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20 Aprile 2025 - 00:37
Certe sere, al Teatro Concordia, l’aria vibra di qualcosa che va oltre la musica. Certe sere i sogni si alzano in volo come note su un pentagramma, sfidando la logica e abbracciando la magia.
Martedì 15 aprile è stata proprio una di quelle sere. Sul palco: Lucio Corsi; eclettico, stravagante, e amatissimo dal pubblico. Corsi, reduce da un trionfale Sanremo con il brano "Volevo essere un duro", si è esibito in un Teatro Concordia già sold out da settimane. L'adrenalina era alle stelle, il pubblico impazzito per lui e per la sua musica.
Ma la sorpresa più grande non era in scaletta. E nemmeno annunciata. Era scritta su un cartello alzato da un ragazzo tra il pubblico: "Lucio, posso cantare un brano inedito?".
Il cartello alzato da Alberto Arancio
E così, come nei sogni che si realizzano senza preavviso, Alberto Arancio, in arte semplicemente Arancio, 27 anni, venariese con la musica nel cuore e la determinazione negli occhi, si è ritrovato a vivere il momento che, va ammesso, forse tutti i cantautori inseguono: un microfono, un palco, e il proprio brano inedito da condividere con centinaia di persone.
Lucio Corsi, che sul palco incarna un mix disarmante di rock d'autore, poesia surreale e spirito fanciullesco, ha letto quel cartello, ha sorriso e ha fermato tutto. "Vieni su". Così, semplice e potente.
In un attimo il teatro si è trasformato in un turbinio di emozioni, un luogo dove la generosità dell'artista ha lasciato spazio alla voce di un talento emergente. Il brano? "Torino", una ballata intima e vibrante, dedicata alla città vicina, ma cantata con tutta la forza delle radici venariesi.
"Se è un sogno non svegliatemi: è stato magico", ha scritto Arancio dopo l’esibizione. "Lucio, grazie per avermi dato la possibilità di cantare nella città in cui sono nato. Sei un ragazzo umile e con un’empatia disarmante. Ti ammiro per la vita che metti nei tuoi testi".
Un momento che ha commosso tutti, pubblico e amministrazione inclusa. Il sindaco di Venaria, Fabio Giulivi, ha parlato di un “gesto semplice ma potentissimo”, e ha ricordato quanto sia importante dare spazio e fiducia ai giovani talenti.
Ma questa storia non è solo quella di Arancio. È anche quella di un Lucio Corsi al massimo della sua forma artistica, capace di catalizzare l'attenzione di un pubblico trasversale, che canta ogni parola, che balla anche le pause, che si emoziona per i testi surreali e le melodie sospese tra passato e futuro. A otto anni dalla sua ultima apparizione torinese, allora apriva per i Baustelle, Lucio è tornato in Piemonte con uno spettacolo che è una dichiarazione di intenti: l’arte può essere eccentrica, intensa, autentica e soprattutto condivisa.
Con la sua solita estetica fatta di atmosfere oniriche, visioni retrò e uno stile che sfugge alle definizioni, Corsi ha offerto al Teatro Concordia un live potente, teatrale, magnetico. Un concerto che non è stato solo una tappa del suo Club Tour 2025, ma un piccolo miracolo di umanità.
Alberto Arancio e Lucio Corsi sul palco del Teatro Concordia
"Ad Alberto – Arancio – va il nostro più grande in bocca al lupo: continua a inseguire la tua musica con la stessa forza e autenticità. Venaria è orgogliosa di te - ha dichiarato Fabio Giulivi - solo una cosa ho rimproverato al nostro Arancio...il prossimo brano dovrà essere dedicato a Venaria Reale".
E così ora Venaria sogna. Sogna con Arancio, che promette nuovi brani, sogna con Corsi che porterà presto la sua musica all’Eurovision, e sogna con tutti quei ragazzi che in un cartello scrivono un desiderio e trovano qualcuno disposto a crederci.
Perché in fondo, a volte, basta solo che qualcuno ti dica: “Vieni su”. Il resto lo fa la musica. E la magia.
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