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13 Maggio 2025 - 21:17
Jacopo Suppo e Ugo Papurello
Non è solo una questione di asfalto, ma di competenze, risorse e responsabilità. A San Carlo Canavese, lunedì 12 maggio, si è discusso del futuro di un pezzo importante della viabilità locale: le strade provinciali 21, 242, 720 e la strada militare della Vauda sono state al centro di un incontro tra il vicesindaco metropolitano con delega ai lavori pubblici Jacopo Suppo e il sindaco san carlese Ugo Papurello, che è anche consigliere metropolitano. L'appuntamento rientrava nell’ambito dell’iniziativa “Comuni in linea”, voluta dalla Città metropolitana di Torino per rafforzare il dialogo con le amministrazioni locali.
L’idea è chiara: razionalizzare le competenze sulla rete stradale secondaria, trasferendo ai Comuni i tratti più urbani e meno strategici, e lasciando alla Città metropolitana i collegamenti intercomunali e di interesse sovralocale. A San Carlo, il disegno è già tracciato: il Comune è pronto ad acquisire diversi tratti delle provinciali che attraversano il paese. Si parte con circa 300 metri dell’asse storico della SP 21, attualmente ancora in carico al Dipartimento Viabilità e Trasporti della Città metropolitana.
Jacopo Suppo e Ugo Papurello
Non finisce qui. È in fase di definizione la cessione al Comune di un tratto della SP 720, a partire dall’intersezione con la SP 242, che corrisponde a via delle Scuole nella toponomastica locale. E si valuta anche la dismissione al Comune di un segmento della SP 242, compreso tra la SP 720 e il vecchio tracciato della SP 21. Un vero e proprio riassetto, pensato per migliorare la gestione locale della rete viaria e semplificare gli interventi di manutenzione ordinaria.
Allo stesso tempo, però, la Città metropolitana è disponibile a farsi carico di un tratto di 555 metri della strada militare della Vauda, che collega la SP 21 con la SP 720 in direzione del Campo Esperienze, struttura strategica per la Protezione civile e la sicurezza. Una strada che, pur essendo stata per anni a uso militare, oggi ha un ruolo funzionale anche per la viabilità civile e potrebbe quindi rientrare tra le competenze metropolitane.
Infine, un altro dossier aperto riguarda la SP 19, dove è allo studio un intervento di allargamento della carreggiata per circa 250 metri. Anche in questo caso, si tratterebbe di un’operazione concertata tra enti pubblici e privati: sarà infatti necessario trovare un’intesa con i proprietari delle porzioni di terreno interessate dall’intervento, attraverso accordi bonari.
“Non si tratta solo di cambiare cartelli o intestazioni burocratiche – ha spiegato una fonte vicina all’amministrazione – ma di garantire ai cittadini una gestione più efficiente e vicina alle esigenze del territorio”.
Per Jacopo Suppo e Ugo Papurello, questo confronto rappresenta un passaggio chiave in una strategia di lungo periodo: ridisegnare la rete viaria del Canavese con una logica di prossimità, riducendo la frammentazione delle competenze e mettendo in condizione i Comuni di intervenire più rapidamente laddove serve.
Una trattativa tecnica, certo. Ma che avrà ripercussioni concrete su mobilità, sicurezza, tempi di intervento e qualità della manutenzione. Perché le strade, alla fine, non sono solo linee su una mappa: sono infrastrutture che determinano la qualità della vita quotidiana di chi quelle strade le percorre tutti i giorni.
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