, infatti, anche lui, nemmeno nato all’epoca di quel crollo inaspettato della giunta Chiarabaglio, mette l’accento sul sentirsi figlio di Ozegna e sulla sua volontà di ricambiare con impegno e lavoro l’affetto ricevuto verso il paese dove è cresciuto e che l’ha visto di recente diventare papà, l'obiettivo dichiarato traspare dalle sue parole: “continuare ad applicarmi con dovere e responsabilità per rendere Ozegna sempre più curata, vivibile e accogliente”.

Insomma, quello che si legge fra le righe delle dichiarazioni dei due contendenti alla poltrona di Sindaco, seppur aperto a diverse interpretazioni, ha radici molto diverse. Detto che, e non potrebbe essere che così, entrambi dichiarano di mettere al primo posto il bene di Ozegna e degli ozegnesi, resta palpabile, da parte di chi vorrebbe mettere sulle due legislature di “Trasparenza e Futuro” un bel Punto per ricominciare da capo, la voglia di accusare l’amministrazione uscente, incarnata e rappresentata alle prossime elezioni da Federico Pozzo, di poco dialogo e trasparenza.

Allo stesso modo risulta evidente e incontestabile come da Pozzo in giù, tutti i candidati di “Trasparenza e Futuro”, abbiano sin qui messo l’accento sulla necessità di avere un paese unito, dove la reciprocità sia di casa e dove l’amicizia fra le genti e l’amore per Ozegna siano cose indispensabili per avere la meglio sul rancore.

A tal proposito, incontrato durante il suo impegno a sostegno di Federico Pozzo, il candidato consigliere comunale di “Trasparenza e Futuro”, Giovanni Agostino Graziano, ci ha tenuto a ribadire: “Questi sono tempi difficili per tutti e tutti dovrebbero capire che l’amore e più importante dell’astio e del risentimento. Sull’amore per il proprio comune si possono progettare e costruire tante cose, sull’acredine e sul livore non si costruisce niente. Il rancore rappresenta radici marce, l’amore è un qualcosa di solido, che impegna oltre il tempo per il presente e per il futuro, che impegna oltre il lavoro, che impegna perché piace, perché è sano, perché è buono e perché ci indica, incessante, il movimento necessario a non accontentarsi, ad andare oltre, sempre con la voglia di migliorarci e di non lasciare nulla di intentato.”

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