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Record di visitatori al Mauto: 27.870 ingressi tra Pasqua e 1° maggio, chiude la mostra su Fiat

Numeri in crescita per il Museo dell’Auto e il Centro Storico Fiat. Il 19 aprile il picco con oltre 2.200 ingressi. Ultimi giorni per visitare Kuśmirowski, già inaugurata la nuova sezione multimediale “Spazio Futuro”

L'unica esistente Fiat Turbina del 1954 nel percorso espositivo rinnovato

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Il Mauto – Museo Nazionale dell’Automobile di Torino e il Centro Storico Fiat hanno totalizzato 27.870 visitatori tra le vacanze di Pasqua e il ponte del 1° maggio, confermando l’ottimo stato di salute dell’offerta culturale legata alla storia dell’auto nel capoluogo piemontese. Il giorno di massima affluenza è stato sabato 19 aprile, con ben 2.246 ingressi.

Tra i dati più significativi, il 68% dei visitatori è rappresentato da biglietti paganti, mentre il 10% ha usufruito dell’Abbonamento Musei e il 13% ha visitato con la Torino Piemonte Card. Il restante 9% riguarda gli ingressi gratuiti, tra cui bambini sotto i 6 anni, accompagnatori, ospiti, media, partecipanti a eventi e pubblico del GP. Inoltre, il 24% dei biglietti è stato acquistato online, segno di una crescente digitalizzazione del pubblico.

Oggi, domenica 4 maggio, si chiude ufficialmente la mostra “125 volte Fiat. La modernità attraverso l’immaginario Fiat”, organizzata per celebrare l’anniversario della storica azienda torinese e visitata dal 15 novembre 2024 al 4 maggio 2025 da 1.161 persone.

Resta invece visitabile fino al 18 maggio l’esposizione “C/ART. L’arte di giocare con l’automobile” firmata dall’artista polacco Robert Kuśmirowski, un percorso tra installazioni e creatività ispirate al mondo delle quattro ruote.

Intanto, dal 8 aprile, il Mauto ha inaugurato una nuova sezione del percorso espositivo, intitolata “Spazio Futuro”, sviluppata in collaborazione con Fondazione Links e Herbert Simon Society. “Pensata per offrire ai visitatori uno sguardo aggiornato e consapevole sulle trasformazioni in atto e per stimolare una riflessione collettiva sulle possibili traiettorie del futuro”, spiega il Museo.


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