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La TARI aumenta dell'11,8%, i commercianti furibondi. Sindaco, ma dove vivi?

Duro attacco dell'Ascom a Castello e i suoi assessori Casalino e Centin. Critiche anche ai nuovi parcheggi a pagamento in viale Vittorio Veneto: "Un favore ai residenti"

La TARI aumenta dell'11,8%, i commercianti furibondi. Sindaco, ma dove vivi?

La TARI aumenta dell'11,8%, i commercianti furibondi. Sindaco, ma dove vivi?

Fine dell’idillio. Dopo anni di sinergia con l’amministrazione comunale nel Distretto Urbano del Commercio, l’Ascom Confcommercio di Chivasso alza la voce. E lo fa per bocca del suo presidente Carlo Nicosia, che affida a un durissimo comunicato la rottura con il Comune guidato da Claudio Castello, e con gli assessori Chiara Casalino (Bilancio) e Pasquale Centin (Commercio). Non bastavano le serrande chiuse, una dopo l'altra, a certificare la crisi in cui è piombato da anni il commercio cittadino. No. Ci voleva anche il colpo di grazia. La botta in testa definitiva. Udite udite.

La goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo sono l’aumento dell’11,8% della TARI per le attività produttive e commerciali previsto nel 2025 e l’introduzione di nuovi stalli a pagamento in viale Vittorio Veneto.

Nicosia non usa mezzi termini: “Come Ascom Confcommercio siamo partner del Comune nel Distretto Urbano del Commercio, valorizziamo ogni occasione di collaborazione ma non possiamo vedere beatamente ignorate le nostre istanze e non essere mai consultati preventivamente: chiederemo un appuntamento al più presto con il Sindaco perché le imprese di Chivasso meritano un’attenzione diversa!”

Una tassa insostenibile

Dicevamo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è l’approvazione delle tariffe TARI 2025, che per le utenze non domestiche subiranno un incremento dell’11,8%. “Un gravame insostenibile, che evidenzia la scarsa attenzione di questa amministrazione per le imprese” denuncia l’Ascom. “Dispiace constatare che la maggioranza del Sindaco Castello non dia ascolto a nessuno dei nostri appelli per un sostegno al commercio che sta vivendo, a livello nazionale ed anche locale, momenti difficilissimi.”

Carlo Nicosia presidente di Ascom Chivasso

Non solo: le richieste dell’associazione per modificare il regolamento TARI, e cioè quello che prevede la chiusura dell’attività per chi non paga in tempo, “sono rimaste lettera morta”. E in parallelo, “le nostre lamentele per la riduzione nel DUP 2025 dello stanziamento per il commercio e per la promozione del territorio” sono state ignorate, mentre anche “le perplessità sul regolamento dei contributi che rende estremamente complessa per la nostra associazione l’organizzazione degli eventi di vivacizzazione e promozione del commercio locale” non hanno avuto risposte.

La suddivisione penalizzante

Secondo quanto emerso in Commissione, la quota della TARI è calcolata su un parametro fisso: 60% utenze domestiche e 40% non domestiche. Un principio che Ascom contesta duramente: “Questa ripartizione convenzionale ferma da anni determina che, al ridursi del numero delle imprese, la quota del 40% viene a gravare maggiormente su quelle rimaste.” Il che, tradotto, vuol dire che a pagare di più sono sempre gli stessi.

E ancora: “Per le varie categorie di utenze non domestiche, l’incremento è superiore a quello del PEF a seguito dell’uscita totale/parziale dal servizio pubblico dei grandi utenti, e questo senza che il costo del servizio sia stato in alcun modo rivisto. Ma quando non ci saranno più ‘piccoli commercianti’ a coprire i costi, chi verranno coperti?”

Parcheggi a pagamento? Un altro colpo

Ma l’altro fronte che ha fatto saltare i nervi all’Ascom è l’introduzione dei nuovi parcheggi a pagamento in viale Vittorio Veneto, operativi da lunedì 5 maggio. Si tratta di uno dei punti contenuti in una delibera della Giunta che, secondo l’associazione, è stata adottata “senza la necessaria consultazione preventiva delle associazioni di categoria”. E che rappresenta “un regalo ai residenti in zona che occuperanno (con meno di 13 euro al mese) i viali”, a discapito delle attività commerciali che da sempre si affacciano sulla via.

E ieri in consiglio, il nulla. Il vuoto pneumatico

A proposito di parcheggi, la serata di ieri, 28 aprile, avrebbe dovuto essere quella della resa dei conti in Consiglio comunale, con la discussione delle mozioni di Claudia Buo e Bruno Prestìa nel disperato tentativo di far soprassedere l'esecutivo dalla decisione di adottare le strisce blu anche in viale Vittorio Veneto

L'obiettivo delle tre mozioni era di portare alla sospensione delle nuove aree a pagamento. Invece niente. Non se ne è parlato. Nemmeno mezza parola. Nemmeno un fiato. Uno sbuffo. Nulla. 

Era troppo tardi, poco prima di mezzanotte, e così la seduta è stata chiusa. “È stato sconfortante vedere che nel consiglio comunale del 28 aprile, si sia votata una proroga a dopo mezzanotte dei lavori per due delibere utili ai Comuni di Moncucco e di Montanaro ma la maggioranza abbia respinto la richiesta di proseguire per affrontare le mozioni sui parcheggi!” si legge ancora nel comunicato di Ascom.

Morale. Se un tempo Comune e Ascom erano sodali nel promuovere il commercio cittadino, oggi lo scenario è ben diverso. L’associazione lancia segnali di fumo che nessuno raccoglie. Le imprese arrancano, le tasse aumentano, i parcheggi scompaiono. E mentre la politica si trastulla con delibere che elargiscono contributi ad attività ricreative, la città reale – quella dei negozianti che alzano la serranda ogni giorno – si sente abbandonata. Agonizzante. Moribonda. Tant’è.

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