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“Avete vinto col 54%, fate quel che volete”. E a Pavone scoppia la rissa politica

Il gruppo Crescita&Futuro accusa il Sindaco di attacchi personali e delegittimazione: “Ci ha zittiti in aula e poi accusati pubblicamente di non difendere la pace”

“Avete vinto col 54%, fate quel che volete”. E a Pavone scoppia la rissa politica

Il sindaco Bevolo e la consigliera Bessolo

Il Consiglio comunale del 24 aprile sembrava essersi chiuso con l’approvazione dell’adesione alla campagna “R1PUD1A” promossa da Emergency, con l’esposizione dello striscione sul balcone del Municipio. Ma a Pavone Canavese, quello non è stato un punto fermo. Al contrario, è diventato l’inizio di una polemica che ha preso corpo il giorno dopo, durante le celebrazioni istituzionali del 25 aprile, e che ora si consuma tra comunicati e accuse incrociate.

A rompere il silenzio è il gruppo di minoranza Crescita&Futuro, composto dai consiglieri Davide Franco e Valentina Bessolo, che ha diffuso una dura nota di replica indirizzata direttamente al Sindaco Entro Giacomo Bevolo.

Il motivo? Alcune dichiarazioni rilasciate pubblicamente dal primo cittadino durante la cerimonia della Festa della Liberazione, davanti al monumento ai caduti, che – secondo i due consiglieri – contenevano allusioni “strumentali, offensive e inaccettabili”.

Il riferimento è a un passaggio in cui il Sindaco avrebbe lasciato intendere che una parte della minoranza, ovvero proprio il gruppo Crescita&Futuro, non avrebbe difeso con chiarezza i valori della pace. Non solo. Secondo il racconto dei due consiglieri, ci sarebbe stata anche un’allusione personale rivolta alla consigliera Bessolo, accusata indirettamente di aver riso durante la discussione consiliare sull’adesione alla campagna.

“Siamo profondamente turbati e indignati”, si legge nella nota diffusa dal gruppo. “Il nostro voto di astensione non è mai stato contro i principi della pace, della legalità e del ripudio della guerra. È stato un segnale di distanza rispetto allo strumento scelto, non certo rispetto ai valori”. Un chiarimento che i consiglieri avevano già espresso in aula, con una dichiarazione formale, ma che – secondo loro – non è stato né compreso né rispettato.

Ma la tensione, fanno notare Franco e Bessolo, era già salita poco prima, in aula, durante un altro punto dell’ordine del giorno: quello sul rendiconto 2024. Valentina Bessolo stava leggendo la dichiarazione di voto contrario del gruppo quando, affermano, è stata interrotta dalla vice Graziella Ottino che avrebbe detto: “Siamo stati autorizzati dagli elettori a fare quello che vogliamo, abbiamo vinto con il 54%, chiediamo rispetto”.

Una frase che ha lasciato il segno, e che i consiglieri non intendono lasciar passare sotto silenzio.

“Siamo noi a chiedere rispetto”, replicano. “Rispetto per chi ha opinioni diverse. Rispetto per chi non si allinea automaticamente alle scelte della maggioranza. Rispetto per chi considera il confronto un valore democratico, e non un fastidio da zittire”.

Il voto sull’adesione alla campagna di Emergency – lo ricordiamo – è stato approvato con i voti della maggioranza e del gruppo “Uniti per Pavone”, mentre Crescita&Futuro ha scelto l’astensione.

Una scelta legittima e motivata, che però ha scatenato reazioni accese. Il tutto si è poi riverberato pubblicamente, in una cerimonia civile che – almeno nelle intenzioni – avrebbe dovuto unire e non dividere.

Ora la situazione è tesa. La nota dei due consiglieri ha riportato al centro del dibattito politico locale un tema più ampio: quello del rispetto istituzionale tra maggioranza e opposizione, tra ruoli diversi ma legittimi all’interno di un Consiglio comunale.

La bandiera della pace sventola dal Municipio, ma intanto, tra le fila politiche del paese, la tregua sembra ancora lontana.

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