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Raccolta differenziata dei rifiuti troppo "intelligente" fa lievitare le bollette

I cittadini lasciano il cassonetto in cortile, ma la bolletta conta svuotamenti mai avvenuti. Colpa dei nuovi microchip sul camion? Il Comune promette rimborsi, ma la rabbia monta.

Raccolta differenziata dei rifiuti troppo "intelligente" fa lievitare le bollette

Raccolta differenziata dei rifiuti troppo "intelligente" fa lievitare le bollette

A San Maurizio Canavese il futuro è arrivato. Ha le ruote di un camion, le antenne di un radar e la sensibilità di un sensore che scambia un geranio per un bidone. È il nuovo sistema “intelligente” della raccolta rifiuti.
Peccato che, a quanto pare, l’unica cosa a essere regolarmente svuotata sia il portafoglio dei cittadini.

Perché negli ultimi giorni diversi sanmauriziesi si sono visti recapitare bollette gonfie. Non di errori, ci mancherebbe. Ma di svuotamenti fantasma.
C’è chi ha lasciato il bidone nel cortile, bello tranquillo, magari incatenato alla cancellata, e se l’è ritrovato svuotato otto volte in più rispetto a quelle in cui lo aveva davvero messo in strada.

Miracolo? Malinteso? No: tecnologia.

raccolta rifiuti intelligente

Perché qui non si scherza. Il chip non mente. Anche se non ha gli occhi.
Il microchip, infatti, non è più affidato all’operatore umano (troppo umano), ma vive ora sul camion. Un camion che non guarda, non chiede, non si fa scrupoli. Passa, intercetta un segnale RFID e... svuota virtualmente.
Non importa se il cassonetto è stato lasciato nel giardino, tra l’oleandro e la siepe. Basta che il camion passi vicino e ZAC!: lo considera svuotato. Senza toccarlo, senza avvicinarsi. Il tele-svuotamento è servito.

È la nuova frontiera dell'efficienza ambientale.
Peccato che, come tutte le nuove frontiere, qualcuno ci lascia le penne. O meglio, ci lascia dei soldi.
Il caso è stato discusso in Consiglio comunale: un cittadino si è visto conteggiare dodici svuotamenti quando aveva esposto il bidone solo quattro volte.
A farne le spese è stato anche il buon senso.

Il Comune – per bocca del vicesindaco Ezio Nepote – ha spiegato che, sì, può capitare: se il bidone è troppo vicino alla strada, il camion lo legge lo stesso. Come un cane che punta un osso anche se è nel giardino del vicino. Solo che l’osso, in questo caso, costa.

E allora via con le giustificazioni: “Abbiamo segnalato il caso al consorzio CISA, che ha riconosciuto l’errore”. Bene. Ma chi controlla quanti casi non vengono segnalati?
Quanti cittadini, magari anziani, o semplicemente meno attenti, si ritrovano a pagare per rifiuti mai portati in strada?

Sui social è partita la sagra dei racconti.
Una signora scrive che il suo bidone, mai esposto, è stato conteggiato comunque. Motivo? Il camion si è fermato davanti al civico.
Che logica! Se il mezzo si ferma davanti a una farmacia, dovrebbe anche far pagare la tachipirina?

E mentre il cittadino cerca di capire come evitare che il suo bidone venga avvistato senza motivo, l’amministrazione rilancia: a breve partirà il nuovo corso di compostaggio domestico. Un’iniziativa meritoria, intendiamoci. Ma forse sarebbe meglio insegnare prima ai camion a distinguere un bidone da un vaso da fiori.

Nel frattempo, le tariffe per il 2025 restano avvolte nel mistero. L’assessora all’Ambiente, Daniela Rigodanza, spera in una diminuzione del 2% della parte variabile. E noi, come sempre, speriamo con lei. Anche se – visti i precedenti – ci permettiamo un pizzico di sano scetticismo.

Perché in questa storia il problema non sono i cassonetti intelligenti, ma un sistema che funziona solo sulla carta.
Che misura tutto, pesa tutto, ma non distingue la realtà dalla finzione. Un sistema perfetto, insomma. Come quelli dei call center automatici, che ti salutano con la voce allegra mentre ti lasciano senza risposta.

Il rischio ora è che la “giustizia ambientale”, tanto invocata da chi governa, si trasformi in una lotteria per chi abita vicino alla strada.
Esponi il bidone? Paghi.
Non lo esponi ma stai troppo vicino al passaggio del camion? Paghi lo stesso.

A questo punto, converrebbe mettere il cassonetto in soffitta. Così almeno il chip non lo trova. O, più realisticamente, installare un tettuccio di piombo sopra il giardino, per schermare le onde del futuro.

Nel frattempo, i sanmauriziesi si organizzano. C’è chi ha già pensato di travestire il bidone da barbecue, chi lo tiene legato al cane e chi ha proposto di mettere fuori il contenitore solo di notte, dopo che il camion è passato.
Ma attenzione: il sistema è intelligente. E non dorme mai.

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