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Filippo Mauceri, una vita a tutto volume. Dalla radio di provincia al cuore della televisione italiana

Dalle dediche a Radio Ivrea ad essere fra gli autori di Sanremo, dai sogni cinematografici all’amicizia con Bonolis: il viaggio straordinario di un autore che ha attraversato cinque decenni di comunicazione senza mai spegnere la sua voce interiore

L'autore canavesano

Filippo Mauceri

C’è stato un tempo in cui l’etere era magia. Un tempo in cui bastava una manopola e un po’ di staticità per sentire il mondo parlare, suonare, respirare. Niente social, niente like, solo voci. Voci che raccontavano, facevano compagnia, ispiravano. Ed è tra quelle onde, tra una dedica e un vinile, che Filippo Mauceri ha trovato il suo posto nel mondo.

Classe 1959, nato ad Agira, in Sicilia, Mauceri si sposta giovanissimo al nord, nel cuore del Canavese. Inizia il suo cammino da curatore di dediche sulle frequenze di Radio Ivrea Canavese, piccola emittente ma grande palestra di emozioni. Le prime esperienze sono fatte di passione pura, di serate passate in cuffia e di microfoni che trasmettono sogni.

Poi il passaggio a Radio Vogue, dove inizia davvero a maturare la sua identità di speaker. È lì che capisce quanto la radio possa diventare molto più di una passione. E ancora una volta è Caluso a diventare il luogo del destino: tra le mura dell’emittente calusiese incontra Mario Griselli, giovane e determinato quanto lui. Nasce un sodalizio che non è solo professionale, ma creativo, affettivo, visionario. Insieme, Mauceri e Griselli intuiscono le potenzialità della comunicazione: non solo musica, ma anche informazione, intrattenimento, pubblicità. Si affacciano all’universo nascente della televisione privata, trasformando la radio in un vero e proprio laboratorio di idee.

Negli anni '80 arriva la prima svolta importante: i due approdano a Studio Nord, che diventerà Rete Canavese. È lì che Filippo Mauceri comincia a esplorare il linguaggio televisivo, realizzando programmi come “Calcio Fans”, trampolino di lancio per una giovane e talentuosa Simona Ventura, all’epoca alle sue primissime esperienze televisive. È anche il momento in cui Mauceri si separa artisticamente da Griselli per inseguire il suo percorso individuale.

Il suo spirito libero lo conduce a Antenna 3, dove la regia prende definitivamente il posto della conduzione. Ma la radio continua a richiamarlo: negli stessi anni collabora con Radio Flash, una delle più seguite emittenti torinesi del panorama giovanile rock dell’epoca. Insieme a quattro amici canavesani, lancia “Cellophane”, una trasmissione quotidiana e serale, a due voci, che unisce informazione e musica rock. Si organizzano anche concerti e si sperimenta, in una stagione davvero fertile per la creatività.

Negli anni ’90 Mauceri decide di seguire un’altra passione mai sopita: il cinema. Si iscrive a Ipotesi Cinema, la prestigiosa scuola fondata da Ermanno Olmi, esperienza che lui stesso definisce un imprinting culturale profondo. Qui incontra Michele Afferrante, che diventerà un compagno di viaggio in molte avventure future. La sua vocazione si traduce nella fondazione di una casa di produzione indipendente, con cui realizza documentari e cortometraggi firmati da lui stesso. Il culmine è il film “Ambaradan”, il suo primo lungometraggio, scritto con un altro canavesano, il compianto, Alberto Signetto, che rappresenta una dichiarazione d’amore viscerale al grande schermo.

Ma il destino gli riserva una nuova svolta. Nel 1992, Antonio Ricci – l’inventore della televisione satirica italiana – lo chiama a lavorare a Striscia la Notizia. È l’inizio di un periodo irripetibile: dodici anni di scrittura, regia, intuizioni e risate. “Ho passato dodici anni meravigliosi con la famiglia di Striscia”, racconta Mauceri con emozione. “Grazie ad Antonio Ricci ho potuto consolidare la mia esperienza autoriale e stringere legami profondi nel settore”.

Proprio in quegli anni, nasce l’amicizia con Paolo Bonolis. Nel frattempo, una nuova opportunità si fa breccia nel suo cammino da autore grazie alle amicizie avute su Striscia la Notizia: Zelig. Invece, insieme a Bonolis si approccia a Ciao Darwin, Domenica In, Sanremo e infine Il senso della vita. “Quando Bonolis fu chiamato a Sanremo nel 2005, mi volle con sé. Ricci, giustamente, mi chiese di scegliere. È stata una scelta difficile, ma lo ringrazierò sempre per la stima e la fiducia”, racconta oggi.

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Il primo periodo di Filippo Mauceri a Striscia. Da sinistra a destra : Lorenzo Beccati, Filippo Mauceri, Max Greggio, David Lubrano, Antonio Ricci, Valerio Peretti e Mimmo Artana

La premiazione dei Telegatti con al centro Filippo Mauceri insieme ad altri autori per Striscia la Notizia 

La squadra completa del programma " Il senso della vita "

Filippo Mauceri e Michele Afferrante 

Conferenza stampa " Life in Gubbio" (2008) da sinistra a destra: Paolo Bonolis, il sincaco Orfero Goracci, Filippo Mauceri e Michele Afferrante 

L'autore del programma Mauceri accanto all'ospite e collega stretto Paolo Bonolis per la trasmissione " Io e te" su Rai Uno, condotta da Pierluigi Diaco 

L'intera produzione " Ti sento" su Rai Due (2022)

Filippo Mauceri con ospite Luca Argentero, attore torinese a " Ti sento " su Rai Due

Filippo Mauceri in compagnia di  un grande attore e voce immensa Giancarlo Giannini 

Dietro al programma " BellaMà" su Rai Due 

La squadra di " BellaMà"

Filippo Mauceri e Pierluigi Diaco in " Ti sento" su Rai Radio 2, programma ideato  da Mauceri dalle 20 alle 21.  

Filippo Mauceri al centro in compagnia alla  sinistra  Gino Castaldo, storica firma di Repubblica, e alla destra  il cantante Marco Morandi, figlio di Gianni, in una delle rubriche cult di " BellaMà"

Dal 2005 al 2011, Il senso della vita diventa una delle trasmissioni più profonde e originali della TV italiana. Filippo Mauceri ne è colonna portante insieme a Michele Afferrante come autore. In contemporanea, nell'edizione del 2005 e 2009, è stato nel gruppo di autori di Sanremo

Parallelamente, non dimentica il suo impegno culturale: nel 2007, con Afferrante e Renzo Menichetti, fonda Life in Gubbio, contenitore di eventi, concerti e riflessioni nato per valorizzare la vita culturale della città umbra. Dal 2007 al 2009, sono state tre edizioni condotte da Bonolis nelle quali ha ospitato alcuni dei nomi più importanti della cultura e dello spettacolo. Un momento in cui arte, televisione e riflessione trovano un punto d’incontro.

Dopo il 2013, Mauceri torna a essere una figura versatile e richiesta: firma contenuti per “L’aria che tira” con Myrta Merlino, “Tagadà” con Tiziana Panella, e torna a Rai Radio Due. La sua scrittura diventa trasversale, sempre più matura.

Poi l’importante incontro con Pierluigi Diaco da cui è nato un sodalizio professionale e umano, insieme a cui negli ultimi sei anni condivide tre programmi di successo: “Io e Te” su Rai Uno, “Ti Sento” su Rai Due e l’attuale “BellaMà”, format originale e fresco della seconda rete Rai. In parallelo, “Ti Sento” vive anche in versione radiofonica su Rai Radio 2, a conferma che la radio – quella vera – non l’ha mai lasciata. " L'incontro con Pierluigi Diaco è avvenuto in un momento cruciale di ambedue le nostre carriere.  Ne è nato un sodalizio professionale e umano che spero possa durare al lungo e genererà sicuramente altri progetti futuri.", dichiara Mauceri con sentita stima e fiducia reciproca nei confronti di Diaco. "Una grande stima nei suoi confronti perché riconosco in lui delle doti eccezionali e ha sicuramente un futuro importante davanti a sè. Ne sono felice di farne parte di questo suo passaggio cruciale di crescita e di affermazione professionale." 

Pierluigi Diaco non si limita a ideare programmi; egli plasma esperienze, crea ponti emotivi con il pubblico attraverso format originali che lasciano un segno. La sua è una creatività che vibra di umanità, una sensibilità che si traduce in contenuti capaci di emozionare e far riflettere. L'orgoglio di Mauceri nel far parte di questo viaggio intellettuale è il riflesso della potenza di queste idee, nate da una sintonia profonda e da un'empatia contagiosa.

“A Radio Vogue devo tantissimo”, confessa Mauceri. “Mi ha dato consapevolezza, identità. Dopo quasi cinquant’anni, sono ancora lì, tra radio e TV, con la stessa passione di allora”.

E il cinema? “Non l’ho mai abbandonato. Magari un giorno tornerà, magari proprio da dove tutto è iniziato”. Da Caluso, accanto a Mario Griselli, con le cuffie in testa e la voce che racconta. Perché i sogni veri, quelli profondi, non smettono mai di chiamarci. Basta saperli ascoltare. Infatti, ha già due sceneggiature pronte e sta ultimando un nuovo documentario girato nella sua terra d'origine: La Sicilia. 

RADIO VOGUE: L'EMOZIONE CHE ACCENDEVA I CUORI DI CALUSO

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