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Ivrea dimentica il gasolio. Montalto chiede le chiavi

Il sindaco di Montalto Dora, Renzo Galletto, rompe gli argini: «Porrò il problema all'Aipo»

Ivrea dimentica il gasolio. Montalto chiede le chiavi

Renzo Galletto

Il nodo idraulico di Ivrea si è inceppato. E ora si sa anche dove, come, e soprattutto di chi è la colpa.
La elettropompa del Culotto, quella che dovrebbe impedire che l’acqua del lago Pistono e della Dora finisca dove non deve, quella capace di garantire 700 litri al secondo, è rimasta spenta in piena emergenza maltempo.

E la ragione è talmente grottesca da sembrare surreale: mancava il gasolio.

QUI LA DENUNCIA

A gettare luce (e gasolio sul fuoco) è il sindaco di Montalto Dora, Renzo Galletto, che per giorni non ha dormito sonni tranquilli e che, dopo aver “sudato freddo” durante la piena, ora rompe il silenzio. E lo fa con parole nette, che non lasciano spazio a libere interpretazioni.

«Le nostre pompe le controlliamo con la Protezione civile. Lo facciamo ogni due mesi. Sappiamo che servono quando la Dora sale, quando il lago minaccia di debordare. Ma quella del Culotto... quella no. Lì qualcosa si è inceppato. Non c’era gasolio, i filtri erano occlusi. Tutto questo mentre l'acqua del Pistono saliva di due centimetri alla volta...»

Ma c'è una frase che pesa come un macigno:«Quella stazione lì è responsabilità del Comune di Ivrea …».  Toh, guarda...

Galletto non cerca lo scontro, ma la stoccata è chirurgica. C’è la denuncia di un sistema lasciato all’abbandono.

«Probabilmente a Ivrea la considerano una cosa come tante altre - stigmatizza - Ma così non funziona. Questi impianti vanno seguiti con cura, monitorati, controllati. Non bastano le carte bollate e le delibere. Ci vuole gente che sappia cosa fare, altrimenti si manda allo sbaraglio chi non sa nemmeno dove mettere le mani... Noi, lo facciamo ogni due mesi...»

Il sistema che doveva salvare Ivrea, Pavone e Montalto ha fatto acqua. Non per un guasto meccanico. Non per una piena fuori scala. Ma per una tanica vuota. E non è la prima volta.

«Sappiamo che lì ce ne vuole parecchio di gasolio e che è stato rubato più volte - aggiunge Galletto - ma quando l’Arpa lancia l’allerta, qualche giorno prima, si fanno i controlli, si fa il collaudo, si compra il carburante. È semplice. È buonsenso ...»

Galletto porterà il problema all’Aipo (Agenzia Interregionale per il fiume Po).

"Se il Comune di Ivrea non ha le capacità, dia la gestione a noi. Io non controllo quella stazione, ma ne sono responsabile per i danni che può provocare. È paradossale. Se non la sanno gestire, ci pensiamo noi."

Parla di buon senso, ma anche di protocollo. Di metodo. Di prassi da seguire. Cose che, nel caso del Culotto, sono mancate completamente.

Eppure, nel 2023, era stato firmato un accordo solenne tra Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Aipo e i Comuni interessati – con Ivrea capofila – per garantire la gestione coordinata e funzionale del nodo idraulico. Un contributo da 70 mila euro per tenere in ordine otto stazioni di pompaggio. Sulla carta, tutto perfetto.

Peccato che quando l’allerta meteo diventa realtà, quel coordinamento evapora.

«Sia chiaro: io non accuso nessuno. Ma la gestione approssimativa non può essere la regola. Ci vuole un protocollo. Una filiera di comando che sappia intervenire. Perché stavolta è andata bene, ma la prossima?»

Il nodo idraulico non è solo un’infrastruttura tecnica. È il frutto di trent’anni di lavori, partiti dopo le alluvioni devastanti del 1993 e del 2000, con cantieri attivi fino al 2014, quando furono completate le stazioni con quadri elettrici, gruppi elettrogeni e pompe sommerse.

Un sistema che, come aveva scritto l’Aipo, doveva “difendere il territorio, mitigare i rischi, garantire la sicurezza dell’abitato e la protezione del suolo”.

Sulla carta. Appunto. Perché nella realtà, se non c'è il carburante si blocca tutto.
E a quel punto, come dice Galletto, «le responsabilità non si possono più scaricare sul destino».

Il nodo idraulico di Ivrea in 5 tappe

1993 e 2000 – Due alluvioni devastanti colpiscono il Canavese e Ivrea, causando danni ingenti e spingendo le istituzioni a pensare a un sistema strutturato di difesa idraulica del territorio.

2001–2012 – Parte la progettazione del nodo idraulico: vengono realizzate nuove arginature e opere di consolidamento lungo la Dora Baltea e i suoi affluenti.

2013–2014 – Vengono costruite otto stazioni di pompaggio e sollevamento nei comuni di Ivrea, Montalto Dora, Pavone, Salerano, Lessolo, Fiorano, Banchette e Romano Canavese. Le opere includono elettropompe sommerse, quadri elettrici, gruppi elettrogeni e adeguamento delle tubazioni.

2023 – Firmato un accordo interistituzionale tra Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Aipo e i Comuni interessati, con Ivrea capofila, per una gestione coordinata delle stazioni, con un contributo di 70 mila euro destinato alla manutenzione ordinaria.

Maggio 2025 – Durante un’allerta maltempo, la stazione del Culotto resta inattiva. Le pompe non entrano in funzione. Il motivo? Mancanza di gasolio e filtri occlusi. Scoppia la polemica.

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