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Da Chivasso a Ballando on the Road: i ragazzi che hanno fatto ballare Milly Carlucci

Grandi applausi per i ragazzi dei progetti “Sensibilmente Danzando” e “Insieme si può” a “Ballando on the road”

Da Chivasso a Ballando on the Road: i ragazzi che hanno fatto ballare Milly Carlucci

Da Chivasso a Ballando on the Road: i ragazzi che hanno fatto ballare Milly Carlucci

Hanno stregato Milly Carlucci e fatto sciogliere anche Carolyn Smith, la giudice più temuta di Ballando con le Stelle. Con la loro energia, il sorriso stampato sul volto e una coreografia che grida vita da ogni passo, i ragazzi dei progetti “Sensibilmente Danzando” e “Insieme si può” hanno incantato la giuria e il pubblico di Ballando on the Road, la tappa itinerante del celebre show Rai che si è tenuta alla fine di marzo all’Antegnate Gran Shopping, in provincia di Bergamo.

Sono saliti sul palco con una maglietta gialla e un messaggio forte e chiaro stampato sul petto: “I love smile, I love dance, I love live”. Un inno alla gioia. Alla danza. Alla vita.

“I nostri ballerini provengono da percorsi di sport e inclusione, hanno mostrato come la passione possa abbattere ogni barriera”, ha raccontato con orgoglio Laura Ullio, direttore tecnico dell’associazione Dance ABC Dance, che ha seguito i due progetti. E proprio la danza – quella che non esclude, ma abbraccia – è diventata il filo conduttore che ha unito questi giovani straordinari in una coreografia di un minuto e dieci secondi, ispirata alla sigla di Ballando con le Stelle.

“Con la loro esibizione – ha aggiunto Ullio – hanno dimostrato quanto la danza possa essere un potente strumento di espressione e di condivisione”.

In foto, Milly Carlucci e Carolyne Smith posano con i ragazzi della “Dance ABC Dance” e dei progetti inclusivi

“Sensibilmente Danzando” è un progetto promosso dalla Regione Piemonte, mentre “Insieme si può” fa capo al CISS di Chivasso, il Consorzio Intercomunale Servizi Sociali. Due percorsi diversi, un obiettivo comune: usare il linguaggio del corpo per permettere ai ragazzi con diverse abilità di raccontarsi, emozionare e costruire relazioni.

E ci sono riusciti. Con gli occhi pieni di entusiasmo e il cuore che batte a ritmo di musica. Perché – l’hanno dimostrato – la danza è un diritto, non un lusso. Un’arte che parla a tutti e soprattutto che appartiene a tutti.

Ora si torna a provare per il saggio di fine anno, previsto a giugno. Ma dopo Bergamo, nulla sarà più come prima. Perché quando sali su un palco con la voglia di vivere, vinci già.

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