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06 Maggio 2025 - 10:37
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All’interno dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino (OIRM) la ricerca medica si intreccia quotidianamente con l’assistenza clinica, diventando strumento concreto per migliorare il percorso di cura dei bambini e delle loro famiglie. L’Oncoematologia Pediatrica dell’ospedale è oggi uno dei nodi più innovativi della rete sanitaria piemontese, grazie a studi pionieristici che integrano genomica, biomarcatori e supporto psicologico d’avanguardia.
Uno dei progetti di punta è SAR-GEN_ITA, studio nazionale multicentrico avviato con l’Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica e presentato nel 2023 alla conferenza europea di oncologia pediatrica. Sono stati analizzati 73 pazienti con sarcoma osseo, età media 14 anni, con sequenziamento dell’esoma e dell’RNA a partire da campioni tumorali e di sangue. Il progetto, condotto in sinergia con l’Italian Institute for Genomic Medicine, il Centro Trapianti e Cellule Staminali dell’OIRM e l’Unità Ricerca e Sviluppo Clinico, ha portato risultati promettenti: “Il sequenziamento dei campioni è fattibile e potrebbe cambiare la strategia terapeutica in circa il 50% dei casi”, evidenziano i ricercatori. È l’esempio concreto di medicina personalizzata applicata all’oncologia pediatrica.
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Non meno cruciale è lo studio TRAP ADM, coordinato a livello nazionale dall’OIRM e realizzato in collaborazione con l’Università di Torino, che indaga l’efficacia della pro-adrenomedullina (pro-ADM) come biomarcatore per la diagnosi precoce di infezioni e complicanze post-trapianto di cellule staminali. Presentati nel 2023 a Seattle, i dati preliminari parlano chiaro: “La pro-ADM consente un’identificazione più tempestiva delle complicanze gravi rispetto alla procalcitonina attualmente in uso”. Sono già 100 i piccoli pazienti coinvolti, affetti da leucemia linfoblastica acuta, leucemia mieloide acuta, sindromi mielodisplastiche, anemia di Fanconi e altre malattie rare. Migliorare la tempestività diagnostica può fare la differenza: “L’uso della pro-ADM ha un impatto positivo sulla sopravvivenza e sulla qualità di vita dei bambini immunocompromessi”.
Accanto alla cura del corpo, il benessere emotivo diventa centrale grazie alla ricerca sull’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), condotta dall’equipe di Psiconcologia dell’ospedale. Questo metodo evidence-based, che utilizza movimenti oculari o stimolazioni sensoriali alternate per elaborare traumi o stress emotivi, è stato sperimentato in un confronto diretto con la psicoterapia tradizionale. I primi risultati parlano di 60 partecipanti, tra bambini e caregiver: “Dopo poche sedute si osserva una riduzione significativa dello stress e dei sintomi intrusivi, con un aumento della resilienza emotiva”. L’EMDR si conferma così come uno strumento efficace e complementare alla terapia medica, capace di umanizzare il percorso di cura in modo profondo.
Questa eccellenza è raccontata all’interno della rubrica “Curarsi con la ricerca in Piemonte”, promossa dalla Regione Piemonte e dal DAIRI-R (Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione Regionale). Una serie di approfondimenti settimanali per mostrare come la ricerca sanitaria svolta nelle ASR del territorio non sia solo teoria, ma pratica clinica che cambia le vite, guidata da una governance che punta sull’evidenza scientifica e sulla costruzione di un sistema sanitario innovativo.
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