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06 Maggio 2025 - 19:30
Racconta l'amore e il coraggio di Rossella Casini, un amore che non muore, che supera tutto. Roberto Saviano, nel suo nuovo romanzo, un libro diverso da tutti gli altri, ridà voce alla storia impossibile – e vera – di una giovane studentessa vittima di 'ndrangheta. L’amore mio non muore, in uscita oggi, 6 maggio, per Einaudi Stile Libero, è dedicato «a Rossella, ogni pagina ricompone l’amore/ogni pagina ripercorre l’orrore,/questa è la mia vendetta/per te». In copertina una foto della studentessa, «l’unica sua immagine esistente».
«Furono le giornaliste Edi Ferrari e Anna D’Amico a trovare negli archivi dell’università di Firenze la documentazione necessaria all’emissione del libretto universitario di Rossella Casini, risalente all’anno accademico 1978-79, che custodiva il suo ritratto» ricorda Saviano. «A loro dobbiamo la restituzione della memoria visiva di Rossella, unita all’inesauribile impegno di don Andrea Bigalli (referente toscano dell’associazione Libera) e della giornalista Francesca Chirico nel sottrarre all’oblio questa giovane donna coraggiosa che ha provato a ribellarsi alla miseria della ferocia», sottolinea lo scrittore, che farà la prima presentazione del libro il 7 maggio alla Mondadori Bookstore Galleria Alberto Sordi di Roma, con la partecipazione di Megi Bulla. Il 12 maggio a Milano partirà anche il tour teatrale, al Teatro Arcimboldi, e poi il 17 maggio Saviano è atteso al Salone del Libro di Torino.
Roberto Saviano
Nata il 29 maggio 1956, Rossella vive a Firenze. I suoi genitori, Loredano e Clara, sono affettuosi. Poco più che ventenne conosce uno studente calabrese fuori sede, Francesco, e tra i due scoppia subito un potente sentimento. Siamo nell’Italia di fine anni Settanta, tra proteste giovanili, manifestazioni, droga, ma c’è la spensieratezza dell’amore. Però dura poco. Rossella scopre che la famiglia di Francesco è legata a una potente ’ndrina della Piana di Gioia Tauro, e durante una vacanza a Palmi, dove ha portato anche i genitori, assiste allo scoppio di una faida. Ma non scappa, non se ne va senza Francesco. Crede che il loro amore possa fermare la mattanza, ma il 22 febbraio 1981 Rossella sparisce misteriosamente dopo aver annunciato il proprio rientro a casa, e il suo corpo non verrà mai più ritrovato.
Dopo la morte dei genitori, chiusi in un dolore totale, di lei sembrava perduta ogni traccia. Non rimaneva più nulla, spiega Saviano. «In questo romanzo racconto la storia d’amore più drammatica e potente in cui mi sia imbattuto», dice. «È una storia che raccoglie tutti i colori dell’umano sentire: l’ingenuità e lo slancio, la devozione e l’ossessione, l’amicizia, il desiderio, il coraggio, la delusione, il tradimento, lo schifo, la tragedia. Eppure, per Rossella, la certezza che proprio nell’amare risieda l’unica possibilità di verità e di senso non viene mai meno. L’amore non muore», afferma lo scrittore, che riporta in vita una storia che «non può definirsi sotto ogni aspetto conclusa. Giustizia non è ancora stata fatta».
Scrupoloso il lavoro di ricerca per la ricostruzione dei fatti realmente accaduti. Interviste, intercettazioni, inchieste, verbali sono alla base dei dialoghi. Reali sono «i nomi dei protagonisti principali», spiega Saviano nella nota d’apertura. «In alcuni casi, certi personaggi sono stati ricostruiti a partire da pochi indizi: per loro sono stati usati nomi di fantasia». Il romanzo ha più epiloghi: «se non è andata in un modo e non è andata nemmeno in un altro, sarà andata in un terzo modo, che rende necessario un terzo e ultimo epilogo» dice lo scrittore. Ma la verità resta incompleta. Rossella, come il treno sul quale sarebbe salita per riabbracciare i genitori a Firenze, entra in «una tenebra infinita», ma il suo amore non muore.
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