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Centri estivi comunali, siamo alle comiche. Gaiola? Sparita come la Titina...

La sindaca Piastra pubblica un post serale per rassicurare le famiglie, ma tra volantini vecchi, scuole dimenticate e silenzi imbarazzanti, l’estate si conferma un incubo organizzativo per chi lavora e non ha alternative

Centri estivi comunali, siamo alle comiche. Gaiola? Sparita come la Titina...

La sindaca Elena Piastra

Alla fine, come spesso accade, ci ha provato a farla “franca”.Domenica sera, alle 20.30, mentre le famiglie pensano alla cena o rientrano dalla gita, la sindaca Elena Piastra pubblica su Facebook un post per rassicurare i genitori sull’organizzazione dei centri estivi comunali.
Peccato che il post faccia esattamente l’opposto: conferma ritardi, incertezze e improvvisazione.

Forse c’è Roncalli, forse c’è lo sport, forse “stiamo ancora lavorando”…
Un post che più che chiarire, confonde. E che trasuda il solito senso di disorganizzazione. Una figura pessima.

“Da martedì aprono le iscrizioni per i centri estivi comunali  – scrive la sindaca, allegando il volantino vecchio –  Da quest’anno, per la prima volta, ci sarà anche un centro per adolescenti. Confermati anche i giorni prima dell’inizio della scuola, e si sta lavorando per coprire l’intera giornata scolastica fin dal primo giorno, grazie a ‘Lo sport va a scuola’”.
Sì, ma quando? Dove? Come? Nessuna risposta.

Poi, il colpo di scena: la Roncalli. “Il Comprensivo dovrebbe deliberare in questi giorni…”.
Peccato che – stando a una telefonata arrivata in redazione questa mattina – la delibera sia già stata approvata.
Qualcuno vuol farci credere che la sindaca non lo sappia? Ma certo che lo sa.
Probabilmente fa più fine fingere che tutto sia ancora in sospeso, così da poter annunciare fra qualche giorno che “grazie” a lei tutto si è risolto. Applausi, prego.

Insomma, quello che doveva essere un annuncio rassicurante si è trasformato nell’ennesimo boomerang.
Perché non si parla solo di date e volantini: si parla di organizzazione, rispetto, diritti.
Il diritto – ad esempio – di pianificare la propria estate. Ma a Settimo tutto arriva all’ultimo minuto. Sempre dopo le polemiche, sempre sotto pressione, sempre con la toppa peggiore del buco.

I commenti sotto il post del Comune parlano da soli: “Le date sono risicate come se i centri estivi fossero gratis”, scrive una madre. “E dal 9 al 23 giugno chi lavora e non ha nessuno che può tenere i bambini?”, chiede un’altra.
Silenzio. Nessuna risposta.

Intanto si conferma la solita lotteria digitale: iscrizioni in ordine cronologico, pochi minuti per prenotare, click frenetici all’alba.
I più veloci entrano. Gli altri? Si arrangino. I più bisognosi? Ignorati.

Le settimane coperte sono uno schiaffo alla realtà: Elementari e medie: dal 23 giugno al 1° agosto; Infanzia: dal 1° luglio al 1° agosto; A settembre: una sola settimana, dal 1° al 5
Il resto dell’estate? Un deserto. Chi lavora, chi non ha ferie, chi non ha nonni… si arrangi.

Epperò Piastra sottolinea, senza star tanto lì a specificare, che quest'anno ci sarà pure un centro estivo per gli adolescenti (Estadò). Peccato che sia organizzato dagli Oratori e non dal Comune. Peccato he esista da tre anni e non sia una novità.

E chi è ateo? Vabbè! Tant'è! Lasciamo perdere... 

La Roncalli, comunque, resta il capolavoro del fintotonsismo istituzionale: esclusa per giorni, senza spiegazioni.
Il Comune si era limitato a scaricare la responsabilità: “Le scuole vengono messe a disposizione dagli Istituti Comprensivi, noi non possiamo disporne liberamente”. Tradotto: non è colpa nostra.

Una residente aveva commentato con amarezza: “Mi dispiace che un Consiglio d’Istituto abbia detto no. Ma mi dispiace ancora di più che nessuno, in Comune, abbia pensato al disagio che si crea nel quartiere. Nessuna alternativa, nessuna scuola vicina. I centri estivi dovrebbero essere a misura di famiglia. Invece, chi non ha la macchina, chi ha i nonni anziani, chi lavora senza tutele dovrà arrangiarsi. Ancora”.

Poi c’è la Rodari, anche lei sparita dagli elenchi. E per i bambini con legge 104? Nulla. Nessuna rassicurazione. Nessun piano. Solo il rischio concreto che l’inclusione resti uno slogan, non una prassi.

E di fronte a tutto questo, la sindaca che fa? Scrive – alle 20.30 di una domenica – che: “Stiamo ancora lavorando”.
Secondo noi, le è scappata. È una delle frasi che decanta spesso, un vero evergreen: Stiamo lavorando. Abbiamo lavorato. Lavoreremo.
Ed è vero che va bene ovunque – tranne qui. Perché sui centri estivi, lavorare “oggi” è da cinepanettone, da "oggi le comiche"
Bisognava iniziare a febbraio. O a marzo. Sveglia! Giù dalle brande! Siamo a maggio inoltrato. In molte città le iscrizioni sono già chiuse.

La verità è che a Settimo, l’estate non è una pausa: è un incubo organizzativo. Un rompicapo sociale lasciato sulle spalle delle famiglie.
E i centri estivi, che dovrebbero essere un aiuto concreto, si confermano l’ennesimo servizio pubblico pensato per chi non ha bisogno. E chi ne ha davvero? Come sempre, si arrangi.

A proposito. E l'assessora all'istruzione Chiara Gaiola? Possibile che tutte le volte, di fronte ad un problema riguardante la scuola (oggi i centri estivi, ieri la mensa) lei sparisca come la Titina? 

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