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Fratelli d'Italia risponde al Comitato No Cava: il confronto sul futuro della cava di San Bernardo continua

Confronto aperto tra Fratelli d’Italia e Comitato No Cava: voce civica e azione politica si incontrano sul destino della cava di San Bernardo.

Fratelli d'Italia risponde al Comitato No Cava: il confronto sul futuro della cava di San Bernardo continua

Un chiarimento, più che una difesa. Un diritto rivendicato, più che un attacco. Fratelli d’Italia risponde al Comitato No Cava e lo fa con una nota firmata dal coordinatore cittadino Fabrizio Lotito, che interviene dopo le perplessità sollevate sull’iniziativa promossa dai consiglieri comunali Andrea Cantoni e Marzia Vinciguerra.

Nel mirino, il banchetto allestito domenica a San Bernardo per raccogliere contributi utili alla stesura di una mozione contro il rinnovo della concessione per la cava. Una proposta definita “non concordata” dal Comitato, che ha rivendicato la propria autonomia e ha chiesto che non venga attribuita ad altri la paternità della battaglia.

La replica di Fratelli d’Italia arriva oggi, con toni misurati ma fermi.

“Comprendiamo e rispettiamo profondamente il valore della mobilitazione civica costruita attorno a questa battaglia”, scrive Fabrizio Lotito. “Riconosciamo al Comitato No Cava il merito di aver dato voce a una preoccupazione concreta e condivisa da molti cittadini.”

Dal rispetto alla puntualizzazione.

“L’iniziativa dei nostri consiglieri è perfettamente legittima”, sottolinea Lotito. “In un sistema democratico è compito e responsabilità degli eletti raccogliere le istanze del territorio e tradurle in atti concreti nelle sedi istituzionali.”

Per il coordinatore cittadino, il banchetto non è stato altro che la traduzione pratica di questo principio:“Un atto autonomo e trasparente, che non ha mai preteso – né inteso – parlare a nome del Comitato, ma che si è mosso nella direzione indicata dalla mobilitazione popolare.”

Secondo Fabrizio Lotito, i residenti di San Bernardo chiedevano una presa di posizione ufficiale del Comune. Una mozione, però, non può nascere dal nulla: serve almeno un gruppo consiliare disposto a farsene carico.

“Occuparsi delle vicende cittadine, come abbiamo fatto noi, non significa appropriarsi di una causa, ma darle gambe istituzionali.”

Poi, il riferimento indiretto ad altri protagonisti della scena politica eporediese.

“Non ci risulta – osserva Lotito – che in passato vi siano state polemiche quando gli attuali assessori Massimo Fresc e Francesco Comotto avevano espresso vicinanza alla stessa causa, con manifestazioni, mozioni e interrogazioni varie.”

Insomma, nessuna pretesa di primato, ma nemmeno il silenzio.

“Non intendiamo intestarcela”, precisa ancora Fabrizio Lotito. “Riconosciamo che è una battaglia spontanea, trasversale, probabilmente apartitica. Ma rivendichiamo, con pari dignità, il diritto di esprimere una posizione politica e di agire coerentemente all’interno del Consiglio comunale.”

Il comunicato si chiude con una frase che suona come sintesi e, forse, come invito a riportare il dibattito su binari costruttivi:“Dare voce a una causa non significa controllarla. E partecipare a una battaglia non vuol dire volerla comandare.”

Il confronto tra Comitato No Cava e Fratelli d’Italia, dunque, resta aperto. Da una parte, la richiesta di tenere la protesta al riparo dalle bandiere. Dall’altra, il diritto dei rappresentanti eletti a trasformare quella voce in un atto politico. Due binari diversi, ma destinati a incrociarsi. E nel caso della cava di San Bernardo, l’incrocio è già avvenuto.

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