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22 Aprile 2025 - 23:59
“Il negozio rappresenta un valore aggiunto, sia dal punto di vista turistico, sia dal punto di vista sociale, sia per quanti riguarda i residenti”. Queste le parole del consigliere di minoranza Matteo Filippin, che durante l’ultimo consiglio comunale è tornato a parlare della difficile situazione che sta attraversando il commercio di Lanzo Torinese.
Infatti, così come altri centri urbani della penisola, anche Lanzo Torinese sta fronteggiando un processo di desertificazione commerciale che sta colpendo duramente la popolazione da diversi anni. Come ricorda il consigliere, le ragioni di questo fenomeno sono molte e complicate e non possono essere ridotte all’operato di una singola amministrazione. Ciò che l’amministrazione può fare, però, è promuovere politiche che mirino alla rivitalizzazione del commercio.
A questo proposito, a marzo avevamo pubblicato un articolo in cui si parlava della proposta del Comune di sperimentare una formula di Temporary store, cioè di negozi temporanei, con l’obiettivo stimolare nuove attività e far fiorire nuovamente il commercio nel centro del paese.
Su questa questione è tornato Filippin. “Da circa due anni abbiamo assistito alla rinascita dell’associazione commercianti. Mi risulta che questo gruppo si sia distinto per l’organizzazione dei mercatini natalizi. A parte questa iniziativa, l’associazione sta portando avanti un’attività estremamente importante, quanto un po’ tardiva: stimolare l’utilizzo dei locali commerciali come temporary shops”.
Il sindaco Fabrizio Vottero ha ricordato che l’amministrazione ha investito 4000 euro per questa iniziativa, che fa parte delle attività del Distretto Diffuso del Commercio Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone. Il progetto prevede diverse fasi. Inizialmente, si effettuerà una mappatura degli spazi commerciali non occupati, al fine di individuare locali adatti a nuove imprese. In seguito, l'amministrazione incontrerà i proprietari per discutere la possibilità di offrire tali immobili a condizioni più favorevoli per chi desidera avviare un'attività senza impegni a lungo termine.
Di fronte a questo progetto, Filippin ha proposto anche l’introduzione di una “No-tax area” per il centro storico. “Chi si insedia nel centro storico per un tot di anni non paga nulla”. Questo dovrebbe favorire una maggiore partecipazione dei proprietari, che pagano tasse molto alte nonostante i locali siano sfitti ormai da decenni.
Sulla zona no tax il sindaco ha voluto ricordare che anche altre attività, che però non rientrano all’interno del centro storico, possono fronteggiare le stesse difficoltà. “Quindi credo che su questo aspetto bisognerebbe fare una valutazione a 360 gradi sul territorio lanzese per non creare eventuali disparità” ha concluso Vottero.
Un‘altra proposta avanzata da Filippin è un contributo concreto e significativo ai locali del centro storico per avviare lavori di ammodernamento. “Molti locali sono semi abbandonati e hanno dei seri problemi dal punto di vista impiantistico. Io non posso pensare di aprire un negozio in cui vendo magliette, se dopo due settimane quelle magliette ammuffiscono perché quegli spazi non sono adeguatamente risanati” ha commentato Filippin.
Su questo punto converge anche l’opinione del sindaco, che ha sottolineato la necessità di intervenire a livello strutturale. “Per esempio, la maggior parte di questi locali sfitti non ha la corrente elettrica perché è stata staccata.” Tuttavia, Vottero ha evidenziato anche che per avviare questi progetti è necessaria non solo l’azione dell’amministrazione, ma soprattutto la volontà dei privati. “Il comune può incentivare e favorire, ma non intervenire in maniera diretta”.
Filippin ha risposto quindi che l’obiettivo di un’amministrazione è di avere una funzione proattiva. “Non è facile creare una cultura del commercio, ma alla base di questa cultura c’è il concetto priorità. Il paese di Lanzo, capoluogo delle Valli, merita da parte dell’amministrazione di un’attenzione specifica e speciale” ha dichiarato il consigliere, che è ritornato a sottolineare la necessità di partire dal centro storico per contrastare la crisi commerciale.
“Queste scelte non escludono definitivamente altre opportunità di sviluppo, ma le mettono su un secondo gradino. Quando bisogna fare una casa e ci sono relativamente pochi soldi, queste risorse andranno in primo alle fondamenta e ai muri e poi la tappezzeria della camera da letto dei bambini magari non la metto subito perché non è prioritario”.
A seguito di queste affermazioni, l’assessora Ernestina Assalto ha richiamato le parole del sindaco, ricordando che è necessario avere uno sguardo ampio e a 360 gradi, in grado di cogliere i bisogni dell’intera popolazione senza lasciare indietro nessuno.
Filippin ha concluso l’intervento lanciando una frecciatina alla Commissione commercio “che non si è riunita molto negli ultimi anni. La funzione delle commissioni consiliari è anche quella di essere propositive, cioè sviluppare delle proposte, anche coinvolgendo i consiglieri di minoranza, per costruire delle proposte che poi arrivano all’esecutivo”. In questo senso, il consigliere spinge nuovamente per il dialogo con i proprietari dei locali che ancora resistono alla proposta avanzata dall’amministrazione.
“Qual è la prospettiva per il futuro? Nessuno ha la sfera di cristallo. Però non guardiamo a questa estate, ma andiamo oltre” ha concluso il consigliere.
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