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Piazzale del cimitero: il mistero del primo lotto mai iniziato

Lo scontro tra Comune e Soprintendenza blocca i lavori al cimitero

Piazzale del cimitero: il mistero del primo lotto mai iniziato

Piazzale del cimitero: il mistero del primo lotto mai iniziato

Dove sono finiti i lavori di messa in sicurezza e sistemazione del primo lotto del piazzale del cimitero?

Sono lavori che erano già stati affidati ad una ditta alla fine del 2023: ma dei quali oggi non si vede nemmeno una cazzuolata di pavimentazione. Preciso che parlo del primo lotto: come tutti possono vedere, i lavori del secondo lotto sono in corso di esecuzione. Per comprendere che fine ha fatto quel primo lotto bisogna risalire alla deliberazione della giunta comunale n. 160 del 20 dicembre 2023. Con questa delibera l’amministrazione comunale del sindaco Giovanni Ponchia approva il progetto esecutivo per i lavori di messa in sicurezza e sistemazione piazzale antistante il cimitero di via Loreto. Dal testo della delibera apprendiamo almeno due cose. La prima è che i lavori debbono venire eseguiti velocemente. Scrive infatti la giunta: “Viste le tempistiche richieste dalle varie procedure di realizzazione, al fine di velocizzare i relativi procedimenti…”. Perché questa fretta? Il piazzale è così mal ridotto da richiedere una certa urgenza? Non lo sappiamo, non siamo degli esperti. Sappiamo però che sei mesi dopo si vota. E l’amministrazione Ponchia – facciamo un’ipotesi – probabilmente vorrà presentarsi agli elettori vantando la realizzazione, in corso o prossima a venire completata, di un’opera pubblica ben visibile a tutti quale è la sistemazione del piazzale del cimitero. Niente di strano: lo fanno tutti. Tutte le amministrazioni locali, all’approssimarsi delle elezioni, cercano di esibire almeno il progetto o l’idea di una opera di pubblica utilità, preferibilmente collocata in un luogo conosciuto, ben visibile, e frequentato da quasi tutti gli elettori.

C’ERA UNA VOLTA L’UFFICIO TECNICO…

La seconda cosa che apprendiamo è che in quei tempi felici l’ufficio tecnico era in grado di fare in casa il progetto di sistemazione di un piazzale. Infatti la progettazione era stata affidata al dipendente comunale architetto Paolo Recco, membro dell’Ufficio tecnico di lunga esperienza. Lo sottolineiamo: allora l’ufficio tecnico era capace di farlo, mentre pochi mesi dopo, quando Recco è ormai in pensione, non ha più le competenze nemmeno per progettare l’asfaltatura di un tratto di strada e il miglioramento di una rotonda. O, almeno, così aveva dichiarato la nuova responsabile dell’ufficio nella determina del dicembre 2024 della quale abbiamo scritto in un articolo precedente. Tanto che la responsabile ne aveva affidato progettazione e direzione lavori ad un professionista esterno al costo di quasi 12.000 euro. Cifra che poi sindaco e segretario comunale giudicheranno non congrua, costringendo il responsabile dell’ufficio a revocare l’incarico pagando però 3.778 euro per il lavoro già eseguito dal professionista.

IL COMUNE AFFIDA I LAVORI A UNA IMPRESA…

Comunque, torniamo al primo lotto del piazzale del cimitero. In esecuzione della citata delibera della giunta Ponchia del 20 dicembre 2023, già pochi giorni dopo, il 29 dicembre 2023 (determina n. 180/546), nonostante si sia nel pieno delle feste di Natale e Capodanno, l’allora responsabile dell’ufficio tecnico affida direttamente i lavori a un’impresa di Chivasso per la somma complessiva di 51.000 euro. La affida direttamente, senza consultazione di più operatori, perché la normativa consente l’affidamento diretto per i lavori pubblici dal costo inferiore ai 150.000 euro. E la affida, meritoriamente, con grande rapidità: il 22 dicembre 2023, due giorni dopo la delibera di giunta, l’ufficio tecnico mandava già la lettera di “richiesta di offerta” alla ditta chivassese individuata mediante la procedura MEPA. La ditta risponde di essere disponibile a eseguire i lavori per l’importo contrattuale definitivo di 51.000 euro. E l’ufficio tecnico, appunto il 29 dicembre 2023, le affida il lavoro.

…MA INTERVIENE LA SOPRINTENDENZA

Tutto bene? No, per niente. Infatti i lavori sul primo lotto del piazzale ad oggi non sono nemmeno cominciati. Quelli in corso sono sul secondo lotto. Che cosa è successo? Che cosa ha impedito o ritardato la sistemazione di quel primo lotto? Lo apprendiamo dalla determinazione n. 36/123 del 27 marzo 2024 firmata dall’ufficio tecnico: in data 1° febbraio 2024 la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio aveva scritto al Comune che è necessario che l’ente, per gli aspetti inerenti la tutela archeologica, produca una “Verifica preventiva dell’interesse archeologico”. Così, in ottemperanza alla richiesta della Soprintendenza, con la citata determina del 27 marzo 2024 il Comune affida la redazione della “Verifica” ad una archeologa specializzata di Torino: costo per il Comune 1.664 euro. Era prevedibile l’inciampo prodotto dalla Soprintendenza, che per legge è tenuta a controllare la conformità dei lavori pubblici? Ci limitiamo ad osservare che il sindaco Ponchia è un ingegnere che lavora in un ente pubblico, che oltretutto aveva tenuto per sé l’importante delega ai lavori pubblici. E che pure l’ufficio tecnico era diretto da un esperto ingegnere, e che il progettista Recco è un architetto, e che entrambi avevano una lunga esperienza.

LA SOPRINTENDENZA PICCHIA DURO

Come è finita tutta la storia? È finita che la giunta Ponchia decide di rinunciare, per il momento, ai lavori di sistemazione del primo lotto. Lo si legge nella determina dell’ufficio tecnico n. 66/195 del 22 maggio 2024, pochi giorni prima delle elezioni. La determina racconta che la nota della Soprintendenza del 1° febbraio non aveva SOLO chiesto al Comune di produrre la “Verifica”, ma aveva “richiesto sostanzialmente una soluzione migliorativa del progetto”. Le parole non sono chiarissime, ma possiamo interpretarle coma una bocciatura del progetto? Vale a dire che la Soprintendenza ha detto al sindaco Ponchia: “Rifate il progetto perché questo non va bene”? Pochi giorni dopo, a seguito di un incontro (14 febbraio 2024) con la Soprintendenza, il Comune replica proponendo alla Soprintendenza stessa “una nuova soluzione” non più per il primo lotto, ma per il secondo. Che cosa ha risposto la Soprintendenza? La determina non lo dice. La Soprintendenza ha fatto osservare al Comune che il progetto riguardava il primo lotto, non il secondo…? Oppure che lo stesso Comune si è reso conto che a quel punto occorreva ricominciare tutto daccapo?

IL SINDACO FA MARCIA INDIETRO

Come che sia, con questa determina del 22 maggio 2024 il Comune revoca “in autotutela” l’affidamento dei lavori alla ditta di Chivasso proprio perché l’affidamento riguardava i lavori sul primo lotto e non sul secondo, e quindi occorre “procedere alla regolarizzazione amministrativa del progetto e dei relativi atti di affidamento”. Tradotto: bisogna ricominciare tutto da capo, a cominciare dalla progettazione fino all’affidamento dei lavori. Traduzione politica: la grana è lasciata alla amministrazione successiva, che sarà quella del sindaco Careri. Se la vedranno “quelli nuovi”. Non sappiamo come abbia reagito l’impresa chivassese, che si è vista revocare il lavoro da un giorno all’altro e non certo per colpa sua. Ha chiesto i danni oppure ha soprasseduto, considerato che deve pur lavorare per i Comuni e non sarà la prima volta che incappa in un procedimento comunale pasticciato?

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