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Venerdì Santo con il Consiglio comunale: altro che Don Camillo e Peppone! Quando la realtà supera la fantasia...

Nemmeno Giovannino Guareschi s'è spinto tanto in là...

Venerdì Santo con il Consiglio comunale: altro che Don Camillo e Peppone! Quando la realtà supera la fantasia...

Venerdì Santo con il Consiglio comunale: altro che Don Camillo e Peppone! Quando la realtà supera la fantasia...

A Torrazza Piemonte si sta facendo scuola di un nuovo calendario liturgico: quello delle sedute consiliari festive. Dopo il Consiglio comunale convocato in pieno clima natalizio – il 30 dicembre scorso, mentre mezza Italia si destreggiava tra pandori e lenticchie – ora arriva la convocazione per venerdì 18 aprile, che non è un venerdì qualunque, ma Venerdì Santo, giorno di silenzio, raccoglimento e celebrazione per il mondo cristiano. Insomma, il momento in cui, secondo la tradizione, si spegne la parola e si accende la coscienza. A Torrazza, invece, si apre il microfono.

L’amministrazione del sindaco Massimo Rozzino ha infatti fissato per le 18 in punto il nuovo Consiglio comunale. Cinque i punti all’ordine del giorno: approvazione delle tariffe TARI, aggiornamento del DUP, gestione e regolamento del micronido comunale. Nulla che giustifichi un’urgenza estrema. Tutti temi importanti, per carità, ma trattabili anche in una data meno carica di significati religiosi e simbolici.

Massimo Rozzino sindaco di Torrazza Piemonte

A sollevare la questione è Martina Gavazza, consigliera di opposizione, che in una nota afferma: «Ha indetto da poco il Consiglio straordinario il 1° aprile e adesso c'è una nuova convocazione il 18, Venerdì Santo. Giorno in cui un tempo la nostra comunità si organizzava per la via crucis itinerante, fatta di canti, letture, tavolini votivi. Un momento di riflessione sulla sofferenza dei più deboli, sulla vita oltre la morte, sull'umanità... Questo univa anche quelli più lontani».

E qui il paragone sorge spontaneo. Se fossimo a Brescello, nel paese di Don Camillo e Peppone, una convocazione del genere avrebbe scatenato il finimondo. Don Camillo avrebbe suonato le campane a stormo, Peppone avrebbe risposto con un comizio sulla laicità, e poi via, liti furibonde con riconciliazione finale davanti a un bicchiere di vino rosso. A Torrazza, invece, regna il silenzio. Ma chissà cosa ne pensa don Gianpiero Valerio, il parroco vero, che di fronte a un Venerdì Santo trasformato in seduta straordinaria, forse avrà pensato che la realtà supera la commedia.

Certo, ogni amministrazione è libera di scegliere le proprie tempistiche. Ma se due delle ultime convocazioni su tre cadono durante festività solenni, il dubbio che non sia solo una coincidenza viene. E così a Torrazza, mentre altrove ci si raccoglie per una via Crucis, si fa strada un nuovo rito tutto politico: quello della delibera in giorni rossi.

A Natale con i tuoi, a Capodanno in Consiglio comunale e a Pasqua? Pure!

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