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20 Maggio 2025 - 17:14
Volpiano, il Comune stanzia fondi per i pc rubati. L’opposizione: «Lo avevamo chiesto ad aprile»
Il Comune di Volpiano ha annunciato martedì 20 maggio, con una nota stampa, l’approvazione di un contributo straordinario di 53mila euro destinato alla scuola secondaria di primo grado “Dante Alighieri”, teatro di un furto avvenuto nella notte tra il 13 e il 14 aprile. I ladri, agendo indisturbati, si erano introdotti nell’edificio scolastico rubando ben 160 computer portatili, tutti acquistati grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), destinati a rinnovare l’offerta tecnologica e didattica dell’istituto.
A distanza di poco più di un mese, la Giunta comunale ha deliberato lo stanziamento di 30mila euro per l’acquisto di nuovi dispositivi e di ulteriori 23mila euro per il potenziamento dei sistemi di sicurezza dell’edificio, che al momento del furto non era dotato di videosorveglianza attiva né di un sistema d’allarme funzionante.
«Siamo stati profondamente colpiti da quanto accaduto» ha dichiarato il sindaco Giovanni Panichelli, spiegando che «in stretta collaborazione con la Dirigenza scolastica ci siamo attivati per individuare risorse che potessero sostenere concretamente la scuola in questo momento così delicato». Un’azione che l’assessora all’Istruzione Barbara Sapino ha definito «un segnale chiaro di sostegno e vicinanza», parlando della scuola come «cuore pulsante dell’educazione, uno spazio da proteggere».
Tuttavia, l’iniziativa non ha mancato di riaccendere lo scontro politico. I gruppi consiliari di minoranza Cambiamo Volpiano e Gente di Volpiano hanno rivendicato con forza la paternità dell’idea di intervenire con risorse comunali. Già il 17 aprile, appena tre giorni dopo il furto, i consiglieri Antonietta Maggisano, Monica Camoletto e Giuseppe Medaglia avevano infatti depositato una mozione con richiesta di un contributo economico urgente a favore della scuola Dante Alighieri, per permettere almeno alle sei classi terze – impegnate negli esami di fine ciclo – di proseguire il lavoro sugli elaborati, così come previsto dal Ministero dell’Istruzione.
Giuseppe Medaglia consigliere comunale di Volpiano
Nel testo della mozione si legge che «le sei classi avrebbero bisogno immediatamente del materiale per portare a compimento il loro lavoro e forse potrebbe essere sufficiente un pc per classe». I consiglieri chiedevano l’impiego di una parte delle risorse già previste nella variazione di bilancio n. 8 del 13 marzo 2025, dove risultavano 12mila euro stanziati per i contributi alle scuole. In particolare, la proposta prevedeva l’aggiunta di 3.000 euro da assegnare con determina del responsabile finanziario, senza necessità di nuova delibera della Giunta né del parere dei revisori, trattandosi – come spiegano nella mozione – di «stessa missione, stesso programma e stesso titolo». In alternativa, si proponeva di attingere all’avanzo libero di amministrazione, come previsto nei casi di spese eccezionali e urgenti.
Ma la mozione, pur discussa in Consiglio, venne respinta dalla maggioranza. Il motivo? Secondo quanto emerso in aula, la Giunta preferiva muoversi su un percorso autonomo, valutando più ampie possibilità d’intervento. E proprio questo passaggio oggi torna a far discutere. «Quando avevamo fatto la proposta ci avevano fatto i complimenti, ma l’avevano bocciata» afferma oggi Giuseppe Medaglia. «Ora ripresentano la stessa misura come fosse una propria iniziativa. Così non ci stiamo. È propaganda».
Il consigliere insiste su un punto: «Noi abbiamo agito tempestivamente, presentando una proposta concreta e realizzabile. Abbiamo indicato le voci di bilancio, indicato i minimi indispensabili per consentire alla scuola di funzionare. Non ci fu alcuna volontà di accogliere. E oggi leggiamo che si fa esattamente ciò che chiedevamo: acquistare i computer e rafforzare la sicurezza. Ma senza nemmeno citare chi ha sollevato per primo il problema».
Oltre alla mozione, gli stessi consiglieri avevano depositato un’interrogazione indirizzata al presidente del Consiglio comunale e agli assessori competenti, per chiedere chiarimenti sulle misure di sicurezza presenti nel plesso scolastico. Nell’interrogazione si sottolineava come il furto avesse evidenziato gravi carenze: l’assenza di un allarme funzionante, la mancanza di videosorveglianza interna e l’accessibilità dei locali durante le ore notturne.
Il testo evidenziava anche la necessità – ribadita più volte in passato, anche con precedenti atti consiliari – di adottare protocolli d’intesa con l’Istituto Comprensivo per stipulare assicurazioni contro furti e incendi. «Stante il noto e copioso patrimonio tecnologico esistente, non si comprende perché le attrezzature non fossero adeguatamente custodite» si legge nell’interrogazione.
Secondo le minoranze, il problema della sicurezza scolastica non è nuovo. «Sono anni che chiediamo maggiori controlli, sistemi di videosorveglianza, coperture assicurative» aggiunge Medaglia. «La scuola Dante Alighieri è stata più volte indicata come vulnerabile, ma le risposte sono sempre state interlocutorie. Ora, oltre al danno del furto, arriva anche la beffa di dover stanziare 53mila euro a bilancio comunale per rimediare. Fondi che, con maggiore prevenzione, si sarebbero potuti destinare ad altri servizi».
Il comunicato stampa del Comune, invece, rivendica l’azione della Giunta come segnale di reattività e attenzione verso il mondo scolastico. Il sindaco Panichelli, infatti, parla di un «patto educativo di comunità» e sottolinea che «è essenziale il contributo di tutti per costruire un territorio più coeso, solidale e sicuro». Ma per la minoranza, è proprio il mancato riconoscimento del lavoro consiliare a lasciare l’amaro in bocca. «Si sarebbe potuto fare prima, e meglio. E anche solo citare chi aveva sollevato il problema sarebbe stato un atto di correttezza istituzionale» conclude Medaglia.
Ora, la discussione potrebbe riaprirsi in Consiglio comunale. Sul tavolo non ci sarà solo il tema dei fondi stanziati, ma anche quello più ampio delle priorità politiche e delle modalità con cui l’amministrazione affronta le proposte dell’opposizione. L’auspicio condiviso, al di là del confronto politico, è che la scuola possa presto tornare alla normalità, con strumenti adeguati e una maggiore tutela contro futuri episodi.
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