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07 Maggio 2025 - 17:50
L’artista di Settimo conquista il "Premio Maestri"
Dal 17 al 20 aprile 2025, la Fiera Internazionale World Art Dubai si è trasformata in un palcoscenico globale per l’arte contemporanea, riunendo artisti, gallerie e collezionisti provenienti da tutto il mondo. Per 4 giorni la Fiera è stata un crocevia di arte e cultura. E l’artista settimese Antonella Cerabona, vi ha preso parte con la sua opera dal titolo Fragile, grazie alla Fondazione Effetto Arte, presente con il progetto Premio Maestri a Dubai con una selezione di talenti internazionali.
Fragile, il quadro di Antonella Cerabona, realizzato con la tecnica grafite, presentato alla Fiera Internazionale World Art Dubai
Abbiamo incontrato l’artista per farci raccontare questa esperienza.
L'esposizione di Dubai
Intanto, Antonella, vorremmo fare prima un passo indietro, se sei d’accordo.
Beh, certo.
Ci sono stati dei cambiamenti importanti per te negli ultimi tempi. Ce ne vuoi parlare?
Devo dire che io sono sempre stata un’autodidatta, disegnando per me stessa, per non soffocare uno stato d’animo, un'emozione, un disagio, un bisogno. Ho frequentato per 5 anni l’atelier del pittore Francesco Siclari a Brandizzo, perché estro e passioni hanno bisogno di esercizio, tecnica, e sacrificio nel voler imparare. Essere stata una sua allieva mi ha permesso di imparare molto, ho perfezionato la tecnica, ottenendo grandi soddisfazioni. Mi sono appropriata di una maggiore consapevolezza e padronanza, e mesi fa è arrivato il momento di iniziare ad intraprendere questo percorso artistico da sola, come è giusto che si debba fare in ogni forma d’arte. Disegnare è diventata la mia vita, in una maniera nuova. La passione che sento mi indicherà, volta per volta, la strada. La mia meta ha cessato di essere il fine, diventando il mezzo per vivere il “qui e ora”, essenziale per qualsiasi cambiamento e trasformazione.
Insomma, il “qui e ora”, come fosse il tuo piccolo ikigai.
Sì, provo a vivermi le occasioni che incontro, per accrescere me stessa e la mia arte.
L'opera che Antonella Cerabona ha portato a Dubai
E come spesso accade nella vita, non appena decidiamo di cambiare qualcosa, si presentano nuove opportunità, come se davvero possa essere sufficiente provare a cambiare, per avere occasioni, che altrimenti non avremmo mai ricevuto.
Infatti, appena ho smesso i panni dell’allieva, è arrivata una proposta interessante: la mia consulente della Fondazione Effetto Arte, che da anni mi incoraggia a presentare le mie opere ad un pubblico sempre più vasto, mi invita a partecipare con una mia opera alla Fiera Internazionale World Art Dubai.
La Fondazione Effetto Arte era presente al World Art Dubai con il progetto Premio Maestri, una selezione di talenti internazionali. Antonella, la verità, sei felice di aver fatto parte del Premio Maestri?
Felicissima. Per me è stato bello confrontarsi con altri artisti, e pensare di essere riuscita a far emozionare chi si è soffermato davanti al mio quadro, è il mio più grande successo. Certo, aver ricevuto il Premio Maestri a Dubai, a questo punto della mia vita, mi apre nuovi spazi da provare a riempire e nuovi sentieri da percorrere.
Antonella, cosa ti è rimasto, ad oggi, di questa esperienza a Dubai?
Essere andata fino a Dubai, una città davvero stupenda, fuori da ciò che qui in Italia chiamiamo città, per partecipare ad un evento così importante, dedicato all’arte, mi ha lasciato, senza alcun dubbio, qualcosa di meraviglioso. Ogni angolo di questa straordinaria mostra mi ha raccontato una storia, e mi ha trasmesso delle emozioni che vibravano, spaziando, tra luci e ombre, tra tradizioni e avanguardie. Queste sono occasioni nelle quali si impara sempre qualcosa di nuovo che potrebbe ispirarti in ciò che sarà un tuo nuovo progetto artistico. Dubai è un crocevia importante, e nello specifico, la mostra è stato un punto di incontro tra culture e passioni, dandomi la possibilità di immergermi in un mondo un poco distante dal mio, cioè quello dei colori. Sono stata travolta da un arcobaleno di colori, che mi hanno lasciato positività e gioia, a me che esprimo ciò che ho dentro, attraverso il solo utilizzo del bianco e nero.
E adesso, che cosa aspetta Antonella Cerabona?
Non so quello che mi aspetta, in fondo nella mia vita è arrivato sempre tutto così, all’improvviso e inaspettatamente. E ogni volta le vicissitudini mi hanno sorpreso, facendomi vivere esperienze uniche.
C’è qualche progetto che bolle in pentola?
Ciò che realizzo è sempre una riflessione su quello che le donne provano. Una specie di invito, che rivolgo a me stessa e a chi osserva le mie opere, a rimanere sempre in loro ascolto, per riscoprirne la bellezza che le contraddistingue e i traumi dai quali sono attraversate. Sono quindi sempre aperta a qualsiasi ispirazione e proposta di lavoro che mi possa dare la possibilità di raccontare le donne, di farle parlare.
Sei stata spesso restia a promuovere la tua arte, per umiltà o vergogna, come una sorta di restare coi piedi a terra, come se tu vivessi una paura nel lasciarti andare e provare a spiccare il volo. Che cosa è cambiato, adesso e dove vorresti che arrivi la tua arte?
In verità non è cambiato molto o forse io non voglio che cambi molto, dentro di me almeno. Io rimango umile, riservata e ipersensibile a certi temi ed è per questo che mi piacerebbe che la mia arte arrivasse ovunque. A che scopo? Per far riflettere, per colpire nel profondo dell’animo, per lasciare un segno.
Cosa sogna, oggi, Antonella?
Il mio sogno è creare un’arte che emozioni, capace di aprire nuove porte di consapevolezza.
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