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28 Aprile 2025 - 10:09
Venaria, aule fantasma alla scuola Romero: la denuncia del Partito Democratico
Promesse in pompa magna. Poi il silenzio. Alla scuola Romero di Venaria i lavori per le nuove aule restano una chimera.
Era luglio 2024 quando il sindaco Fabio Giulivi annunciava con entusiasmo sui social: «Entro settembre, le nuove aule saranno pronte!». Una dichiarazione netta, una scadenza precisa. Ma oggi, ad aprile 2025, della realizzazione non c'è nemmeno l’ombra.
A denunciare l'ennesimo buco nell'acqua sono i consiglieri comunali del Partito Democratico, Rossana Schillaci, Stefano Mistroni e Raffaele Trudu, che hanno presentato una nota congiunta per chiedere chiarezza: «Le due aule erano già state richieste nell’aprile 2023 dalla dirigente dell’IC Venaria 2 per esigenze didattiche basilari. Eppure, dopo un anno di attese, interrogazioni e risposte vaghe, siamo ancora fermi al palo».
Il punto è che non si tratta di semplici aule. Gli spazi richiesti erano laboratori destinati ad attività di sostegno e a studenti con disabilità. Ambienti essenziali per garantire inclusione, supporto, pari opportunità. «Queste non sono aule come tutte le altre» ricordano i consiglieri. «Sono spazi fondamentali per l’attività scolastica di ragazzi che hanno bisogno di strumenti e ambienti dedicati. Il ritardo è ancora più grave proprio per la delicatezza della situazione».
Nel frattempo, in Consiglio comunale, il tema è stato sollevato più volte. Ma dalle parole dell’amministrazione sono arrivate soltanto risposte generiche, senza date, senza certezze. Un balletto di vaghezze che ha finito per esasperare famiglie, docenti e studenti.
«Abbiamo chiesto aggiornamenti ufficiali in più occasioni» ribadiscono Schillaci, Mistroni e Trudu. «Abbiamo chiesto trasparenza, abbiamo chiesto di sapere a che punto fosse il progetto. Ma le informazioni che ci sono state fornite sono sempre risultate evasive e inconsistenti».
Oggi, mentre gli studenti aspettano, il Comune resta muto. Nessun cantiere aperto. Nessuna data ufficiale di avvio dei lavori. Nessun atto concreto. Solo promesse social, rimaste lettera morta.
Rossana Schillaci
«Siamo al punto zero. È inaccettabile che una questione così importante sia stata gestita con tanta superficialità. Quando si fanno promesse pubbliche, soprattutto a famiglie e studenti, bisogna avere il coraggio e la serietà di mantenerle».
Nel frattempo, i problemi reali restano. I ragazzi che avrebbero dovuto frequentare quei laboratori sono costretti a rinunciare a strumenti fondamentali per il loro percorso educativo. E le famiglie, che si erano fidate delle parole istituzionali, si ritrovano oggi a fare i conti con una realtà ben diversa.
«La politica dovrebbe essere impegno e responsabilità, non slogan da campagna elettorale. A Venaria, purtroppo, assistiamo all’ennesima promessa tradita».
E mentre l’amministrazione si perde in dichiarazioni di principio, il tempo passa. Gli studenti crescono. I bisogni aumentano. E quelle aule restano un miraggio.
«Chi paga il prezzo di tutto questo? Come sempre, i ragazzi».
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