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Lo scrittore E.C. Browa incanta Viù con la sua “strada nera”

La rassegna Caffè Culturali Viù si apre con il racconto intenso dello scrittore della Val Grande

E.C. Browa e Alessandro Mella

E.C. Browa e Alessandro Mella (Foto di Karen Giacobino)

Le strade della memoria non sono mai asfaltate. A volte sono sterrate, altre volte nere, come la “strada nera” evocata da E.C. Browa nel suo ultimo libro, che ha dato il titolo anche al primo incontro 2025 dei Caffè Culturali Viù. Un pomeriggio fitto di parole e suggestioni, ospitato sabato 12 aprile al Caffè Rocciamelone, con un pubblico attento e curioso che ha seguito con passione il dialogo tra Browa e Alessandro Mella.

L’autore, originario della Val Grande e profondo conoscitore dell’anima alpina, ha guidato i presenti in un itinerario letterario tra villaggi dimenticati, sentieri che scompaiono, personaggi scabrosi e veri, eredi di un tempo in cui la solidarietà era il cemento della comunità. Più che una presentazione, un racconto corale, dove le parole si sono intrecciate con i ricordi condivisi.

La montagna non è solo fatica e bellezza: è memoria, è scelta, è resistenza”, ha detto Browa, mentre le sue storie prendevano forma anche grazie alle numerose domande dal pubblico, che ha reso l’incontro un vero scambio, privo di filtri e cerimonie.

L’appuntamento, parte della rassegna letteraria curata dai Caffè Culturali Viù, ha confermato ancora una volta la vocazione del borgo di Viù come crocevia culturale delle Valli di Lanzo.

Prossima tappa il 24 maggio, con un altro cantore delle montagne: Marco Sartori. Ma intanto, quel che resta di questo sabato è il profumo delle parole che sanno ancora tracciare sentieri, anche quando le strade sembrano perdute.

(Foto di Karen Giacobino)

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