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Chiude la biblioteca "più alta" d'Italia. Addio a Cà dal Meist

Nessuno risponde all’appello. Niente fondi, niente Comune, niente futuro: a Ceresole Reale si spegne la voce della cultura alpina

Cà dal Meist affonda nel silenzio: chiude la biblioteca della montagna

Cà dal Meist affonda nel silenzio: chiude la biblioteca della montagna

Crolla nel vuoto il grido d’aiuto dell’Associazione Amici del Gran Paradiso. Nessuna risposta dal Comune, nessun sostegno da enti o privati. Anche il Comune di Ivrea, a cui ci si era rivolti nel febbraio del 2022 quando la città si aggiudicò il titolo di "Capitale italiana del libro", ha fatto orecchie da mercante....

E così, con la prossima estate, la Biblioteca della Montagna Gianni Oberto, la più alta d'Italia, chiuderà i battenti. Un colpo al cuore per la cultura alpina, per la memoria di un territorio che pare non avere più voce per difendere i suoi luoghi simbolici.

Cà dal Meist chiude. E non è solo una porta che si serra. È un pezzo di storia che scivola via, nel silenzio generale.

L’edificio, situato nel cuore di Ceresole Reale, è da decenni la casa della biblioteca dedicata a Gianni Oberto, figura chiave nella storia piemontese e alpina: avvocato eporediese, per un quarto di secolo alla guida del Parco Nazionale del Gran Paradiso, e tra gli artefici della nascita della Regione Piemonte. Una vita per la montagna, una passione tradotta in oltre 3 mila volumi raccolti con amore e dedizione.

Ma oggi, quella biblioteca è inagibile. Le fondamenta dell’edificio sono soggette ad allagamenti, l’impianto di riscaldamento manca, e la manutenzione ordinaria si trasforma in un’impresa titanica per chi, con sacrifici quotidiani, prova a tenerla in vita.

L’appello è stato lanciato mesi fa. Servivano 20-25 mila euro per mettere in sicurezza la struttura. Nessuna risposta. Nessuna donazione. Nessun intervento del Comune, che dell’edificio è il proprietario.

“Per noi è impossibile raggiungere questa cifra – spiegano sconfortati gli Amici del Gran Paradiso – con le nostre entrate riusciamo appena a pagare le bollette della luce”. Così, con l’amarezza di chi ci ha provato fino in fondo, è arrivata la decisione: “La prossima estate non apriremo. Né la biblioteca, né le mostre Galisiaquarantaquattro e Battaglia di Ceresole”. Un annuncio che pesa come una frana, tra le pareti di una valle che rischia di perdere la sua anima culturale.

Dal 1999 Cà dal Meist è una sorta di crocevia per alpinisti, studiosi, escursionisti e appassionati. Un centro vivo, animato da presentazioni, esposizioni, letture, eventi. Un luogo dove il sapere si intrecciava con le storie dei montanari, dei guardiaparco, dei pionieri dell’alpinismo. Tutto questo, per ora, resta congelato.

La chiusura della biblioteca e delle esposizioni permanenti è una sconfitta per tutti. Per Ceresole, che si priva di un presidio culturale in un’epoca in cui i piccoli comuni faticano a mantenere viva la propria identità. Per le nuove generazioni, che non avranno accesso a quel patrimonio unico. Per la memoria collettiva, che rischia di essere inghiottita dall'indifferenza.

E soprattutto è una sconfitta per un sistema che proclama a parole l’importanza dei territori marginali, delle aree interne, della montagna. Ma che, nei fatti, lascia soli i volontari quando c’è da salvare concretamente un pezzo di quel patrimonio.

Gianni Oberto non c’è più, ma il suo spirito resisteva in ogni scaffale di quella biblioteca. In ogni volume, in ogni storia di vetta, in ogni nome inciso sulle targhe delle mostre. Ora tutto è a rischio.

Insomma, una montagna che si allaga non fa notizia. Una biblioteca che chiude non smuove le coscienze. Eppure, in quel silenzio, si consuma un abbandono che riguarda tutti. Anche chi, oggi, non se ne accorge.

***

La Cà dal Meist, situata a Ceresole Reale (TO), è un edificio storico che ospita la Biblioteca della Montagna "Gianni Oberto". Fondata nel 1999 dall'Associazione Amici del Gran Paradiso, la biblioteca è dedicata a Gianni Oberto, avvocato di Ivrea, presidente del Parco Nazionale Gran Paradiso dal 1957 al 1980 e figura di spicco nella politica piemontese. La biblioteca conserva oltre 3.000 volumi specializzati in montagna e cultura alpina ed è inserita nel sistema bibliotecario di Ivrea e del Canavese. 

Negli anni, la Cà dal Meist è diventata un centro culturale attivo, ospitando eventi, mostre e rassegne come "GranParadisoLibri" e "Galisiaquarantaquattro", che commemorano episodi storici locali. Tuttavia, l'edificio necessita di urgenti lavori di ristrutturazione, in particolare per risolvere problemi di allagamento delle fondamenta e per l'installazione di un impianto di riscaldamento. L'Associazione ha lanciato appelli per raccogliere fondi, stimando un fabbisogno di 20-25 mila euro, ma finora senza successo.

GIANNI OBERTO

Gianni Oberto

Avvocato, incominciò la sua carriera nell'Azione Cattolica, percorrendo tutte le tappe della sua organizzazione, ma per la politica dovette attendere di ritornare dall'internamento in Germania; l'8 settembre 1943 era ad Ivrea quale difensore di un processo, con un'autorizzazione data sulla parola dal colonnello comandante la piazzaforte di Asti.

Volle rientrare perché appunto aveva dato la sua parola di uomo e di ufficiale.

Alle elezioni amministrative del 1951 fu eletto nelle lista della Democrazia Cristiana ad Ivrea e divenne capogruppo e tale rimase per 25 anni. Contemporaneamente era stato eletto consigliere provinciale per la provincia di Torino.

Dal 1957 fu anche presidente del Parco del Gran Paradiso, presidenza che mantenne sino al giorno della morte; fu tra i promotori del Salone della Montagna. Dal 1965 al 1970 fu presidente della provincia di Torino, incarico che lasciò per entrare a far parte del Consiglio regionale da poco istituito e fu eletto per varie volte fino a diventare presidente del Giunta dal 1973 al 1975.

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