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Torna l'incubo discarica a Torrazza: la cella 8 finisce di nuovo in tribunale

Chi pensava che la telenovela fosse ormai roba archiviata, può tranquillamente ricredersi...

Discarica di rifiuti (archivio)

Discarica di rifiuti (archivio)

Chi pensava che la telenovela della discarica La Torrazza fosse ormai roba archiviata, può tranquillamente ricredersi. Perché a Torrazza Piemonte la quiete è solo apparente. Basta scavare – è proprio il caso di dirlo – sotto la superficie per vedere che il rischio di un nuovo capitolo si è già trasformato in realtà. E ancora una volta, i cittadini si trovano a combattere contro l’ombra ingombrante della Cella 8.

Già, proprio quella. La famigerata vasca in località Fornace Nigra, che doveva accogliere esclusivamente terre e rocce da scavo, ora rischia di trasformarsi in qualcos’altro. La società che gestisce l’impianto ha infatti deciso di presentare un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel tentativo di annullare i provvedimenti della Città Metropolitana di Torino che bloccano la modifica del progetto di ampliamento.

IL COMUNE DICE “NO” E SI COSTITUISCE IN GIUDIZIO

Massimo Rozzino sindaco di Torrazza

La Giunta Comunale, con in testa il sindaco Massimo Rozzino, ha deciso di opporsi formalmente al ricorso. La posizione è netta: tutelare il territorio e la salute pubblica. Per farlo, è stato incaricato l’avvocato Alberto Savatteri di Torino, lo stesso legale che aveva già affiancato il Comune nei precedenti contenziosi sulla discarica.

Secondo quanto ricostruito dalla Giunta, la società avrebbe chiesto di poter utilizzare una vasca di emergenza per conferire rifiuti differenti rispetto a quanto già previsto e approvato in passato. Ma, anche alla luce delle prescrizioni contenute nei pareri tecnici, il Comune ha ribadito che quella cella può essere riempita solo con materiali già presenti nel sito, frutto degli scavi precedenti e ancora da smaltire.

Non è una battaglia nuova: anche le richieste legate alla Vasca 9 avevano provocato un braccio di ferro in tribunale, e in tutte le occasioni aveva prevalso il fronte del “No”.

Questa volta, oltre a respingere la modifica progettuale, l’Amministrazione ha richiesto che la vicenda venga trattata dal TAR Piemonte, ritenendo più opportuno che sia la giustizia amministrativa regionale a esprimersi.

UNA NUOVA BATTAGLIA LEGALE. E IL CONTO LO PAGA IL COMUNE

Nonostante si tratti di un ennesimo dispendio di risorse, l’Amministrazione rivendica la scelta di utilizzare fondi pubblici per difendere un bene superiore: la salute dei cittadini e la salvaguardia del territorio.

Il caso della Cella 8, che sembrava ormai una pagina chiusa, si riapre dunque con forza, riportando con sé tensioni, timori e – soprattutto – la consapevolezza che, quando si parla di rifiuti, la partita non è mai davvero finita.

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